martedì 10 giugno 2025

Su questo pianeta esistono villaggi molto noiosi (Racconto di Roberto Minichini)


Su questo pianeta esistono villaggi molto noiosi. Alcuni di questi villaggi credono di essere una città, la mentalità è pero estremamente ristretta ed alquanto provinciale. Vediamo facce spente, discorsi conformisti, corpi che disperatamente e con ogni mezzo lottano contro il tempo, quando è cosi bello saper vivere onestamente la propria età. Oggi ho incontrato diverse donne molto belle, e ho forse ho passato qualche ora di serenità. In verità, no. La testa, i pensieri altrove, lontani. L’ho sognata, stanotte, un sogno lucido, la grande pazza, è una donna pericolosa, una furia uscita dall’inferno. Ero, nel sogno, a stare insieme con delle persone in campagna. Signore di mezza età ed anche di qualche anno in più, con i loro nipoti a ridere con me, apparecchiano da mangiare e da bere, una musica stupida proveniente da una radio crea l’atmosfera di una piccola festa di compleanno. Un pezzo di vita normale anche per me, finalmente. All’improvviso si vede sull’orizzonte arrivare una colonna di macchine. Sa sempre tutto la signora, è onnisapiente, come Dio, forse lei si crede di essere infallibile come Dio. Vuole dimostrare che non c’è possibilità che lei non mi trovi, lei è l’occhio che controlla l’intero mondo, l’imperatrice. Quando scende dalla sua macchina ha lo sguardo gelido e finge di ignorarmi. Le gentili signore in mia compagnia abbassano lo sguardo, hanno paura, non capiscono cosa sta succedendo. Anche i ragazzi, che poco prima erano assai rumorosi e spacconi, ora di colpo sembrano muti, umili, paralizzati. Lei poi si avvicina a me, fissandomi con odio, la solita scena, mi sembra di rivedere lo stesso film cento volte. Quelli che la accompagnano rimangono nelle macchine, a parte cinque o sei brutti personaggi, che non so da quale manicomio criminale sono stati tirati fuori. Prendo velocemente una birra che si trova sul piccolo tavolo e fingo, anche se a me la birra fa profondamente schifo, di bere in stile ubriacone, lo faccio per farla arrabbiare. Ma non serve, lei sa che io detesto tutti gli alcolici e che sono l’uomo più astemio che si possa concepire. Una volta arrivata a noi, continua ad ignorarmi, e si rivolge alle donne che stavano a mangiare e bere insieme a me. Finge di essere gentile, in verità le scruta, se le studia, per vedere eventuali concorrenti, che, in seguito a un suo evidente ed immediato giudizio inappellabile, chiaramente non esistono. Parla, si informa dei nomi e delle regioni di provenienza, chiede delle ricette di cucina, fa domande sui ragazzi, ma non ascolta neanche le risposte, mentre le gentili signore sembrano sollevate e cominciano a tranquillizzarsi. In seguito a tutto ciò nel sogno poi me la trovo d’avanti, giovane pazza fanatica, profumatissima e bellissima, capelli biondi, occhi quasi da orientale, a metà cinesi. Avverto il suo corpo, quel suo magnifico corpo, caldo, accogliente, molto fecondo, atletico, di una donna esperta di diverse arti marziali. Se non fosse pericolosamente pazza e violenta, sarebbe un diamante raro di femmina, è anche straordinariamente intelligente e leale. Sembra dolce, ora, è diventata dolcissima, la sua dolcissima seconda natura appare, vorrei non fidarmi ma poi mi lascio andare, riesce a catturarmi ogni volta. Siamo strettamente abbracciati a lungo, molto a lungo, abbiamo il contatto viso contro viso, i suoi occhi completamente e profondamente dentro i miei, un bacio che sembra non finire più. Passa tanto tempo, forse molte ore, quando tutto è finito, sembra scesa la notte, siamo soli in un paesaggio lunare, fa freddo, veramente tanto freddo. Le gentili signore e i ragazzi sono morti per terra, una scena terribile, da incubo. Le macchine non ci sono più, lei ed io per la prima volta veramente da soli, come i primi tempi, quando il paradiso sembrava vicino, tanto vicino, prima di trasformarsi nel regno del terrore. I suoi occhi continuano ad essere vicini al mio viso, e sembrano essere molto grandi, mi fissa senza dirmi nulla e anche io non parlo.

Roberto Minichini, Gorizia, giugno 2025

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