Ispirate voci sussurrano frasi d’amore e di seduzione. Le nuvole sono serene e sorridenti e le nostre mani e le nostre labbra torneranno ad unirsi, e tutte le ferite e i tutti i traumi saranno guariti e dimenticati. Noi non potremo mai far a meno di amoreggiare e lo faremo sempre nei campi, all’aperto. Rifiutiamo le bandiere, i governi e i capi di Stato, rifiutiamo gli eserciti e i confini e le contese territoriali, ridiamo dei propagandisti al servizio della politica, degli opinionisti della domenica e degli esaltati delle ideologie e dei partiti. Basta idiozia imperante, basta crudeltà, basta con le oscene e diaboliche lotte di potere! Noi siamo il regno libero, anarchico e pacifista, dei santi nudisti dell’ultimo giorno e del ritorno al primordiale culto della fertilità e del correre per i campi felici, in mezzo agli gnomi e alle fate. Come autentici occultisti operativi, abbiamo il potere e la sapienza, di prevedere il futuro e di modificare i destini degli stolti e dei profani. Non abbiamo bisogno di conferenze ma di azioni rituali e di lavoro reale concreto con gli spiriti dei morti degli antenati. Abbiamo fede nelle caste e non nel populismo, e noi siamo la libera ed emancipata casta dei brahmani che fanno il culto nudi a sole che sorge, ogni mattina, da moltissimi anni, da sempre. I nostri talismani erotici e planetari, aiutano, ma non possono capovolgere il karma che una persona ha creato con le proprie azioni. E più di ogni magia conta la spiritualità, la morale, la purezza e l’onestà. I nostri insegnamenti filosofici non li prendiamo dai corrotti che deviano dal percorso della luce e della dignità etica, ma da monaci neoplatonici casti sconosciuti, poveri e buoni ed angelici, che hanno liberato la loro anima dai bassi istinti. Fare l’amore con la propria dolce metà nei vasti campi di grano della civiltà nordica, portare la veste bianca, crescere tanti figli e figlie, che vivono da selvaggi nella natura, senza i ceppi e i controlli ossessivi e le sicurezze illusorie ed inutili della civiltà tecnocratica dei moderni. Se sono rose fioriranno, e la religione dell’amore continuerà a far nascere altri bambini, e se sono figli destinati alla felicità, nessuna tempesta potrà cambiare questo fato.
Roberto Minichini, Gorizia, giugno 2025
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