La capacità
Di vedere oltre la punta del proprio naso
E di non esaltare sempre la categoria a cui si appartiene
Non è molto diffusa
Nella civiltà artificiale di plastica
Dei sorrisi pubblicitari laici
E delle concezioni omologate
Vendute alle masse dal sistema
Mentre nella distopia si celano molte verità
Epifanie di una realtà alternativa
Simbolismi, non invertiti
Ma fedeli alla Tradizione
Che celano l’unione degli opposti
Che non sono mai opposti
Che sono lo stesso fenomeno
Non avere fretta di interrompere
Imponendo certezze lette sulle riviste
Chi non la pensa come i giornalisti televisivi
O come gli intellettuali alla moda, assai noiosi
Potrebbe conoscere altri aspetti del mondo
Ed aver abitato in montagne inaccessibili
Ai profani individualisti del consumismo edonista
Dove chiunque pensa di essere un dio, ed adora l’io
Vivendo di psicologismo e soggettivismi deviati
E nutrendosi di letture di falsi filosofi
La cui anima è stracolma del vizio più basso
Orrori ora considerati virtù
Nessuna vergogna, nessun pentimento, niente
Una civiltà di ciarlatani che si considerano vincenti
La distopia degli gnostici poco sorridenti
Può svelare molti misteri
E non crede al migliore dei mondi possibili
In quanto questa distopia vede oltre e vede con acume
Roberto Minichini, Gorizia, giugno 2025
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