Nostradamus conosceva l’astrologia
La fisiognomica e la veggenza
Inoltre praticava scienze oscure dimenticate
Un esule come me
Può sentirsi in pace col cosmo
Solo se vive il destino della sua terra
Nell sua terra, per la sua terra
Germania
Ci sono persone
Possedute da demoni molto antichi
Nella epoca della dissoluzione universale
Cadere in trance
Ora noi siamo felicemente morti
E parliamo con i morti
E balliamo con i morti
E facciamo l’amore con i morti
Trascinati dall’estasi
Di solari visioni arcaiche
Se tocchiamo un oggetto
Noi ne conosciamo il passato
Se tocchiamo una persona
Noi vediamo la sua anima denudata
Ora tu evocherai entità non umane
Praticare la magia degli antenati
Che rispondono al richiamo insistente
Dei figli coraggiosi e nobili
Vogliamo la Luce dell’onore
E non la decadenza del degrado
Nella nostra essenza c’è qualcosa
Che non scende ai patti
Con la ingegneria sociale
Dei del ventunesimo secolo
Parla! Chi sei?
Io sono la Germania
Io sono la patria adorata e perduta
Io sono la terra prigioniera
Rilassarsi
Ricordarsi le stradine di Heidelberg
Troppi turisti, troppa globalizzazione
Il regime totalitario
Del politicamente corretto
Tutti sorridenti e conformisti
Tanto buoni, tanto moderni e soavi
Sempre le stesse parole d’ordine
Incombe ad ogni angolo
La tirannide dello spirito dei tempi
Con la sua propaganda ossessiva
In queste vie camminavano
I massimi esponenti del passato
Dell’ingegno germanico
Astrarsi
Uscire con l’anima dal corpo
Innalzarsi in volo
Verso il sole dei padri delle origini
Ora io vedo gli antichi germani
E piango per la immensa felicità
Roberto Minichini, Gorizia, settembre 2024
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