Ci abbiamo forse messo troppo tempo a comprendere l’incredibile ricchezza che si trova nelle opere di Goethe. Ed ancora oggi, ad anni di distanza dal nostro soggiorno di studio in Svizzera, ci rendiamo conto che è un impegno gravoso aprire i volumi ed andare a capire e trovare quello che il grande tedesco aveva saputo trasmettere nei suoi scritti. Più che una singola persona, un semplice individuo, era un universo, uno spirito incarnato che rappresentava la anima di un popolo. Finché egli sarà letto, ci sarà lo stupore e la meraviglia per un miracolo, per una montagna la cui cima è assai difficilmente conquistabile. Abbiamo forse letto, compreso ed imparato dal Faust? Forse no. Ce lo ricordiamo in tutti i suoi importanti dettagli? Quanto volte lo abbiamo letto e riletto da cima a fondo? Oggi non si legge più con attenzione e metodo, ci sono troppi libri, in gran parte perdita di tempo prezioso. Quali sono segreti e le saggezze e le sfumature infinite in Wilhelm Meister? Può, come sembrava essersi realizzato, in Goethe, la vita essere trasformata in opera d’arte, in manifestazione della Armonia? Se non ci fosse stata l’Italia, non ci sarebbe stato Goethe. Per cui il suo Viaggio in Italia è un monumento, non solo biografico ed autobiografico, ma prima di tutto spirituale. Misurare Goethe con la mentalità dominante di oggi significa precludersi la possibilità di comprendere Goethe, perché Goethe non è un uomo di oggi e oggi un Goethe non sarebbe possibile.
Roberto Minichini, Gorizia, giugno 2023
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