Brevi note lette nelle memorie non completate e frammentarie dell’ingegnere
Hans Kartoffel Knosten, molto tempo fa ragazzo prodigio della Stasi caduto nel
dimenticatoio e nella noia esistenziale:
Comprimono il corpo del veggente, lo macerano, lo tormentano, poi lo fanno cadere nella spirale dei piaceri, delle comodità, degli eccessi di ogni genere. Egli si sente come una fisarmonica sfruttata senza pietà e senza fine. In tutto ciò va considerato che lo mettono in una specie di effetto gabbia, di situazione d blocco, di pena e di lontananza. Soltanto questo è il modo per avere la possibilità di fargli avere autentiche visioni.
I ragazzi sono selezionati in base a come sono nati, alla
natura delle madri, ai primi anni di infanzia, alle linee della mano e alla
conformazione fisiognomica del volto. Hanno usato la privazione sensoriale, l’ipnosi,
gli esperimenti con le carte telepatiche Zener e il laboratorio di psicometria.
Le operazioni sono dirette dalla Stasi tedesca della DDR e hanno sede centrale
in Unione Sovietica. Partecipano anche paesi non appartenenti al Patto di
Varsavia, come la Jugoslavia. Questi giovani e giovanissimi vedono a distanza,
comunicano tramite il pensiero e riescono ad influire sulla materia tramite la
concentrazione mentale.
Nella grande sala, che sembrava una aula universitaria in
cui si salivano i gradini man mano che le sedie erano lontane dalla cattedra,
eravamo rimasti il pomeriggio in due, un mio compagno russo ed io. Avevamo dieci
anni. Incombeva una gigantesca immagine di Albert Einstein, e una frase
propagandistica che inneggiava alla importanza dello studio della matematica.
Ma noi di matematica non capivamo proprio niente. Non mi ricordo per cosa, ma
eravamo in una specie di punizione, e dovevamo svolgere dei compiti supplementari
assai difficili. Un insegnante con i capelli corti neri, a noi prima di allora
ignoto, supervisionava tutto e ci intimidiva con la sua presenza severa. Diceva
che eravamo dei buoni a nulla, dei lavativi, dei parassiti, dei piccoli
delinquenti e dei capitalisti.
Con le cuffie si imparavano le lingue, i dialetti, si studiavano
i comportamenti delle diverse popolazioni. L’istruttore era un tedesco bonario,
leggermente grasso e già più che maturo di età, con i baffi. Raccontava che
aveva avuto il padre tedesco e la madre polacca, ma che ambedue i genitori
erano stati fucilati dalla Wehrmacht durante la guerra, e che lui era rimasto
orfano. A me diceva sempre: a quelli del tuo popolo, gli italiani, piacciono tanto le le donne,
mangiate sempre gli spaghetti e parlate troppo, e avete l’abitudine di essere
pigri ed essere molto cattolici. Sul fatto che ero pigrissimo aveva ragione,
per il resto non capivo cosa mi stesse dicendo. In vita mia non avevo mai visto
l’Italia e non conoscevo una parola di italiano. Nel programma non c’erano le
lingue latine: non si studiava francese o italiano o spagnolo o portoghese,
nulla.
Quando guardavo fuori dalla finestra di notte vedevo una
enorme statua di Lenin, per dire la verità era una statua della testa di Lenin.
Ci avevano detto che Lenin era stato un genio, il più grande genio della intera
storia umana.
Un ex partigiano croato, venuto a trovarci, era di Zagabria,
ci veniva presentato come il compagno professore jugoslavo. Insegnava la storia
militare della lotta di liberazione, con diapositive e mappe. A me annoiava
tutto, non mi interessava, leggevo di nascosto dei fumetti sotto banco.
L’ora di ateismo e di antireligione ed anticlericalismo
militante, che incubo. Ho sviluppato una forte fede in Dio e nella teocrazia
grazie alle lezioni sul pensiero di Karl Marx e Feuerbach sulla religione. Per
diversi anni volevo farmi prete o frate, e successivamente imam o derviscio. Lo
stesso effetto al contrario hanno avuto sul mio spirito gli insegnamenti sulla
lotta di classe e sula società di uguali senza classi sociali.
Adesso i comunisti e democratici popolari sono gli
occidentali e i classisti imperialisti clericali siamo diventati noi. Almeno
cosi raccontano i mass media occidentali, nei quali vedo una fabbrica di menzogne
plutocratiche e cosmopolite. Tutto è in mano ai grandi capitali oligarchici,
incluso il modo in cui le masse occidentali vivono, pensano e si riproducono ed
allevano i loro figli. Anche le pubblicità commerciali occidentali sono indottrinamento
ideologico, non ti lasciano mai in pace.
Non riesco a capire: insegnano il comunismo a dei ragazzi e
quelli diventano dei monarchici pieni di fede in Dio e che adorano la gerarchia
piramidale aristocratica medievale, promettono a questi ragazzi una bella vita
e una grande carriera, e quelli nel 2023 sono o tutti morti, o dei falliti e disgraziati,
o non sono mai usciti dal tunnel infernale di continue guerre. Non mi sembra
una grande arte pedagogica, se l’albero si riconosce dai frutti.
Come è possibile insegnare il materialismo storico e poi
credere ai poteri dell’occultismo e mettere in piedi istituti di parapsicologia?
I migliori istituti di ricerca ed addestramento ai poteri paranormali del mondo.
Perché questo lo sappiamo con certezza: noi siamo i migliori del mondo.
Dr. Roberto Minichini, parapsicolgo e spiritista ex socialista, DDR, Berlino Est, Karl Marx Alee, anno 1983
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