lunedì 29 luglio 2019

Breve prosa, molto breve

La stazione dei treni della capitale di quel piccolo paese, è moderna e pulita, ma dalle cartoline risulta che è uguale a se stessa da almeno il 1870. Che strano, qualcosa che viene conservato, pur essendo molto avanzato ed aggiornato. Non è la prima volta che Paolo frequenta questa stazione, lo aveva fatto anche molti anni prima, i suoi piccoli viaggi lo portavano spesso nella capitale, di quello che è oramai da decenni il suo paese d'adozione. Adesso è alla ricerca di un amico, un amico che non vede da molto tempo, si sono decisi a rivedersi, a fare quattro passi in città, magari entrare nel Museo Cittadino, e vedere quale mostra in quel momento era offerta in visione al pubblico. Ecco che trova l'amico, non c'era neanche bisogno di usare il telefonino, tutto risolto subito. Per prima cosa un grande abbraccio. - Come stai, vecchio furbone fallito ? Paolo si mette a ridere allegramente e non ascolta neanche la risposta scontata. Adesso escono sotto il sole caldo. L'amico di Paolo, Fabrizio, è un uomo tranquillo, di quarantasette anni, divorziato con due figli, di lavoro fa l'assicuratore. Ha intrapreso il viaggio in treno dall'Italia, è tutto sudato. Paolo gli prende le due valigie, c'è un deposito privato molto ben tenuto, con impiegate belle e molto cortesi. - Devo pensare anche all'albergo, non ho prenotato nulla, forse è meglio pensarci subito. - Non ti preoccupare, ci ho pensato già io, sei mio ospite, e stanotte saremo a casa di un mio carissimo amico, il quale insiste di conoscerti. Domani poi cambiamo città, andremo verso le montagne, vedrai che meraviglia, soprattutto in questa stagione dell'anno. Meno male che questo paese non è pieno di turisti, si può girare dappertutto senza finire in un formicaio umano. Sistemate le valigie hanno modo di consumare qualcosa di veloce in un ristorantino vicino. Paolo fa cenno a un taxi, si va in direzione Museo Cittadino. Ambedue gli amici sono da sempre ammiratori della pittura e della scultura, anche se personalmente non sono affatto artisti in proprio. Arrivano davanti al museo, c'è una mostra speciale sulla arte giapponese del 1600/1700 ed inizi del 1800, prima dell'apertura del paese al mondo esterno. I due amici entrano entusiasti.

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