venerdì 17 maggio 2019

Fenomenologia del percorso lento

Non dovevi forse approfondire Kant, Fichte e Hegel, prima di approfondire Schopenhauer e Nietzsche? E come stiamo per quanto riguarda lo studio degli scritti di Marx, non del marxismo e dei suoi epigoni, ma degli scritti di Marx in persona? Non viviamo forse nella mercificazione di ogni cosa, come aveva predetto Marx? Allora vale la pena di studiare cosa esattamente scrisse su questo fenomeno. Massificazione e mercificazione e concezione del mondo meccanicistica, il mercato della spiritualità, l'individualismo esasperato, il monopolio di una subcultura dominante, cosa aveva scritto Oswald Spengler su questi temi a suo tempo? Ma li ha veramente affrontanti questi temi? Leggendo forse meglio si vedrà di si, o almeno in parte, si. Heidegger e la sua concezione della poesia di Hölderin, quanto siamo vicini e quanto lontani dal condividere le sue analisi? Nelle domande si celano le risposte, e nei testi si trovano altri testi, che indicano una verità più profonda. Esercitando la critica di un trattato, si scompone e poi si ricompone una essenziale unità. Nell'esercizio della critica prima si separa e si classifica, poi si elabora e rielabora, per giungere a una estensione nuova del testo originario.

La lingua come specchio della realtà

Chiedersi se sia la lingua a creare gli oggetti, i fenomeni e la realtà, o se essa " meramente " gli rispecchia. La lingua ha una sua parte di co-creazione, essa non è neutra, ogni sua espressione tende a modificare la realtà. Essa rispecchia la realtà come lo farebbe uno specchio deforme. Per questo descrizioni, giudizi ed opinioni sono spesso i prodotti più scadenti della lingua, mentre la metafisica pura o la poesia elevano a una dimensione oltre le banalità. La lingua inoltre è strumento principale della filosofia, a tal punto che il linguaggio spesso pre-determina una determinata visione del mondo, o la esclude a priori. Ma esiste anche un mistero nella dimensione linguistica, la sua vera origine sfugge, essa ha un inizio esoterico, una esistenza propria, conoscere il mistero della lingua significa avvicinarsi al grande miracolo del non detto, del non espresso dalla lingua.

lunedì 13 maggio 2019

Vita da critico letterario e filosofo tedesco, al servizio della Germania

Lenta è la biografia del critico letterario e filosofo che ancora si forma, si forma su ideali profondi che presto crolleranno sotto i suoi occhi. Chi sperava nella Germania, ha fallito, e la diga che frena tutto, è stata spazzata via. Marxisti tedeschi sono ovunque presenti, nelle grandi aziende capitaliste e negli organi di stampa hanno ottenuto il controllo. Analfabeti e violenti dell'estrema destra marciano con bandiere e fiaccole per strada, e vengono pesantemente fischiati dalla popolazione, in stragrande maggioranza democratica ed europeista. Eminenti intellettuali fingono di avere idee liberal, poi passano tutto il giorno con i propri amici più cari a lamentarsi di una Germania moderna, sempre più in mano al caos, alla criminalità, alla dissoluzione e sparizione di ogni tradizionale valore tedesco. Casalinghe monarchiche litigano con casalinghe repubblicane, disoccupati nazionalisti discutono urlando con disoccupati a favore della totale globalizzazione. Il nostro critico letterario e filosofo ha voglia di emigrare in Svizzera, e infatti ci rimane per un anno, studiando le opere di Kant e Hölderlin. Poi viene espulso, perché il suo modo altezzoso ed arrogante di parlare il tedesco letterario infastidisce gli svizzeri, che vogliono essere rispettati, e gradiscono molto di più che si impari la loro antica variante locale della lingua, piuttosto che ascoltare uno, che pretende di poter venire da Berlino dandosi arie da aristocratico e poi pretende anche di parlare come un libro stampato. Il nostro critico letterario e filosofo si ferma a Monaco di Baviera, due o tre anni al sud della Germania, pensa, gli faranno bene. Adesso si mette improvvisamente a parlare in dialetto berlinese, e i bavaresi di Monaco lo sopportano a malapena: " Perché non parli il nostro dialetto, credi forse che sia il nostro compito cercare di capirti, non abbiamo soggezione della capitale, tu mettiti ad imparare la nostra parlata locale. " Ancora una volta lui ha sbagliato, in lacrime si aggira spesso attorno alla stazione centrale, più di una volta subisce uno scippo, una aggressione verbale, in una occasione riceve anche una pedata nel sedere da un senzatetto, infastidito dal suo sguardo fisso ed incuriosito. Partecipa spesso a trasmissioni televisive, il nostro critico letterario e filosofo ancora in formazione, queste trasmissioni sono su canali televisivi che trasmettono puntate di dibattiti culturali ad ora tarda, nessuno le guarda, in media sono 28 spettatori, gran parte portieri notturni di alberghi poco frequentati. Ma continuiamo a seguire la lenta, lentissima, biografia del nostro critico letterario e filosofo tedesco. Egli è un patriota, impugna spesso la bandiera e cammina fieramente per le strade di Monaco, in pieno giorno. La polizia lo ferma. Non sarà mica un esponente della destra sciovinista? Se fosse cosi potrebbe finire in guai grossi. La sua carriera potrebbe essere rovinata. Egli spiega: " Io porto soltanto a spasso la bandiera che amo. E' forse un reato? " No, non lo è. Lo lasciano andare e gli augurano buongiorno, chiedendo scusa per il disturbo. Il nostro critico letterario e filosofo, ancora in formazione continua, continua contento per la sua strada. Anche lui ogni tanto viene capito, viene compreso. Ma cosa è la vita senza amore? Tre volte alla settimana il nostro critico letterario e filosofo è nel suo bordello preferito: tariffe basse, discrezione, e sempre la stessa donna che gli piace, solo lei. In fin dei conti è un romantico, una anima pura. Si innamora. Ma lei non lo vuole, lui è basso 1,56, ha un naso come una patata, il viso pallido e sempre tristissimo, le scarpe bucate, è senza un soldo, e poi parla pure berlinese, che lei non capisce. Decide di ritirarsi a vita puramente spirituale e compila la sua Opera Magna, con il titolo: " Fenomenologia metafisica dello spirito germanico ". Appena pubblicata, vende oltre tre milioni di copie, un trionfo, viene riportato a furor di popolo a Berlino, si candida per l'Unione Patriottica Tedesca, e viene eletto deputato. Nel frattempo il suo libro viene tradotto in diverse lingue europee, e comincia a destare grande preoccupazione. Lui è diventato ricco, ha sposato la figlia di un grande industriale, è diventato padre tre volte in tre anni. Il suo slogan è: " Tedeschi, torniamo a fare figli. " Marxisti e globalisti cominciano una campagna stampa contro di lui, ma lui grazie al suocero acquista la proprietà dei sei principali organi di formazione tedeschi. Parte una sua campagna di dura propaganda contro i suoi avversari politici, fonda un partito tutto suo, Germania Rinata, vince alle nuove elezioni federali con il 56% dei consensi nazionali. Ormai è cancelliere della Germania, il capo di un governo monocolore e a partito unico, il suo. Organizza un referendum per uscire dalla Comunità Europea e chiudere i confini, vince con il 50,1% dei voti, per un soffio. Il mondo comincia ad agitarsi, la Comunità Europea è rimasta senza la Germania, uno dei membri fondatori e l'economia più potente del continente. Riarma l'esercito, chiude i confini, restaura il marco tedesco come valuta nazionale, abolisce gli Stati Federali ed instaura un rigido centralismo diretto da Berlino. Ormai il nostro critico letterario e filosofo è a capo di un governo sotto embargo, le esportazioni verso l'estero crollano, con la conseguente perdita di lavoro per milioni di cittadini. Egli vede il paese precipitare in una crisi economica da cui non si potrà uscire in nessun modo. Organizza una conferenza di economisti, per attuare una economia autarchica e completamente indipendente dall'estero, basata sul rigore, le rinunce, l'austerità. L'industria del suo suocero nel frattempo fallisce, la moglie, furiosa, chiede ed ottiene il divorzio. Il critico letterario e filosofo, ormai completamente rovinato dai suoi esperimenti politici, si circonda solo di fedelissimi che gli danno sempre e soltanto ragione. Cominciano gli scioperi, le proteste di piazza, la richiesta di nuove elezioni, sui muri di tutte le città appaiono caricature in cui si risalta il naso da patata del nostro critico letterario e filosofo, prestato malamente alla politica. Decide un ultimo, disperato, gesto. Il discorso alla Nazione, a reti televisive unificate. Egli appare piangendo, il complotto della finanza internazionale e dei globalisti ha impedito alla Germania di diventare un paese veramente indipendente e sovrano. Con il ricatto dell'embargo economico è stata rovinata la prospera economia tedesca. Chi non si piega ai ricatti dei globalisti viene messo sotto embargo e anche sotto un regime di isolamento diplomatico. Egli non ha colpe dirette, è vittima di una arrogante pressione invasiva proveniente da potenze estere e dal mercato internazionale. Indice un referendum nazionale di emergenza. La domanda è: " Lei è per una Germania forte, unita, patriottica, totalmente sovrana ed indipendente da ogni organismo internazionale? " Si può soltanto rispondere, come è ovvio, con un SI o un NO. Vincono i NO con il 88% delle preferenze, il popolo ha fame, tutto il resto non ha importanza. Il nostro critico letterario e filosofo si dimette, da un giorno all'altro torna un semplice cittadino privato, anche il suo partito viene sciolto, in seguito ad innumerevoli scandali e processi per corruzione. Sono passati molti anni, il nostro critico letterario e filosofo è un anziano povero che vive in un ospizio statale. Il suo nome è stato dimenticato dal grande pubblico. Ma nel frattempo si è dedicato alla sua vera missione, alla sua autentica vocazione, quella, appunto, del critico letterario e del filosofo. Ha pubblicato 22 monografie critiche su scrittori e poeti tedeschi di varie epoche, ha scritto 10 tomi voluminosi di filosofia. Il suo nome è noto alla classe colta e agli specialisti accademici, non solo in Germania, ma in tutto il mondo. Decide di scrivere un romanzo, il romanzo della sua vita, intitolato: " Maledetta politica ". Un romanzo autobiografico eccezionale, tradotto entro due anni in oltre 60 lingue, inoltre ne fanno anche un film di grande successo internazionale. Pubblica un secondo romanzo, che questa volta non ha nulla di autobiografico: " Una vita ordinata ". Un altro successo enorme, l'autore viene invitato in tutti i continenti. Poi una mattina accende la televisione, nella sua villa con giardino, comprata con i suoi diritti d'autore, ed ascolta, incredulo, felicissimo: ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura, il trionfo esistenziale assoluto per uno scrittore. Si reca a Stoccolma a ritirare il premio, lo riceve con le lacrime agli occhi. Tutta la Germania è fiera di lui. Nella storia entra un nome che durerà secoli.