Non dovevi forse approfondire Kant,
Fichte e Hegel, prima di approfondire Schopenhauer e Nietzsche? E
come stiamo per quanto riguarda lo studio degli scritti di Marx, non
del marxismo e dei suoi epigoni, ma degli scritti di Marx in persona?
Non viviamo forse nella mercificazione di ogni cosa, come aveva
predetto Marx? Allora vale la pena di studiare cosa esattamente
scrisse su questo fenomeno. Massificazione e mercificazione e
concezione del mondo meccanicistica, il mercato della spiritualità,
l'individualismo esasperato, il monopolio di una subcultura
dominante, cosa aveva scritto Oswald Spengler su questi temi a suo
tempo? Ma li ha veramente affrontanti questi temi? Leggendo forse
meglio si vedrà di si, o almeno in parte, si. Heidegger e la sua
concezione della poesia di Hölderin, quanto siamo vicini e quanto
lontani dal condividere le sue analisi? Nelle domande si celano le
risposte, e nei testi si trovano altri testi, che indicano una verità
più profonda. Esercitando la critica di un trattato, si scompone e
poi si ricompone una essenziale unità. Nell'esercizio della critica
prima si separa e si classifica, poi si elabora e rielabora, per
giungere a una estensione nuova del testo originario.
Roberto Minichini è nato nel 1973 in Germania e vive a Gorizia. E' poeta, studioso di cultura tedesca, esoterismo, storia delle religioni e di astrologia. Per contatti: astrologominichini@gmail.com o la sua pagina Facebook
venerdì 17 maggio 2019
Fenomenologia del percorso lento
Etichette:
considerazioni ed aforismi
Ubicazione:
34170 Görz, Italien
La lingua come specchio della realtà
Chiedersi se sia la lingua a creare gli
oggetti, i fenomeni e la realtà, o se essa " meramente "
gli rispecchia. La lingua ha una sua parte di co-creazione, essa non
è neutra, ogni sua espressione tende a modificare la realtà. Essa
rispecchia la realtà come lo farebbe uno specchio deforme. Per
questo descrizioni, giudizi ed opinioni sono spesso i prodotti più
scadenti della lingua, mentre la metafisica pura o la poesia elevano
a una dimensione oltre le banalità. La lingua inoltre è strumento
principale della filosofia, a tal punto che il linguaggio spesso
pre-determina una determinata visione del mondo, o la esclude a
priori. Ma esiste anche un mistero nella dimensione linguistica, la
sua vera origine sfugge, essa ha un inizio esoterico, una esistenza
propria, conoscere il mistero della lingua significa avvicinarsi al
grande miracolo del non detto, del non espresso dalla lingua.
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lunedì 13 maggio 2019
Vita da critico letterario e filosofo tedesco, al servizio della Germania
Lenta è la biografia del critico
letterario e filosofo che ancora si forma, si forma su ideali
profondi che presto crolleranno sotto i suoi occhi. Chi sperava nella
Germania, ha fallito, e la diga che frena tutto, è stata spazzata
via. Marxisti tedeschi sono ovunque presenti, nelle grandi aziende
capitaliste e negli organi di stampa hanno ottenuto il controllo.
Analfabeti e violenti dell'estrema destra marciano con bandiere e
fiaccole per strada, e vengono pesantemente fischiati dalla
popolazione, in stragrande maggioranza democratica ed europeista.
Eminenti intellettuali fingono di avere idee liberal, poi passano
tutto il giorno con i propri amici più cari a lamentarsi di una
Germania moderna, sempre più in mano al caos, alla criminalità,
alla dissoluzione e sparizione di ogni tradizionale valore tedesco.
Casalinghe monarchiche litigano con casalinghe repubblicane,
disoccupati nazionalisti discutono urlando con disoccupati a favore
della totale globalizzazione. Il nostro critico letterario e filosofo
ha voglia di emigrare in Svizzera, e infatti ci rimane per un anno,
studiando le opere di Kant e Hölderlin. Poi viene espulso, perché
il suo modo altezzoso ed arrogante di parlare il tedesco letterario
infastidisce gli svizzeri, che vogliono essere rispettati, e
gradiscono molto di più che si impari la loro antica variante locale
della lingua, piuttosto che ascoltare uno, che pretende di poter
venire da Berlino dandosi arie da aristocratico e poi pretende anche
di parlare come un libro stampato. Il nostro critico letterario e
filosofo si ferma a Monaco di Baviera, due o tre anni al sud della
Germania, pensa, gli faranno bene. Adesso si mette improvvisamente a
parlare in dialetto berlinese, e i bavaresi di Monaco lo sopportano a
malapena: " Perché non parli il nostro dialetto, credi forse
che sia il nostro compito cercare di capirti, non abbiamo soggezione
della capitale, tu mettiti ad imparare la nostra parlata locale. "
Ancora una volta lui ha sbagliato, in lacrime si aggira spesso
attorno alla stazione centrale, più di una volta subisce uno scippo,
una aggressione verbale, in una occasione riceve anche una pedata nel
sedere da un senzatetto, infastidito dal suo sguardo fisso ed
incuriosito. Partecipa spesso a trasmissioni televisive, il nostro
critico letterario e filosofo ancora in formazione, queste
trasmissioni sono su canali televisivi che trasmettono puntate di
dibattiti culturali ad ora tarda, nessuno le guarda, in media sono 28
spettatori, gran parte portieri notturni di alberghi poco
frequentati. Ma continuiamo a seguire la lenta, lentissima, biografia
del nostro critico letterario e filosofo tedesco. Egli è un
patriota, impugna spesso la bandiera e cammina fieramente per le
strade di Monaco, in pieno giorno. La polizia lo ferma. Non sarà
mica un esponente della destra sciovinista? Se fosse cosi potrebbe
finire in guai grossi. La sua carriera potrebbe essere rovinata. Egli
spiega: " Io porto soltanto a spasso la bandiera che amo. E'
forse un reato? " No, non lo è. Lo lasciano andare e gli
augurano buongiorno, chiedendo scusa per il disturbo. Il nostro
critico letterario e filosofo, ancora in formazione continua,
continua contento per la sua strada. Anche lui ogni tanto viene
capito, viene compreso. Ma cosa è la vita senza amore? Tre volte
alla settimana il nostro critico letterario e filosofo è nel suo
bordello preferito: tariffe basse, discrezione, e sempre la stessa
donna che gli piace, solo lei. In fin dei conti è un romantico, una
anima pura. Si innamora. Ma lei non lo vuole, lui è basso 1,56, ha
un naso come una patata, il viso pallido e sempre tristissimo, le
scarpe bucate, è senza un soldo, e poi parla pure berlinese, che lei
non capisce. Decide di ritirarsi a vita puramente spirituale e
compila la sua Opera Magna, con il titolo: " Fenomenologia
metafisica dello spirito germanico ". Appena pubblicata, vende
oltre tre milioni di copie, un trionfo, viene riportato a furor di
popolo a Berlino, si candida per l'Unione Patriottica Tedesca, e
viene eletto deputato. Nel frattempo il suo libro viene tradotto in
diverse lingue europee, e comincia a destare grande preoccupazione.
Lui è diventato ricco, ha sposato la figlia di un grande
industriale, è diventato padre tre volte in tre anni. Il suo slogan
è: " Tedeschi, torniamo a fare figli. " Marxisti e
globalisti cominciano una campagna stampa contro di lui, ma lui
grazie al suocero acquista la proprietà dei sei principali organi di
formazione tedeschi. Parte una sua campagna di dura propaganda contro
i suoi avversari politici, fonda un partito tutto suo, Germania
Rinata, vince alle nuove elezioni federali con il 56% dei consensi
nazionali. Ormai è cancelliere della Germania, il capo di un governo
monocolore e a partito unico, il suo. Organizza un referendum per
uscire dalla Comunità Europea e chiudere i confini, vince con il
50,1% dei voti, per un soffio. Il mondo comincia ad agitarsi, la
Comunità Europea è rimasta senza la Germania, uno dei membri
fondatori e l'economia più potente del continente. Riarma
l'esercito, chiude i confini, restaura il marco tedesco come valuta
nazionale, abolisce gli Stati Federali ed instaura un rigido
centralismo diretto da Berlino. Ormai il nostro critico letterario e
filosofo è a capo di un governo sotto embargo, le esportazioni verso
l'estero crollano, con la conseguente perdita di lavoro per milioni
di cittadini. Egli vede il paese precipitare in una crisi economica
da cui non si potrà uscire in nessun modo. Organizza una conferenza
di economisti, per attuare una economia autarchica e completamente
indipendente dall'estero, basata sul rigore, le rinunce, l'austerità.
L'industria del suo suocero nel frattempo fallisce, la moglie,
furiosa, chiede ed ottiene il divorzio. Il critico letterario e
filosofo, ormai completamente rovinato dai suoi esperimenti politici,
si circonda solo di fedelissimi che gli danno sempre e soltanto
ragione. Cominciano gli scioperi, le proteste di piazza, la richiesta
di nuove elezioni, sui muri di tutte le città appaiono caricature in
cui si risalta il naso da patata del nostro critico letterario e
filosofo, prestato malamente alla politica. Decide un ultimo,
disperato, gesto. Il discorso alla Nazione, a reti televisive
unificate. Egli appare piangendo, il complotto della finanza
internazionale e dei globalisti ha impedito alla Germania di
diventare un paese veramente indipendente e sovrano. Con il ricatto
dell'embargo economico è stata rovinata la prospera economia
tedesca. Chi non si piega ai ricatti dei globalisti viene messo sotto
embargo e anche sotto un regime di isolamento diplomatico. Egli non
ha colpe dirette, è vittima di una arrogante pressione invasiva
proveniente da potenze estere e dal mercato internazionale. Indice un
referendum nazionale di emergenza. La domanda è: " Lei è per
una Germania forte, unita, patriottica, totalmente sovrana ed
indipendente da ogni organismo internazionale? " Si può
soltanto rispondere, come è ovvio, con un SI o un NO. Vincono i NO
con il 88% delle preferenze, il popolo ha fame, tutto il resto non ha
importanza. Il nostro critico letterario e filosofo si dimette, da un
giorno all'altro torna un semplice cittadino privato, anche il suo
partito viene sciolto, in seguito ad innumerevoli scandali e processi
per corruzione. Sono passati molti anni, il nostro critico letterario
e filosofo è un anziano povero che vive in un ospizio statale. Il
suo nome è stato dimenticato dal grande pubblico. Ma nel frattempo
si è dedicato alla sua vera missione, alla sua autentica vocazione,
quella, appunto, del critico letterario e del filosofo. Ha pubblicato
22 monografie critiche su scrittori e poeti tedeschi di varie epoche,
ha scritto 10 tomi voluminosi di filosofia. Il suo nome è noto alla
classe colta e agli specialisti accademici, non solo in Germania, ma
in tutto il mondo. Decide di scrivere un romanzo, il romanzo della
sua vita, intitolato: " Maledetta politica ". Un romanzo
autobiografico eccezionale, tradotto entro due anni in oltre 60
lingue, inoltre ne fanno anche un film di grande successo
internazionale. Pubblica un secondo romanzo, che questa volta non ha
nulla di autobiografico: " Una vita ordinata ". Un altro
successo enorme, l'autore viene invitato in tutti i continenti. Poi
una mattina accende la televisione, nella sua villa con giardino,
comprata con i suoi diritti d'autore, ed ascolta, incredulo,
felicissimo: ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura, il trionfo
esistenziale assoluto per uno scrittore. Si reca a Stoccolma a
ritirare il premio, lo riceve con le lacrime agli occhi. Tutta la
Germania è fiera di lui. Nella storia entra un nome che durerà
secoli.
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