Nel mondo triste
Dell’apparire e dell’esibire
E della gara costante
Alla ricerca ossessiva
Di risultati
Esistono laghi contemplativi
In cui le rane, ancora
Si accoppiano
In felice silenzio
Roberto Minichini, Gorizia, aprile 2025
Roberto Minichini è nato nel 1973 in Germania e vive a Gorizia. E' poeta, studioso di cultura tedesca, esoterismo, storia delle religioni e di astrologia. Per contatti: astrologominichini@gmail.com o la sua pagina Facebook
Dell’apparire e dell’esibire
E della gara costante
Alla ricerca ossessiva
Di risultati
Esistono laghi contemplativi
In cui le rane, ancora
Si accoppiano
In felice silenzio
Roberto Minichini, Gorizia, aprile 2025
Che sei un santo che ama i boschi
E conversi con gli angeli
Diffidi di tutti i guru della politica
E di tutti i tiranni
Stai lontano dai settari e dai faziosi
Che praticano esclusivismo ed arroganza
E mirano al dominio del mondo materiale
In quanto non credono alla spiritualità
Anche se affermano il contrario
Contano i fatti, non le parole
E i corrotti vogliono solo il potere
Governare il mondo, mettendosi al posto di Dio
E non c’è alcuna differenza, fra progrediti e regrediti
Due facce della stessa medaglia
E mentre noi pratichiamo gli esorcismi
Contro i demoni della modernità e dell’illuminismo
Con la barba lunga e il bastone alchemico tantrico
Esploriamo le montagne e le campagne
Viviamo di preghiere e di riti di magia
Di fornicazioni mistiche e scacchi giapponesi
Roberto Minichini, Gorizia, aprile 2025
C’è una sovraofferta, esagerata
Di maestri spirituali e cime esoteriche
In questa civiltà materialista
Capitalista e competitiva, superficiale
Del relativismo etico nichilista
Tutto sembra fuori posto ed assurdo
Il regno della quantità
Privo di prospettiva metafisica
Produce ciarlataneria e superstizioni
Come effetto del disorientamento generale
Mentre noi siamo distesi nei prati della gioia
Ad amoreggiare grazie alla primavera mistica
Persi nell’estasi numerologica dei sensi
Lontani da politicanti, mercanti, pettegoli
E dai predicatori del nulla e del sincretismo
Che incombono ovunque
Nella dittatura dei maghi falliti
Roberto Minichini, Gorizia, marzo 2025
Nell’epoca del grande nulla omologato
Delle eccessive chiacchiere, opinioni, informazioni
E mentre abbiamo la barba molto lunga
Profumata in maniera abbondante con muschio bianco
Camminiamo lenti, osservando gli alberi e gli arbusti
Incontriamo qualche volta
Strani cinghiali, assai timidi
Che corrono via, veloci come i fulmini
Sorpresi e spaventati
Di aver visto un monaco santo a piedi nudi con il turbante
Evocare melodie bizzarre con un canto stonato
Tornate, tornate, tornate
Sono fratello vostro
E conosco il linguaggio degli animali
Inoltre non mangio carne di maiale
Non bevo alcolici
E non adoro immagini o idoli
Se tornate a farmi compagnia
Cari cinghiali mistici
Potrete accarezzarmi la enorme barba
E giocare a scacchi con me
Roberto Minichini, Gorizia, marzo 2025
Dove il sole e il vento si uniscono
Indifferenti, ad ogni cosa
E mentre le nuvole guardano
Tutto sembra pura magia
Roberto Minichini, Gorizia, marzo 2025
In questa quotidiana visione
In cui la naturalezza
E la gentilezza
Aumenta di valore
La stessa visione
E si aggiunge il fondo della valle
Meraviglioso
E pieno, ancora, di speranze
Roberto Minichini, Gorizia, marzo 2025
Piene anche di sensualità reazionaria
Dove si fa satira
In questa Italia attuale priva di grandezza
Sottomessa alla dittatura del politicamente corretto
E si ride, per non piangere
Di governo ed opposizione
Giornalismo scadente ed intellettuali stupidi
Finti ribelli al servizio del conformismo
Scrittori e scrittici della chiesa laica della bontà
globalista
Noi, a cui piace camminare a piedi nudi
Godendo del contatto con la terra ancestrale
Patrioti, che tutte le domeniche
Si vestono come Cesare
Abbiamo scoperto il teorema di Pitagora
E gli errori politici di Platone l’illuso
Raccontando dello strano caso umano
Di un tedesco bizzarro chiamato Nietzsche
Censurato per decenni, come Schopenhauer
Dai comunisti sovietici della Germania Orientale
In quanto troppo poco progredito
E quindi vietato agli studenti del socialismo vittorioso
Ridere di tutto ciò
Fragorosamente, e con le lacrime di pazzi agli occhi
E stare a distanza, da tutto e da tutti
Sette politiche fasulle del Kali Yuga degenerato
Fa parte della ginnastica esoterica reazionaria
Molto meglio dello Yoga moderno da palestra
In quanto, da Brahmani e pittori erotici
Siamo dotati di sulfureo senso dell’umorismo
Roberto Minichini, Gorizia, marzo 2025
Di molti secoli fa
Dove ero seduto con Ibn Arabi
Il Grande Maestro, il puro, l’estatico
Che non parlava mai di politica
Ma spesso parlava della bellezza femminile
E a cui piaceva fare molta letteratura
Piena di simboli, metafore, paradossi
Come un monaco zen islamico
Scuoteva le barbe lunghe e i turbanti
Del clero ufficiale ed istituzionale
Ibn Arabi non seguiva alcuna scuola giuridica
Trascendeva le forme e le inglobava tutte
Ma aderiva rigidamente alla Legge Sacra
E non era un liberale o un sincretista
Il caro Ibn Arabi temeva i dogmatici e i senza fede
Alla stessa maniera, e li teneva a distanza
Come si tengono a distanza gli idoli e gli alcolici
Vedeva i limiti e l’intolleranza di tutte sette e scuole
teologiche
Padroneggiava una lingua araba classica eccelsa
L’unico modo per accedere alle scienze islamiche autentiche
La serata con Ibn Arabi, vissuta tanti secoli fa
Era trascorsa felice, avvertendo una benedizione sublime
Palpabile la presenza degli angeli e delle anime dei santi
Avvolti dalla Luce del Monoteismo Assoluto
Roberto Minichini, Gorizia, marzo 2025
E dello spirito dominante dei tempi
Partecipano a regimi, governi, parlamenti
Tifano per partiti, fazioni, ideologie
Di cui nessuno si ricorderà più nel futuro
Le contingenze sono pure illusioni, frammiste a menzogne
Tormentano i filosofi nudisti gnostici
Quelli, la cui aureola patriarcale, è fatta di ozio
Con le loro inutili ed infinte analisi politiche
Miglioratori del mondo, ovunque, in massa
Che non perdono un solo secondo a migliorare se stessi
Tanto sono perfetti, santi, giusti, infallibili
Roberto Minichini, Gorizia, marzo 2025
Sembra non avere memoria
Ti ascolto e ti guardo
Un nuovo vestito rosso
Forse è già primavera?
Eppure io amo solo l’inverno
Mentre i sorrisi si sono spenti
Non così i discorsi
Un ultimo ballo?
Tanto non so ballare
Lo sai benissimo
Che non mi divertono i divertimenti dei profani
La civiltà delle feste e dei balli e della musica
Non è la mia
Io mi vesto di nero ed amo i monasteri antichi
Lontano da politici e giornalisti ed arrivisti
In mezzo ai boschi gelidi e pieni di neve perenne
Dove la tecnologia è vietata
E il commercio privato illegale
Ogni forma di turismo è inconcepibile
Tutte le ideologie politiche rifiutate
Spesso gli spiriti degli antenati
Appaiono in sogni colorati e profumati
Sotto forma di santi e di sante
Portando consiglio spirituale e visioni
Un medioevo pietrificato meraviglioso
Guarda in silenzio, assieme a me
Tenendo la mia mano morbida nella tua, dolce
Quanto è melanconico il buio assoluto
Severo, onesto, angelico
Teocratico e non populista o moderno
Lontano dalla volgarità del regno della quantità
Non c’è serenità interiore maggiore
Purezza contemplativa più integrale
Della preghiera e del digiuno
Roberto Minichini, Gorizia, marzo 2025
Bisogna dirlo
Grazie ancora
Per aver saputo ringraziare
La santa che guida dal regno delle ombre
Verso un mondo migliore
Purificato dal sole
Immerso nel dolore
In queste perenne tenebri
Il volgo ha perso la lingua
E spente le inutili televisioni
Le formiche transumaniste del pianeta terra
Ormai sono lontane
Catapultate in ogni direzione
Da un vento gelido e mai visto
Che ispira disperazione
Prostrati di fronte all’anziano vitello d’oro
Con il finto ciuffo biondo, narcisista vanitoso
Che tiene monologhi infiniti tutti i giorni
E ha accanto come assistente Elon il diabolico
L’umanità stolta, eccessivamente viziata
Che troppo ha voluto, troppo ha preteso
Sperimenterà il regno folle del Faraone
Benvenuti
Nella post democrazia digitale
Ma anche quella prima, di democrazia
Era finta
Da quella collina si sentono venire risate isteriche
Un parlamento di buffoni parla a vuoto e fa spettacolo
Nell’ultimo territorio di liberali allucinati, su un pianeta
anonimo
In cui si crede ancora alle favole
Con cui i popoli vengono nutriti da generazioni
Illudendosi di contare veramente qualcosa
Karl Abdullah Marx aveva ragione
Il denaro governa il mondo
Non i preti e non i parlamenti
I preti, senza distinzione di culti o religioni
Non sanno allacciarsi neanche le scarpe
E nei parlamenti si parla troppo
Roberto Minichini, Gorizia, marzo 2025
Nel vento crudele e disumano della storia
Dove nessuno riconosce più nessuno
E l’anima è diventata una pietra troppo dura
Genitori dimenticati, figli abbandonati
Fratelli cacciati, storie passate, cancellate
E non ci si ricorda degli abbracci e dell’affetto
Una volta immenso, oggi un’ombra orrenda dissolta
Quanta è immatura e stolta l’umanità
I baci, non hanno più sapore
Gli amori brevi
Sono squallide fughe
Per dimenticare
La catastrofe e l’orrore
E il peggio deve ancora arrivare
Siamo vittime, ormai perenni
Di propagande incrociate
Superpotenze che si vogliono spartire
Una umanità di schiavi
Di povere persone
Considerate solo numeri statistici
Schiacciate dalle gerarchie politiche ciniche
Masse, come le formiche, ignare
Che si credono onnipotenti
Perché il sistema ha donato loro un giocattolo
Chiamato internet
Che nel futuro sarà tolto e vietato
Lui, all’apparenza parla la nostra lingua
Ma è una illusione, perché parla tutte le lingue
Io l’ho visto, e penso anche di averlo conosciuto
Per come era per davvero
Prima che lo portassero via
E lo trasformassero
In quello che non è lui
Leggo su un giornale
Le righe seguenti, scritte da un giornalista ignorante
Sostanzialmente a malapena cammina, dopo cinquanta metri
rallenta, poi ancora un centinaio di metri e si ferma. Per parlare, non parla,
al massimo saluta o finge di conversare per pochi minuti. Assume la parte che
gli altri gli assegnano, ma non è lui. Quante parti diverse riesce ad incarnare
e recitare! Noi lo abbiamo visto ed osservato, è qualcosa di assolutamente
strano.
Non ci guarda negli occhi, ci disprezza
Sembra chiuso in una sua dimensione da cui non esce
Incapace di comunicare con il mondo esterno
Dice di aver vissuto molte vite diverse
Di essere antico, di vivere da secoli
E che tutti i suoi amici ormai sono morti
Mentre lui è in compagnia degli spiriti degli antenati
Passa le notti in ginocchio, davanti a una Croce
Ci descrive luoghi che non può conoscere
E li descrive alla perfezione
Roberto Minichini, Gorizia, marzo 2025
Che hanno in antipatia
Il mare e l’estate
Ed amano il buio e il gelo
Le terre disabitate ed ostili
Facendosi crescere una barba lunga
Di asceti che continuano a fare figli
Come i sultani ottomani del passato
O i corrotti Papi del Medioevo
Coloro che sono uguali a noi
Sono pochi
E di natura duramente sacerdotale
Noi vestiamo rigorosamente il nero
Siamo sempre a visitare i cimiteri
A pregare per le anime dei morti
L’essere umano è una mela che marcisce presto
C’è il ponte verso l’altro mondo che aspetta tutti
Questa terra miseranda è una valle di lacrime
Un periodo di prova morale e spirituale
Per testare la fede e la purezza dell’anima
Non un posto da trasformare nel giardino del paradiso
Il pianeta è in mano a pazzi e demoni incarnati
Che esercitano un potere che presto dovranno abbandonare
In quanto la morte aspetta anche di cogliere costoro
E più vecchi sono e più avidi sono di gloria
Invece di mettersi l’anima in pace
Tacere e sparire
Ritirarsi in monastero
E chiedere contriti perdono dei loro peccati infernali
Continuano ad essere cavalcati
Dalle schiere immonde degli spiriti dell’ego individuale
Roberto Minichini, Gorizia, marzo 2025
Roberto Minichini, Gorizia, marzo 2025
In quanto si fanno i fatti loro
E non guardano la televisione
Non commentano ogni avvenimento
Ma si dedicano agli orizzonti eterni
Della contemplazione pura
Gli elefanti sono umili
Non cercano notorietà
E non lottano per la giustizia
Vogliono solo passeggiare nudi sotto il sole
Evitando le masse di individualisti ed arrivisti
Le legioni di politicanti ed opinionisti
L’unica cosa che gli elefanti vogliono
Si chiama pace, armonia, saggezza
Contro ogni filologia o archeologia
Contro ogni giornalismo o ideologia
Contro l’insegnamento della storia
Non emancipati e non liberi
Come tutti pretendono di essere
Seguendo isterie collettive
No, gli elefanti sono altro
Pigri e servi devoti della natura
Luminosi esseri sacri
Roberto Minichini, Gorizia, marzo 2025
Senza essere affatto un esempio
Truffare il prossimo
Con i sorrisi fasulli
Da pubblicità progresso
Impartire consigli in campi
In cui si è mostrata
Totale incompetenza
Nella propria vita privata
Ma in che mondo viviamo?
L’universo ipocrita dell’apparire
Dove l’essere e il carattere integro
Sono la merce più rara
E le menzogne trionfano
E la letteratura puro mercato
E la politica un ballo fra nullità
L’importante è sorridere
Ed esibire la tessera
Della chiesa laica della bontà universale
Cosi il gioco è fatto
Ogni epoca ha il suo conformismo
I suoi dogmi e i suoi falsi ribelli
Meglio leggere un buon romanzo
Che nuotare nel mare delle chiacchiere
Roberto Minichini, Gorizia, febbraio 2025
Abbracciati, felici, muti
Che ci libera dal regno delle banalità
Dominato da mercanti, fiere e giornalisti
Invaso da analisti geopolitici e grandi esoteristi
Emancipati indottrinati della civiltà dei selfie
Pieno di guru e filosofi scadenti ed improbabili
Del dominio totale della economia e della tecnologia
Ma ora il ponte ci porta via da tutto ciò
Verso una numinosa dimensione
Dove l’onestà e la purezza angelica
Ci fanno intravedere le cime paradisiache
Della contemplazione mistica
Tutto è nato polvere e tutto tornerà polvere
La bellezza di oggi si guarda allo specchio
E vede la mummia e poi la tomba
Agitarsi non serve, l’io non esiste
Se non come idolo infernale dei moderni
Che vivono di ambizioni, frustrazioni
Parole d’ordine ottimiste ed illusorie
Aspettando un futuro migliore
Che sarà molto peggiore
Roberto Minichini, Gorizia, febbraio 2025
Tutti i boschi sono stati visitati
Tutti i baci, esauriti
Tutti i filosofi, letti e studiati
Ed aveva alla fine ragione un mio amico anziano
I filosofi hanno fallito e sono inutili
La verità si comprende con l’anima pulita
Non con la mente verbosa e nutrita di nozioni
Una volta eravamo capaci di volare
Liberi, nudi, santi
Ora siamo legati alla terra
Che ci ha fatto nascere e che ci tiene prigionieri
In una dimensione in cui solo le apparenze
E le ipocrisie e gli affari e i divertimenti contano
La clessidra del tempo può lavorare contro
I piani e le ambizioni scadute
C’è un tempo per ogni cosa
E quando il tempo è scaduto, è scaduto
Inutile agitarsi nascondendo la propria età
Fingendo una giovinezza che non c’è più
Solo i monaci e le monache hanno conosciuto la saggezza
E la società moderna invece è grottesca
Corrotta, immorale, priva della fede in Dio
Dove si è persa la misura e i limiti
Ho baciato le mani alle mie regine
Sperimentando i bassi peccati della carne
Ma non mi faccio imbrigliare dalla bellezza esteriore
Poco progredito, molto regredito
Sono una pietra nera
E solo le concubine cinesi
Sanno di cosa parlo
Roberto Minichini, Gorizia, febbraio 2025
Il quale vive da secoli
In un lontano villaggio sulle montagne
Dove vige il culto degli antenati
E il sole e la luna si amano profondamente
Il villaggio è abitato da molti conigli
Invece mancano, completamente
Cani, gatti, politici, giornalisti, maestri spirituali
Il commercio privato è vietato
Non esistono primavere, non esistono estati
Lontano dal mare, libero dalle masse consumiste
Un paradiso di libertà e nobiltà
L’unica statua che esiste
Quella di un uomo nudo
Con la faccia da matto
Si dice sia di origine extraterrestre
Il filosofo sconosciuto fa il mago
Una magia che funziona davvero
Per questo non dice di essere mago
Ma neanche filosofo
In quanto i falsi maghi e i falsi filosofi
Come i falsi mistici
Dicono di esserlo
Mentre la magia filosofica funziona
Non con gli astri, i tarocchi o i riti
Ma con l’assistenza delle anime dei morti
Roberto Minichini, Gorizia, febbraio 2025
E il non prendersi le proprie responsabilità
In quanto non si ammettono, mai
Errori, colpe, evidenti immoralità
Si vuole solo complimenti
C’è una sete infinita e continua di conferme
Essere il centro dell’universo nei propri sogni malati
Accettare le critiche? Non esiste
Come può la perfezione accettare critiche?
Cavalcare le ideologie moderne
Quelle vendute dal sistema capitalista
Come pensieri ribelli e sono il contrario
Sono l’oppio per il popolo manipolato
Sottoposto alle logiche dei mercanti
Alle mode e all’industria dei mass media
Una volta avevo un pony che cavalcavo
Ma è scappato
Non l’ho mai più ritrovato
Probabilmente era un massone
Che leggeva Giordano Bruno senza capirlo
Solo per vantarsi di averlo letto
Roberto Minichini, Gorizia, febbraio 2025
Ed amori di stagioni passati
Universo cosi specifico austriaco
Ma vicino alla Germania
Passare il confine
Baviera del sud
Terra di tanti ricordi
E poi si è tornati a Salisburgo
Come sempre, troppi turisti
Ma ancora qualcosa dell’antico spirito permane
Mercanti ed affaristi permettendo
Noi che conosciamo angoli deliziosi
Dove risorge una Austria che conserva l’anima
Incontrare una nobile dama
Amata in anni lontani
Mi racconta
Che ora 48 anni è diventata nonna
Andiamo a mangiare insieme
In un posto senza la presenza di turisti
Un miracolo, un paradiso minuscolo
Mi parla lentamente, con tono gentile
Finalmente una cortesia elegante
Storie di circoli letterari inutili
Di lotte politiche in città
Della frustrazione di molti giovani
Che non riescono a realizzare le proprie ambizioni
Dopo aver ottenuto titoli di studio molto prestigiosi
Le dico che la nostra società spinge troppo verso le
ambizioni
E che invece è bello essere
Una pietra nuda che non desidera nulla
E lasci che che il destino vada per contro proprio
Roberto Minichini, Gorizia, febbraio 2025
Delle contraddizioni interne
Di un sistema di pensiero
Che, come sempre annunciato
Progredisce verso il nulla
Ed ora anche i matti
Decidono per interi popoli
Mentre è proprio il monachesimo
Poligamico ed antimoderno
Teocratico e visionario
Che salva la nostra anima serena
Dall’essere coinvolta
Con le illusioni di un pianeta assurdo
Sempre più artificiale e digitale
Sempre più tirannico
Sempre più destinato a vivere di tragedie
Vittima di politicanti di ogni tipo
Di affaristi megalomani diventati imperatori
Quando tutti gli insegnamenti tradizionali dicono
Che megalomani ed arrivisti sono fratelli del diavolo
A noi piacciono i monasteri, le belle donne e i libri
La magia, la musica, la anarchia monarchica
Roberto Minichini, Gorizia, Febbraio 2025
Ci troviamo in una specie di ristorante, l’atmosfera sembra
l’inizio del 900, siamo a Vienna, ci sono persone che fumano e giocano a carte,
delle ballerine che si siedono e chiedono a degli uomini di poter bere a spese
loro, vedo ovunque ritratti dell’ultimo Imperatore dell’Austria-Ungheria. Una
signora slovacca con seno abbondante mi chiede se parlo tedesco, le rispondo che
sono ufficiale dell’esercito tedesco, accreditato presso l’ambasciata, e che
sono a Vienna in missione antisocialista ed antimassonica e per studiare i
movimenti politici della capitale austriaca. All’improvviso si sente della
musica e mi chiedono di cantare. Ma io non voglio cantare, voglio bere grappa,
mangiare salami ungheresi e fornicare con la bella e giovane donna, la quale è
chiaramente una mercenaria che cerca un cliente, e io sono un uomo moralmente
corrotto, libertino, edonista e degenerato. Due signori molto alti e con i
baffi si alzano e mi puntano due pistole gigantesche addosso. Desiderano sentirmi
parlare, e devo dire tutto ciò che vedo con il mio occhio interiore di medium e
posseduto dai demoni. Essi rappresentano la Francia, pronta ad aggredire la mia
nobile ed innocente patria tedesca. Non ho altra scelta e comincio a cantare
una canzone stonata e molto lenta, esce solo una melodia grottesca ed orrenda
ma non delle parole. I francesi fanno segno di voler sparare e in quel momento
interviene un signore molto magro, elegantissimo, con i capelli bianchi e
piuttosto alto, tanto alto da sembrare una giraffa. Egli afferma di rappresentare
Il Regno Unito, la Gran Bretagna, la aristocrazia inglese e si dichiara
esponente della massoneria e della plutocrazia internazionalista cosmopolita
liberale dell’alta finanza e anche un uomo molto ostile al nazionalismo
teutonico e agli Imperi dell’Europa Centrale. Sono venuto a Vienna a
controllare i marxisti satanici e le manovre anticristiane della massoneria
luciferina ed ora mi trovo in trappola. I nemici della Santa Germania mi hanno
circondato e io sono pronto a morire la morte di un eroe della patria
teutonica. L’inglese cerca di corrompermi, offrendomi di poter immigrare nelle isole
britanniche e diventare proprietario terriero, se accetto di raccontare tutto
ciò che so sui piani di Berlino. Mi rifiuto e gli mostro con orgoglio il petto,
strappandomi la camicia, urlo: un vero uomo e un vero soldato non cambia mai
patria, non abbandona la terra dei propri antenati e non vende la sua anima e
la sua nazione in cambio di nessuno ricchezza! Viva la Germania, vita eterna
all’Impero Tedesco! Ora cambia la scena, non sono più a Vienna agli inizi del 900
ma in Germania, nel mese di gennaio 2025. Non so in che città o in che regione
mi trovo in quanto qualcuno mi ha chiuso dentro una cella, dove ci sono solo
due piccole sedie e un tavolo e una forte lampada, troppo forte, fa caldo e ci
sono molte telecamere. Entra una donna con minigonna, una signora bruna, circa
trenta anni, si siede di fronte a me e mi dice: vuole le maniere dolci o le
maniere forti? Io le rispondo: essendo io un filosofo neoplatonico fallito con
delle componenti stoiche tutto ciò mi è assai indifferente. Lei scuote la testa,
si alza e chiama un uomo, che entra, mentre lei lascia stanza che è una cella,
senza neanche salutarmi con un inchino o un baciamano. L’uomo che entra è una
specie di mostro con la faccia da killer, muscoloso e tatuato, armato e con il
giubbotto antiproiettile, con due cicatrici nel volto e gli occhi da psicopatico.
Mi dice di essere un attivista pacifista, un giornalista democratico e un vegano
che vorrebbe fare quattro chiacchiere amichevoli ed inclusive con me sui miei
sogni, in quanto sta scrivendo una tesi di dottorato sui catari e le sette
gnostiche. Gli dico: e chi mi garantisce che lei non sia un marxista o un
massone o un fanatico di gatti? Lui risponde: le assicuro che non sono nulla di
tutto ciò, sono solo molto interessato a quello che lei adesso mi dirà dentro
questo microfono, faccia fluire spontaneamente tutto ciò che ha dentro, non si
preoccupi di essere logico o comprensibile. Noi sappiamo decifrare il suo
linguaggio, ora io la ipnotizzerò e lei non si fermerà più, ma continuerà a
parlare senza sosta per almeno un’ora, dopo avrà in premio un kebab gigante e
piccante, un litro di Coca-Cola, il massaggio rilassante di una nostra
collaboratrice e un sigaro cubano con la firma originale sopra di Donald Trump.
Mentre sento che sto scivolando nella trance gli chiedo, con l’ultimo istante
di coscienza sveglia e razionale: la Germania mi sarà grata di tutto ciò? E lui
risponde: Si, la Germania le sarà grata di tutto ciò, lei è un grande tedesco,
il più grande tedesco mai vissuto nella storia. Sono sotto ipnosi e parlo e dico
ora il seguente:
Sono un veggente
Seduto in posizione Yoga
Leggo il poeta persiano Rumi
E consulto i Tarocchi di Ibn Arabi
Gli unici che funzionano
Come mago sono molto bravo
Ringrazio il mio istruttore tedesco
Nel campo delle scienze esoteriche operative
Un parente anticomunista
Di Erich Honecker, il dittatore bolscevico
Di una Germania dell’Est crollata miseramente
Di un sistema che i veri germanici hanno sempre respinto
Da bambino nei sogni facevo a botte con Karl Marx
Sono un occultista tedesco, parlo con i morti
E controllo i destini dei popoli
E lotto contro la massoneria
E parlo un tedesco arcaico e primordiale
Sono seguace della Via del Biasimo
Voglio essere il più grande peccatore
Sono un ubriacone e donnaiolo
Non sono mai stato socialista
Non sono mai stato democratico
Non sono mai stato laico
E pratico la stregoneria Wicca
Immerso in un sufismo islamico poco ortodosso
Reazionario, integralista, assolutista
Il territorio su cui governo
Per diritto divino e con pugno di ferro
Si chiama Repubblica Federale tedesca
Olaf Scholz e
Friedrich Merz
Rispettivamente a guida
Del centrosinistra
E del centrodestra
Della Germania del 2025
Mi risultano alquanto noiosi
Come tutta la Germania di oggi
Un feudo molto conformista
Del politicamente corretto più banale
La setta politica del politicamente corretto
Totalitaria ed intollerante in nome della tolleranza
Tanto inclusiva da praticare la cancel cultur
Da deformare in maniera orrenda la lingua
Ed imporre un capovolgimento morale
Contrario a tutte le religioni tradizionali del mondo
Friedrich Merz è un falso conservatore
Come sono falsi i conservatori in Italia
Qui mi sembra tutto neomarxismo capitalista
Globalismo Edonismo Immoralità
Distruzione della famiglia tradizionale
Ateismo o Neospiritualismi pagani
Cultura marxista ed economia capitalista
Lo stesso Marx li metterebbe in galera
E i conservatori metterebbero in galera Marx
Poi ci sono i teocratici con la barba lunga
Che metterebbero in galera tutti
Sia i conservatori che i marxisti
Noi vediamo nella sfera di cristallo solare
Che la teocrazia è il futuro dell’umanità
La Germania sarà liberata
Dalla birra e dalla carne da maiale
Anche se l’estrema destra islamofobica
La fasulla Alternativa per la Germania
Una patetica creazione del sistema laico
Pensa di poter sconfiggere gli uomini di Dio
Si illudono, il tempo è contro di loro
E Marx e Nietzsche saranno dimenticati
Goethe era un massone, quindi un uomo sbagliato
E i suoi libri saranno tolti dalle biblioteche
Heidegger scriveva cose incomprensibili
Nessuno lo legge e tutti lo citano
I miei uomini usano i libri di Heidegger
Come pesi da usare nelle nostre palestre
Dove insegniamo agli uomini essere veri uomini
Che si sottomettono solo all’Assoluto
Ora noi sappiamo
Che la filosofia è dannosa ed inutile
Mentre gli uomini della teocrazia
Non vanno a votare
In quanto la democrazia non è teocratica
E sono in tutti i quartieri di Berlino
Mai appoggeranno un solo partito
Essi votano con le famiglie numerose
Sono i nostri tanti figli il nostro futuro
Come sultano teutonico, amante dell’oscurantismo
Che disprezza la plebe e la modernità
Pronto ad affrontare a viso aperto
La ridicola e brutta estrema destra tedesca
Ho nove figli e figlie sparsi per il mondo
E sei discendenti teutonici in Germania
Poi, oltre che molto pio e devoto e mistico
Sono ancora un grande fornicatore teocratico
Il mio Maestro spirituale
Mi ha vietato di scrivere libri e di votare
E ha predicato il totale aumento demografico
Della nostra medievale e patriarcale confraternita
Il numero è potenza, il numero è vittoria divina
Poi non ci sarà bisogno di discutere
Con i progrediti e gli emancipati dell’illuminismo
Solo le civiltà decadenti e deboli
Discutono e dibattono troppo
E permettono la libertà di parola
Germania, puoi votare quanto vuoi
Non servirà a niente
E tutto andrà sempre peggio
In quanto votare è opera idolatrica
Contraria ai principi della vera teocrazia
Germania!
Tu il 23 febbraio 2025
Diventerai il centro del mondo!
Roberto Minichini, Gorizia, febbraio 2025
Abbiamo potuto incontrare la vecchia Germania
La vera Germania
Quando mio nonno parlava ancora tedesco
E mi diceva sempre: Raus!
Raus in tedesco significa
Che mi buttava fuori dalla stanza dove stava lui
Da mio nonno avevo imparato
Di amare la propria terra
Noi siamo la Germania Eterna
Non ci serve Marx e non ci serve Freud
Inoltre, è chiaro, a tutti i confratelli teutonici
Che nessun filosofo è vero filosofo
Se conduce vita immorale
E viola la Legge di Dio
La parola esoterismo nella nostra confraternita è proibita
Usata da masse enormi di ciarlatani
Come il sincretismo religioso
Ed il relativismo etico, nichilista ed edonista
Questo esoterismo, cioè tutto e il contrario di tutto
Termine gradito alla massoneria internazionalista
E noi non vogliamo la massoneria in Germania
Oggi non significa più nulla il termine esoterismo
Ed è incompatibile
Con i principi della Solare Teocrazia Germanica
Siamo stati a Monaco di Baviera
Ed abbiamo bevuto birra senza alcol
Con agnello arrostito turco
Dolci afghani e musica araba
Ed assistito alla danza del ventre
Di giovani e bellissime donne
Facendo la preghiera dell’alba tutti assieme
Ed abbiamo predicato la dottrina iconoclasta
Di una religione senza statue ed immagini
Basta idolatria, basta alcolismo
Noi siamo la vera Germania
Immortale
E siamo in molti
Per le strade della capitale
Barbuti ed antimarxisti
Con le bandiere tedesche
Pronti a portare a Berlino
La teocrazia vichinga monarchica
I nostri filosofi saranno d’ora in poi
Solo santi, puri, luminosi
Roberto Minichini, Gorizia, febbraio 2025
Roberto Minichini, Gorizia, febbraio 2025
Roberto Minichini, Gorizia, febbraio 2025
Roberto Minichini, Gorizia, febbraio 2025
Alla castità e al digiuno
E non solo di continuo fornicare e mangiare
Avendo come soprannome
Quello di Casanova l’Elefante
Molti ignorano il fatto
Che sono capace di stare seduto infiniti giorni
Su una arrugginita sedia a rotelle
A tacere, muto
Ascoltando le sinfonie di Bismarck e Leopardi
Aspirando a comprendere l’essenza delle Upanishad
Gli spiriti sciamanici mi hanno portato in dono
Una delle parrucche ridicole di Donald Trump
La cui arroganza narcisista mi comincia a dare fastidio
I narcisistici si credono il centro del mondo
Invincibili, sempre col sorriso trionfante
Non ammettono mai colpe o debolezze
Caro Trump, te lo dico apertamente
Mi sembri alquanto eccentrico
Potrei firmare un mandato d’arresto contro di te
Hai offeso la democrazia tedesca
La mia democrazia tedesca non la deve offendere nessuno
In quanto io lo faccio da anni, lo posso fare solo io
Non tu, in quanto Donald Trump non ha alcun diritto
Di dare ordini e decidere per gli altri popoli
Tu non sei tedesco come invece lo sono io
Io sono un tedesco gigantesco, l’ultimo vero tedesco
Come sciamani germanici ora siamo arrabbiati
Manderemo gli spiriti della Germania Eterna
E mettersi contri i maghi tedeschi non conviene
A trasformare l’egocentrico Donald Trump
Diventerà un uomo umile e saggio, un timido
Che invece di cercare il potere e la gloria
Alla sua età penserà alla salvezza dell’anima
Diventando monaco itinerante e mendicante
Lontano da ogni politica, pentito
Anonimo, sconosciuto
E se si comporterà bene
Forse un giorno potrà avere indietro
La sua parrucca di finto biondo e falso cowboy
Roberto Minichini, Gorizia, febbraio 2025
Forse
Ci sarà un giorno peggiore
Cosi saremo tutti contenti
E non ascolteremo più la propaganda
Che esalta a priori sempre le stesse categorie
In un nome di un progresso totalitario che sa di grottesco
E mentre le idee collettive e collettiviste
Ipnotizzano sempre le masse entusiaste
Il mondo non cambia mai nella sua essenza
Dove la stoltezza e il conformismo la fanno da padroni
Non importa sotto quale forma e con quali scuse
La natura della dimensione materiale terrena
Rimane quella della imperfezione e delle prove
In quanto il Regno dei Cieli
Si trova solo nei Cieli
E per andare in Cielo
Bisogna rinunciare a dare importanza
Alle basse vicende di una dimensione limitata
La quale è solo un breve ponte
Verso altri mondi ultraterreni
Roberto Minichini, Gorizia, febbraio 2025
Dovevo diventare un padre spirituale e un santo
Invece poi sono fuggito nascondendomi nei villaggi vicini
Praticando la fornicazione e la magia nera
I confratelli, sorpresi e sconvolti
Erano convinti
Che ero temporaneamente
Posseduto da una strana schiera di demoni
Dal monastero partivano di notte le squadre
Di monaci barbuti armati di bastoni e catene
Per darmi la caccia nei boschi fitti e selvaggi
Per sei mesi non riuscivano a prendermi
Poi venne l’inverno, duro, spietato
In mezzo a quelle montagne crudeli
Mi arresi, giurando di essere sinceramente pentito
Dei figli illegittimi che stavano per nascere
Dei feticci di stregoneria con cui avevo lottato contro
monaci
Dei sabotaggi contro le processioni religiose e i funerali
E di tutti i denari fatti sparire delle offerte dei
pellegrini
Per tutto l’inverno venni chiuso dentro una cella
La notte veniva a trovarmi un monaco ultra fanatico
Doveva praticare su di me le preghiere da esorcista
Accompagnare il mio percorso di pentimento
Correggere i miei errori dottrinali
Rafforzare la mia anima contro i peccati della carne
Spesso le nostre discussioni teologiche violentissime
Si trasformavano in brutali risse con parolacce infernali
Ora quel monaco oscurantista sarà nell’altro mondo
Era un eretico che adorava le immagini e le statue
Un bevitore di alcolici e un mangiatore di carne di maiale
Pace all’anima sua, ma era uno che creava solo casini
Ogni cosa che toccava si rovinava
Inoltre era un fornicatore incallito
Che non aveva mai conosciuto i suoi figli
Frutti del peccato e della dissoluzione
Era tutto strambo e mancava di logica e razionalità
Probabilmente era un mago molto potente
Ed era posseduto certamente dai demoni
Roberto Minichini, Gorizia, febbraio 2025
Si tratta di uno fluire spontaneo
Come essere cavalcati
Da entità invisibili
Parlando con i morti
E i quasi defunti
In mezzo a un mondo di vivi
Che sembrano ombre patetiche
Scaraventati dentro una società
Che avvertiamo come la dittatura del relativismo
Fatta di competitività, edonismo
Immoralità incredibili
Tiranni megalomani al potere ovunque
In cui le menzogne sono moneta corrente
E i popoli strumentalizzati e ricattati
La peggiore manifestazione
Del regno della quantità
E del culto di ogni cosa profana
Tutto nasce dal peccato dell’orgoglio
Uomini di potere anziani e senza coscienza
Vogliono mettersi sotto i riflettori costantemente
Sperando di lasciare i loro nomi nei libri di storia
Non importa se questo significa
Crudeltà e conflitti fra le civiltà dell’umanità
E i giornalisti e gli scrittori che si inchinano
Oltre ai soliti politici arrivisti e carrieristi
Per uno stipendio, un titolo prestigioso
Oppure un grande premio letterario
E satana ride, vincente
Giocando con i bassi istinti della gente
Mentre da qualche parte ci sono ancore le Muse
Nascoste, riservate
Che vivono di sensibilità, amore, pace
Fatti baciare le tue mani fredde, cara Musa
Roberto Minichini, Gorizia, febbraio 2025