venerdì 12 settembre 2025

Fiori del deserto (Scritto breve di Roberto Minichini)

Quanto sono rare le persone contemplative. Agitarsi, saltare da un ramo all’altro dell’albero, è invece la norma. Pochi possono stare seduti in un lontano monastero del deserto e contemplare i misteri divini e la futilità illusoria e transitoria della vita terrena. I fiori del deserto sono quelli più graziosi e profumati, vanno oltre la ossessione dell’immagine e dell’essere visti, sono, per se stessi, e agli occhi di Dio, e basta. La migliore compagnia è la compagnia di Dio, e a chi non basta la compagnia di Dio non basterà neanche l’agitarsi dell’intero passeggero universo materiale. Il vuoto, non è il vuoto di compagnie, di attività o di infinte chiacchiere e discorso, è il vuoto dell’anima disconnessa dalla sua origine divina. A chi abbandona la preghiera Dio darà una vita miseranda su questa terra e nell’altra vita. Rifiutare le ideologie profane e tutto il commercio di denaro e di arrivismo, di esibizionismo e spettacolo e di sete di potere che vi ruota attorno. Rimanere nel bosco a fornicare con meravigliose donne teocratiche, mettere al mondo il maggior numero possibile di figli non moderni, e purificare con le virtù tradizionali la propria anima oscurantista e medievale, liberarsi dal materialismo, dalle apparenze e dal laicismo profano. Inoltre non vogliamo avere a che fare con preti o monaci che parlano di politica, costoro sono ipocriti la cui mentalità fintamente religiosa è schiava delle vicende squallide di questo basso mondo. La teocrazia non è politica, la teocrazia è escatologica e metafisica ed avverrà per decreto divino, non tramite inutile e blasfema azione umana. Cercate la compagnia dei santi e delle anime dei morti e degli spiriti degli gnomi che abitano nei boschi primordiali della patria celeste eterna.

 Roberto Minichini, Gorizia, settembre 2025

Nessun commento:

Posta un commento