Grazie di essere venuto, oggi piove, e ciò è bello, e tante grazie inoltre di non aver portato il tuo cane. Anche io non ho portato la mia tartaruga, e cosi tu ed io ora siamo soli, e possiamo esplorare i misteri e le profondità del vero socialismo e della sua nobile visione del mondo. Nel nostro ultimo discorso pseudo filosofico e di sviluppo della coscienza civica critica nei confronti di ogni forma di potere, durante ore pomeridiane e camminando sulla terra e sull’erba dei campi, abbiamo affrontato l’argomento strano delle librerie nelle grandi città che sembrano sedi religiose laiche ed agnostiche della setta ideologica della omologazione e del conformismo. Tu hai voluto sapere chi ha inventato il catechismo obbligatorio, assai moderno e recente, di questa setta ideologica, e come fanno a scrivere sempre le stesse cose, anche in paesi del mondo molto diversi fra loro. Per capire ciò devi capire la natura del capitalismo e la natura della società individualista dei consumi, la quale è figlia diretta del capitalismo. Si tratta di meccanismi di una dittatura sottile ma molto intollerante che condiziona il modo di pensare e di parlare e di vivere. Il capitalismo non riconosce confini, il capitalismo è imperialista, il capitalismo è aggressore ed invasore, cerca di inglobare e sottomettere tutto il mondo, e la prima forma di imperialismo è quello del dominio del discorso culturale. Quindi il capitalismo si impossessa della letteratura, dell’arte, delle università e dei mass media, anche di tutti i maggiori partiti politici, e comincia a condizionare la mente alle masse, le quali sono notoriamente passive e facilmente plasmabili. Dietro a tutto questo c’è ovviamente un grande giro di soldi e di carriere, lo spirito borghese egoista ed arrivista è la forza principale dei comportamenti umani nel regime capitalista. La cultura nel capitalismo è una sorte di religione sostitutiva, e i sacerdoti e le sacerdotesse di questa falsa religione sono gli intellettuali che propaganda la visione ideologica del capitalismo individualista ed edonista. Alcuni intellettuali di grande successo, promossi dal sistema, assumono la funzione di santi e di idoli di questa setta laica e laicista. Mentre le masse in tutto il mondo soffrono, questi fanno la bella vita, sono la classe privilegiata al servizio del capitale. Le sovrastrutture culturali del capitale servono ad indebolire la moralità e la identità profonda di una persona, a sradicare l’essenza antica e perenne della anima umana, per inaugurare un nuovo regime tecnocratico di mercanti e speculatori universale. Adesso che siamo diventati amici, puoi pagarmi un kebab con patate fritte e puoi chiamarmi con il mio nome d’arte: Tito.
Roberto Minichini, Gorizia, settembre 2025
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