sabato 31 maggio 2025

Sacerdoti del nulla (Poesia di Roberto Minichini)


Sacerdoti del nulla

Predicano il nichilismo

E la sovversione dei valori

Mentre siamo

In doloroso esilio

Nel regno della corruzione morale

Portiamo dentro la nostra anima

Le voci allegre dei nostri figli perduti

E le catene non fanno più male

Ci fanno orrore le menzogne e gli inganni

E i bassi divertimenti

Vogliamo elevarci

Verso il Dio dei nostri padri

Chiudendo gli occhi

Vediamo la corona della monarchia ancestrale

Nella neve siamo a casa, e nelle chiese di legno

Viviamo nella pace della carità evangelica

Amiamo la preghiera, la purezza e il misticismo

Evitando i demoni e gli idolatri

Rifiutando ateismo ed agnosticismo

Portiamo la veste nera, la croce, la barba lunga

Non ci interessano i ristoranti di lusso e le discoteche

Ma i monasteri abbandonati da secoli e secoli

Evitiamo la luce del sole

In quanto ci piace, sempre

La tenebra dove si ritrovano i santi e gli asceti

 

Roberto Minichini, Gorizia, maggio 2025

La volgarità (Poesia di Roberto Minichini)


La volgarità

Sembra

Ha spesso il sopravvento

E l’avidità di guadagno

L’agitarsi inutile verso il successo

Nella società degli uguali

Sembra che siano tutti in gara contro tutti

Senza limiti di tempo di spazio

Un regno delle menzogne

Delle maschere e dei sorrisi finti

La giustizia sociale

Scritta su tutti i muri

Una parola vuota

Alla portata anche degli imbroglioni

L’amore svuotato, banalizzato

E il mistero della vita

Ridotto a materia, biologia, calcolo statistico

Giornalisti di regime, ovunque

Come ai tempi del fascismo

Cantare nel coro, ma sentirsi ribelli

Nuotare nella corrente dominante

Mentre i politici, assai mediocri

Irresponsabili ed ottusi

Si mangiano i voti inutili delle masse

Tutti i libri insegnano la stessa ideologia

Uno strano pluralismo, assai sospetto

Spesso le dittature cominciano

Avanzando un piccolo passo alla volta

 

Roberto Minichini, Gorizia, maggio 2025

venerdì 30 maggio 2025

Sprofondato, assai pigro (Poesia di Roberto Minichini)


Sprofondato, assai pigro

A leggere un bel volume

Con le poesie

Della splendida Anna Achmatova

Alla scoperta, di nuovo

Di una fresca e raffinata

Voce di sensibilità assoluta

Dove la grande intelligenza

E le immagini frammentarie

Fanno sorgere dei ricordi nitidi

Nell’anima

Che sotto la suggestione materna

Di questa lenta ed assaporata lettura

Trasportano, per qualche istante

Su delle nuvole luminose

Per quanto, forse, sempre tristi

 

Roberto Minichini, Gorizia, maggio 2025

giovedì 29 maggio 2025

Più si parla di contemplativi (Poesia di Roberto Minichini)


Più si parla di contemplativi

Ed anime tendenti alla contemplazione

Più si perde la contemplazione

Dissolta

Quando ci si incaglia in argomenti

Che sono distrazioni

Spesso le migliori conversazioni

Più rare dei fiori che fioriscono d’inverno

Sono piene di nobile silenzio

Di anime gemelle

Che comunicano senza parole

Togliendo i veli a questioni oscure

 

Roberto Minichini, Gorizia, maggio 2025

mercoledì 28 maggio 2025

Questo filo d'argento porta a te (Poesia di Roberto Minichini)


Questo filo d’argento porta a te

Che sei limpida, onesta, buona

Continuano le farfalle a chiedere udienza

Ma tu sei sorda ai colori

Vivendo di suoni del passato

E di baci timidi

Dove si possa ancora sperare

Di avere della purezza

Non falsità, cinismo, competizione

Ancora le oasi esistono

La pace che doni è balsamo per le ferite

Ed è come se si potesse credere

Forse solo in parte e forse solo con pochi

A quello che viene chiamato essere umani

Durante un tramonto calmo, familiare

Modestamente intimo

 

Roberto Minichini, Gorizia, maggio 2025

martedì 27 maggio 2025

Concedeteci rifugio (Poesia di Roberto Minichini)


Concedeteci rifugio

Dalla follia degli uomini

E continueremo a ripetere

Che solo la natura è nostra amica ed amante

I boschi vergini hanno il potere magico

Di offrire la pace e il ristoro

Agli angeli sporcati dal peccato

Della lontananza e della perdita

Vogliamo ballare

A piedi nudi, sui sassi

Nel silenzio inquietante

Di notti che non finiscono mai

Saper baciare labbra accoglienti

Che abbiano il sapore della terra madre

E credere ad un altrove dolce

 

Roberto Minichini, Gorizia, maggio 2025

lunedì 26 maggio 2025

Abbiamo vissuto più vite ed ora siamo morti (Scritto di Roberto Minichini)


Abbiamo vissuto più vite ed ora siamo morti. Eppure abbiamo previsto il futuro. La luce interiore non sopporta discorsi basati sull’inganno e le menzogne, le pratiche immorali e blasfeme, i culti idolatrici e il commercio magico con entità demoniache. Le anime sono come i cristalli, i simili si riconoscono, e le anime dei credenti si attirano in nome di una unità mistica trascendente che va oltre lo spazio e il tempo. Che tu possa passare più tempo nella preghiera che a parlare con il volgo ed occuparti di faccende contingenti, le quali sono sempre solo una illusione temporanea e un castello di sabbia. Tutto è Uno e Dio è Uno e il paradiso è il posto riservato ai cercatori spirituali che adorano l’Uno e viaggiano verso l’Uno. Gli angeli e i demoni esistono, non soltanto nella sfera invisibile ai nostri occhi fisici, ma anche nella nostra attuale dimensione, in quanto ci sono esseri umani che incarnano attributi angelici ed altri esseri umani che sono demoni dell’inferno. Evita i politicanti, i mercanti, i pettegoli, coloro che sono disonesti nel loro matrimonio o nei loro affari, tieniti lontano dai vizi e da ogni forma di politeismo e di materialismo. Dio è sempre e soltanto Uno ed Uno solo e questo mondo terreno è un luogo di dolori e di prove ed è una illusione di brevissima durata, dopo si aprono le porte infinite del mondo della tomba, l’inizio della autentica vita. Non piegarti allo spirito del tempo o al concetto di quantità e non cercare fama, ricchezze o potere. Camminare insieme nei boschi perennemente vergini e fecondi, parlare dei misteri della teologia e della mistica, confutare le dottrine dei miscredenti e dei deviati, opporsi ai falsi profeti della modernità, non partecipare a divertimenti futili e degradanti la dignità degli uomini di Dio. Onorare il vincolo di fratellanza e di amicizia e comportarsi in maniera onorevole nel proprio matrimonio e con la propria famiglia, sopportare le calunnie e stare lontani dai potenti e dai loro collaboratori e sostenitori. L’unico Regno vero è il Regno dei Cieli.

 

Roberto Minichini, Gorizia, maggio 2025

Ricordi di dervisci (Poesia di Roberto Minichini)


Ricordi di dervisci

Che invocano i Nomi divini

E baciano la mano al Maestro

Portandosi la mano al cuore

Cercando non i piaceri di questo mondo

Ma di compiacere il Signore degli Universi

Servi di Dio e non del proprio ego

Dove la obbedienza era virtù

E l’onestà e la purezza più importanti della vita

Presso le tombe dei santi si raccolgono le benedizioni

E tu, derviscio, non infrangere il patto

Sopporta con pazienza gli abusi del sultano

E trova rifugia nel Corano e nella preghiera

Sei un uomo angelico e luminoso

Nato da genitori angelici e luminosi

E hai fatto nascere

Una discendenza angelica e luminosa

La tua ricompensa sarà nell’altro mondo

Dove comincia il giudizio divino e l’eternità

Lascia questa miseranda terra e il suo destino

Ai peccatori, ai tiranni e ai demoni in forma umana

E confida in Dio

 

Roberto Minichini, Gorizia, maggio 2025

Anima e corpo (Poesia di Roberto Minichini)


Anima e corpo

Sperimentano l’estasi

Solo nelle zone gelide

Senza alcuna presenza umana nefasta

E dove i commerci e i turisti sono vietati

Permettendo ad anime contemplative la libertà

Dalle volgarità massificate e prive di nobiltà

Noi non siamo la civiltà del sole e del mare

Ma la forza primigenia del polo oscuro freddo

Che fa nascere figli forti e numerosi

Cresciuti nel rigore di una disciplina dura

In villaggi che sembrano su un altro pianeta

Di recente e ben pianificata costruzione

Grazie alla decisione saggia dei grandi sacerdoti

E che rappresentano l’unica alternativa

Al serpente immorale che divora l’umanità

Alle mani avide nate da fornicazioni immonde

Che vogliono distruggere le nostre tradizioni sacre

Siamo monaci con le barbe lunghe

Immersi nelle scritture sacre tradizionali

E siamo diventati santi poligami fecondatori

Nei nostri harem monarchici

Dove la preghiera e la copulazione gnostica

Fanno parte dei doveri sociali oscurantisti

A cui abbiamo giurato fedeltà con gioia

Perché il numero sarà domani potenza

La nostra bandiera è la purificazione dell’anima

Come resistenza contro l’avanzare

Del degrado nichilista che sfalda e sradica

Gli alberi del nostro cosmo perenne

Oro puro che non cederemo

Per abbracciare le nuove dottrine infernali

Inventate da chi non ha coscienza

Dell’esistenza di Dio

 

Roberto Minichini, Gorizia, maggio 2025

domenica 25 maggio 2025

Distesi su un prato (Poesia di Roberto Minichini)


Distesi su un prato

Abbracciati e con gli occhi chiusi

A contare le stagioni che non torneranno più

I cicli si ripetono

Come i destini

Già scritti

E conservati in un libro custodito nei cieli

I tuoi capelli biondi e i tuoi occhi orientali

In questi campi infinti, pieni di girasoli

Come nel paradiso terrestre

Terra primordiale, terra amata ed adorata

Nudi, senza provare vergogna

Non accettiamo la presenza

Del serpente della menzogna

Nessun diavolo osceno è invitato

Abbiamo esorcizzato la modernità

E le sue false dottrine

Chiusi nel tempio dell’ascetismo erotico

Sperando con tutto il cuore

Che i nostri figli siano benedetti

Che possano vivere in armonia e letizia

Cosa che noi non abbiamo potuto fare

Portando croci più grandi delle nostre forze

 

Roberto Minichini, Gorizia, maggio 2025

La rivedo ancora (Poesia di Roberto Minichini)


La rivedo ancora

Ci incontriamo, quasi increduli

E lei si ricorda tutto

Qui è la nostra gente

Io non faccio differenze

Siamo seduti allo stesso tavolo

E tu fingi di non sapere

Che conosco la tua lingua

Ma io so che tu sai

Questa è la nostra lingua

Ancestrali radici, devozione eterna

Per la terra dei nostri avi

Epoca terribile, dove il male prevale

Le tue mani sono pallide

Sperano, ancora, in un destino felice

Mentre per noi più anziani è tardi

Non tremare, non avere paura

Devi sentirti protetta, ora e per sempre

Occorre essere fedeli

A se stessi e alla propria essenza

Fantasmi, voi non sapete amare

Non toccherò la tua mano

Anche se tu lo vuoi

Evita di innamorarti del potere

Tutto questo maledetto potere

Corrompe l’anima, e porta verso il peccato

Lasciaci fingere, di essere puri

Sento i canti dalla chiesa vicina

Voglio piangere, assieme a te

Bisanzio

Tutto passa, solo l’Eterno resta, il Padre

Andiamo a pregare

E a pentirci di essere nati

Di aver vissuto un tempo

Su questa terra disgraziata ed infelice

Priva di vero amore

 

Roberto Minichini, Gorizia, maggio 2025

Ogni giorno la vita rivela (Poesia di Roberto Minichini)


Ogni giorno la vita rivela

Frammenti di conoscenze nascoste

E pur essendo tutto ovunque una delusione

Ci sono angoli, momenti

Incantevoli epifanie minori

Di dimensioni migliori

Slovenia, tu che sei tanto bella

E i tuoi boschi sono la mia famiglia

Con i campi fioriti e solitari

Che sono come antenati mai conosciuti

A cui si pensa spesso

 

Roberto Minichini, Gorizia, maggio 2025 

sabato 24 maggio 2025

Non sei presente perché non dovevi essere presente (Racconto breve di Roberto Minichini)


Non sei presente perché non dovevi essere presente. Tutta la vita sei soltanto una viziata che vive di sogni. Le tragedie della storia non le conosci, ne hai soltanto letto nei libri o hai visto film alla televisione. Sei una piccolo borghese scansafatiche che parla tanto perché dalle tue parti le chiacchiere sono permesse dal sistema di potere, cosi la gente si trastulla in maniera infantile e narcisista, magari bevendo e cantando, e non pensa alle cose serie. Qui è molto diverso. La tua arroganza non ti permette di capire. Non sono libero, ho la pistola puntata alla nuca, i figli deportati in una località sconosciuta, gli amici tutti quanti finiti al cimitero, senza funerale. Prigioni dappertutto, e sono prigioni segrete, ufficialmente queste prigioni non esistono affatto. La cella in cui mi hanno tenuto, dopo l’arresto e gli interrogatori durati giorni, è un incubo. Questa è una dittatura, uno Stato di polizia, dove la polizia politica è ovunque, è onnipotente e non porta le divise. C’è ormai un muro, tu non puoi e non devi accedere a me, questo muro con filo spinato è stato eretto per proteggere te e la tua famiglia. Tutto è comodo dalle vostre parti. Molto facile è combattere l’oppressione quando non c’è alcuna oppressione, fare le aquile quando il leone non c’è, lottare contro la ingiustizia quando te lo permette lo Stato, anzi ti istruisce e ti incoraggia a farlo, dicendo che è un tuo diritto. Da noi tutti voi sareste muti, zitti, con la testa abbassata, a strisciare come schiavi, a tremare e a baciare le mani e i piedi dei funzionari. Qui fare i ribelli del fine settimana per sentirsi importanti non è affatto concesso, si rischia di essere annientati. Ascoltami bene: il modo in cui funzione la nostra mente non è il modo in cui funziona la vostra mente, siamo molto diversi, noi vi disprezziamo e non ci piacete affatto, ci sembrate assurdi, orrendi. Ho perso l’uso di una parte del corpo, cammino con molta difficoltà. Loro sono capaci, se vogliono, di picchiarti senza lasciare tracce, sono professionisti in questo. Fanno uscire il prigioniero torturato per settimane grasso come un porcello. Cosi lo possono esibire davanti ai giornalisti stranieri e dire che le voci della persecuzione sistematica dei dissidenti sono solo voci false messe in giro dalla propaganda nemica. Qui c’è un solo partito, una sola visione del mondo permessa, una sola verità, un consenso unanime su tutto, e le statue del grande capo ovunque. Ai bambini piccoli vengono insegnate le canzoni all’asilo dove si cantano le virtù infallibili del Partito e del grande capo e il futuro luminoso ed inevitabile che ci attende tutti quanti, grazie alla nostra assoluta ed eterna fedeltà alla ideologia ufficiale, che ovviamente tutti spontaneamente e liberamente accettano gioia. Solo poche menti criminali e deviate e traditori al servizio dei nemici stranieri osano pensarla in maniera diversa, e per questo vengono puniti con estrema brutalità, e il popolo, nelle trasmissioni televisive, chiede pene ancora più esemplari e draconiane. Ho imparato a disprezzare il popolo, la gente comune. Quando questa dittatura totalitaria cadrà, forse fra molti decenni di regime del terrore, la gente comune, che qui sostiene ogni cosa che il governo fa e ti consegna senza scrupoli alle forze di sicurezza se sospettano che non sei con la dittatura, dirà di essere sempre stata contro. Racconteranno storie eroiche di come loro e i loro genitori hanno sempre resistito e si sono opposti al sistema basato sul partito unico. Tutte bugie. Ti saluto, senza baci. Ormai ho una moglie e dei figli e sono un uomo fedele. Ma mi ricordo che una volta nel passato ci siamo amati. Addio.

 

Roberto Minichini, Gorizia, maggio 2025

Forse il corvo nero che mi accompagna da quando sono nato (Racconto breve di Roberto Minichini)


Forse il corvo nero che mi accompagna da quando sono nato, ma che riesco a vedere solo io, è un demone appartenente a logge contro e pseudo iniziatiche materialiste, libertine, cosmopolite, moderniste e darwiniste. Da tre giorni mi dice continuamente parolacce in croato, gli rispondo senza fare tanti complimenti e senza farmi pregare, il croato lo conosco meglio di lui. Inoltre ho il sospetto che il corvo degenerato ed immorale sia una creatura infernale che vuole impossessarsi degli archivi segreti del Vaticano, dove sono conservati i miei trattati teologici ed astrologici ed ermetici di qualche secolo fa. Trattasi di testi manoscritti ispirati dalle sfere angeliche mostro in maniera inconfutabile che Gesù non era un dio incarnato alla maniera pagana ma un uomo santo, creatura di Dio senza attributi divini, e un rappresentante della più pura linea profetica abramitica. Il corvo nero che mi tormenta da quando ero neonato è sicuramente un collaboratore opportunista e prezzolato di certe frange sconosciute e cripto massoniche dei gesuiti, inclini segretamente al liberalismo materialista politeista e all’internazionalismo immorale amorfo. Queste forze irrazionali ed oscure mi vogliono impedire da anni di godere della mia sacra grappa croata analcolica, prodotta a Zagabria da sapienti mani di suore sciamaniche bogomile e dualiste. Le mie suore bogomile eretiche e sapienti sono anche le mie concubine nel mondo astrale, e da mezzo croato mi chiedo, perché noi croati, che siamo slavi, dobbiamo obbedire a quelli di Roma nelle questioni religiose. La nostra indipendenza da invasori e potenze coloniali straniere usurpatrici deve essere sacra, chiedo quindi ufficialmente l’uscita dell’intero popolo croato dalla sudditanza spirituale che dura da troppo tempo, per rivolgerci a Dio non abbiamo bisogno di Roma ma possiamo fare da soli. Altrettanto dispongo, con effetto immediato, l’uscita della Croazia dalla Comunità Europea, la chiusura di tutti i confini, la messa al bando del turismo, della carne di maiale e della birra. La capitale va spostata da Zagabria a Kumrovec, la minuscola cittadina natale di un mio lontano parente del passato, Josip Broz Tito, il dittatore patriarcale defunto della ormai dissolta Jugoslavia comunista. Adesso mi è apparso il maledetto corvo nero, il massone capitalista borghese individualista libertario e nemico del popolo socialista, vuole impossessarsi con violenza della mia bottiglia gigante di grappa analcolica. Lui non sa che io sono uno stregone potente e crudele e che sono un carnivoro fanatico ed anti vegetariano mezzo italiano e mezzo croato che si mangia volentieri un puzzolente corvo satanico come lui. Sono stato addestrato alle arti della stregoneria slava ancestrale durante l’infanzia, nei boschi profondi della Slavonia occidentale, in Croazia, ai confini nord con la Bosnia. Sono i territori che hanno visto sconfitti tutti gli invasori che hanno avuto l’arroganza di venire dal fuori ad imporre il loro dominio imperialista nel corso dei secoli. Oh, Josip Broz Tito, sangue del mio sangue, guerriero slavo che hai preso a calci gli invasori durante la seconda guerra mondiale, tu che eri un santo patriota totalitario poligamo come me, vieni in soccorso alla mia anima teocratica tormentata. Questo corvo immondo adesso anche mi parla, mi dice che sono un mostro fuori controllo, che lui è il mio spirito alleato, la mia essenza demonica di cui non mi rendo conto, il mio inconscio erotomane e fecondatore fornicatore freudiano, mi dice che sono impazzito, che tiro pugni alla mia gente, che caccio via i miei figli, che mordo e prendo a sassi i miei parenti e i miei amici, che rinnego i miei genitori. Stai attento, corvo nero, ti metto in guardia, potrei usare la magia rituale e la necromanzia contro di te, materializzare dal mondo degli spiriti un carro armato e schiacciarti sette volte di seguito senza alcuna pietà. Restituiscimi subito la mia bottiglia di grappa e la mia scatola di sigari cubani.

 

Roberto Minichini, Gorizia, maggio 2025

venerdì 23 maggio 2025

I tuoi occhi sono inconfondibili (Racconto breve di Roberto Minichini)


I tuoi occhi sono inconfondibili. Vi leggo il volto di tuo padre, quell’uomo santo, tristemente passato al regno dei morti ancora nel fiore delle forze, lui era una anima piena di virtù e di saggezza. Corrisponde al vero il detto che l’albero si riconosce dai frutti. Giovane donna piena di risorse, che suoni il pianoforte, canti in chiesa e dipingi quadri alquanto strani. Quanto sei bella, quanto sei giovane, quanto sei incredibilmente sensuale e naturale e i tuoi capelli lunghi e biondi mi fanno pensare alle donne fertili degli antichi vichinghi. Io non sono un vichingo, io sono un turco e sono pure un musulmano molto ottomano. Ma cosa sei venuta a fare qua, fino a questo punto ti sei spinta, forse sei una pazza, posseduta dai demoni della follia inguaribile? Siamo in un territorio molto remoto privo di città ed istituzioni statali e non c’è alcuna presenza umana, ci troviamo in mezzo ad una natura dura e selvaggia, soli e completamente liberi. Qui abitano solo eremiti e personaggi eccentrici di vario tipo, poi qualche monaco più o meno irregolare e fuggito da certi monasteri troppo severi ed oppressivi, dove si predica la dottrina errata della trinità, da noi rifiutata. Inoltre presso di noi non si adorano idoli, non ci sono statue o immagini sacre, è proibita la magia e sono vietati gli strumenti musicali, la televisione e il gioco d’azzardo. Come vedi la dimensione esistenziale ed ambientale attorno è rudimentale, quasi del tutto primitiva, viviamo felici lontani dal consumismo e dall’edonismo, dal capitalismo individualista amorale, lontani dalla tecnologia, lontani dalla politica e dal giornalismo, lontani dalle ideologie umane, ma siamo vicini al sacro e a Dio. Questo non è un posto per te, è un posto per vecchi e per disperati e per melanconici dall’umore nero e per contemplativi autentici, che fuggono per santa misantropia dal resto della umanità. Se vuoi stare nella mia tenda ti avverto che per te potrebbe essere una esperienza traumatica. Ogni tanto i demoni della perversione mi cavalcano, soprattutto di notte quando mi dedico alle mie bottiglie di grappa analcolica e ai miei sigari cubani marxisti, e da sacerdote pio, devoto, angelico e bucolico, mi trasformo in un osceno fornicatore dedito agli idoli delle basse passioni animalesche. Inoltre tendo a fare prediche teologiche lunghe anche diciotto ore di seguito per non parlare poi più in seguito per molti giorni, neanche una parola, silenzio assoluto. La mia lunga barba disordinata ed ormai irrimediabilmente bianca, che odora sempre di grappa analcolica turca, ti impressiona? Riesci a percepire che non mi lavo da settimane e che ho i piedi giganti? Non sono però un talebano, sono un eretico gnostico yogico tantrico francescano cataro ismailita che lotta da una vita contro la massoneria universale. In questa zona sono vietati i giornalisti, gli atei, i cani, gli alcolici, la democrazia e i cibi vegani. Si mangia solo carne, tanta carne arrostita a cielo aperta, carne direttamente cacciata da noi, autentica selvaggina, dono di una terra vergine ed ancestrale generosa. Ma niente carne di maiale, grazie a Dio, non siamo miscredenti e non ci nutriamo di cibi impuri. Adesso hai deciso di andare subito via? Si? No?! Vuoi rimanere. Sei testarda, limpida e coraggiosa come tuo padre, pace all’anima sua. E i tuoi occhi magici ed ipnotici, assolutamente fantastici ed azzurri come un diamante, mi dicono che hai anche la sua notevole intelligenza, allora sai cosa stai facendo. Quel poverino del tuo babbo era un brav’uomo, comunicava con gli angeli e conduceva una vita di preghiera. Se hai preso da lui forse riuscirai a sopportare il nostro regime di vita qua. Tua madre non l’ho mai conosciuta, se vuoi me ne potrai parlare tu, ne sarei felice. Quanto sei incredibilmente bella, sembri la dea ancestrale della fertilità. Ti scongiuro, dolce apparizione venuta dalla civiltà dei moderni, non far vacillare la mia aureola di sacerdote ieratico e ligio ai suoi doveri teocratici. Sono un uomo autorevole e spesso ubriaco che amministra i sacri riti alla comunità di anacoreti che abitano in questa regione dimenticata ed abbandonata da tutti. Dio è grande e Dio ha creato delle donne splendide e paradisiache per mettere al mondo fa futura generazione di anime pure e credenti, una generazione erede di dell’antica catena mistica d’oro.

 

Roberto Minichini, Gorizia, maggio 2025

giovedì 22 maggio 2025

Poi c'è la speranza nell'osservare (Poesia di Roberto Minichini)


Poi c’è la speranza nell’osservare

Quel fluire che tutto avvolge

In una impermanenza evidente

La quale riguarda il fenomeno dell’esistenza

A dare il regalo, gradito

Di poche ore di delicata conversazione

Accompagnati dagli elementi di madre natura

Che sono vivi, coscienti, intelligenti

E si trovano nei boschi, nei fiumi, nei campi

Fra le nuvole del creato

Riuscire a percepire la unità del tutto

L’armonia, a tratti la meraviglia

E a parlare in sloveno

Cercando di ricordarsi i nomi

Di scrittori, registi, pittori

Morti ed usciti di scena

Ignoti a chiunque

Ma ancora presenti

Nella memoria affettuosa e melanconica

Di pochi distratti enciclopedisti

 

Roberto Minichini, Gorizia, maggio 2025

mercoledì 21 maggio 2025

Stare seduti all'aperto (Poesia di Roberto Minichini)


Stare seduti all’aperto

Senza fare niente

E parlare? No, grazie

Guardandoci con noia

Pensando a un lontano passato

In cui l’illusione dell’amicizia c’era

Rovinata dallo spirito della menzogna

La quale non serve, il falso non aiuta

Nei rapporti umani, se sono umani

E i santi sono sepolti nei cimiteri

Di cui ci siamo dimenticati

Ma ci siamo anche dimenticati

Dei nostri volti banali

Mummificati dalla clessidra

Del tempo che inghiotte

Bellezze su cui non si potrà contare

 

Roberto Minichini, Gorizia, maggio 2025

Alla ricerca di un principio universale (Poesia di Roberto Minichini)


Alla ricerca di un principio universale

Del concetto di onestà

Dove le parole scorrono facili

Piene di distorsioni

Secondo le mode

Dettate ora

Allora basta

Ci si avvolge nel silenzio

Evitando vampiri psichici

Ipocriti

Pettegoli

Arrivisti

Come monaci invecchiati precocemente

 

Roberto Minichini, Gorizia, maggio 2024

sabato 10 maggio 2025

Come attempato e testardo tedesco (Poesia di Roberto Minichini)


Come attempato e testardo tedesco

Che non cerca affatto il consenso

Non mi piacciono le persone bugiarde

Che truffano il prossimo

Presentandosi al mondo con i sorrisi

E recitando la parte della luce bonaria

Che non possiedono affatto

Trattasi di finzione machiavellica

Di una anima bassa, incapace di lealtà

E ci sono segreti ancora più oscuri

Immorali

Omissioni e distorsioni

Io, da patriota tedesco, sono esterrefatto

Indignato di fronte alle menzogne

Che ripugnano uno spirito teutonico reazionario

Il quale se ne frega della mentalità dominante

In quanto ha molta esperienza di questo pianeta

Di lingue diverse, culture, religioni e civiltà

E non prende la sua visione del mondo

Dai giornali di regime del politicamente corretto

Meglio giocare a scacchi con il grande genio germanico

Otto von Bismarck

 

Roberto Minichini, Gorizia, maggio 2025

venerdì 9 maggio 2025

Devi sapere che l'origine della idolatria (Poesia di Roberto Minichini)


Devi sapere che l’origine della idolatria

Consiste nel cominciare a venerare

E poi ad adorare

Le persone buone e sante

Che poi vengono gradualmente trasformate

In idoli e divinità più o meno incarnate

Di cui si faranno statue ed immagini

Questo si chiama politeismo

Poi ci sono le persone che adorano se stesse

O la categoria a cui appartengono dalla nascita

Oppure sono atei che adorano la natura e la materia

Anche le ideologie politiche umane sono idolatria

I partiti politici sono delle sette, molto faziose

Tutto ciò non ha nulla a che fare

Con la pura fede monoteistica ottomana

Che noi difendiamo sulle montagne

In cui abbiamo templi privi di statue ed immagini

Non mescolare le religioni

Questo è un concetto massonico e liberale

L’inizio del relativismo moderno

E butta via tutte le statue

Non festeggiare dittatori o politici di sorta

Il culto della personalità, tipico dei totalitarismi

Non è altro che l’ennesima idolatria

Ordina il bene e vieta il male

Non scambiare i vizi per libertà da difendere

Ma distingui nettamente il bene dal male

La corruzione morale dall’anima luminosa

Attira con le tue preghiere e il tuo stile di vita

Le forza angeliche

E rifiuta il contatto e il commercio con i demoni

La rosa mistica che c’è sulle nostre bandiere

Rappresenta l’amore mistico per Dio

 

Roberto Minichini, Gorizia, maggio 2025

Essendo un nostalgico (Poesia di Roberto Minichini)


Essendo un nostalgico

Del paradiso terrestre

E delle quattro caste

Ho sempre rigettato

Le ideologie dell’ateismo

Da bambino, nei miei sogni

Lottavo contro i demoni

Che assumevano il volto

Di Darwin

Di Marx

E di Freud

I padri materialisti

Della triste e sulfurea modernità

Sono vestito di nero

Accompagnato dal mio corvo nero

E pratico la magia nera

In esilio presso un villaggio idolatrico

Pieno di statue blasfeme e politeiste

Manipolo gli astri, evoco i morti

Prevedo il futuro

E porto sfortuna

Sono un sultano ottomano

E non credo al proletariato

O alle masse emancipate

Ma soltanto al feudalesimo

E ai santi

 

Roberto Minichini, Gorizia, maggio 2025

giovedì 8 maggio 2025

Germania, inizio primavera 2025, una svolta storica epocale si prepara lentamente (Racconto iniziatico breve di Roberto Minichini)


Grazie a Dio noi siamo stati per molti anni pizzaioli reazionari nella Germania Occidentale ed abbiamo nutrito intere generazioni di giovani tedeschi i quali ora, invecchiati e con i capelli grigi, magari coperti da artificiale e ridicola tinta colorata, siedono nei vari parlamenti regionali delle varie repubbliche ma anche nel Parlamento nazionale centrale. A cavallo del nostro asino marrone con le ali abbiamo cercato di visitare tutte le parti e tutti gli angoli della Sacra Germania e fare appello a questi deputati, di sciogliere tutti i loro partiti, abbandonare le loro vecchie idee pseudo democratiche dettate da mode ideologiche estere e non autoctone e sottomettersi alla nostra autorità assoluta. La nostra convinzione intima è che solo quando la Germania avrà messo fuori legge la birra e la grappa ci potrà essere un ritorno alla normalità mentale e al buon costume in un paese caotico allo sfascio, che ha perso la propria vera identità e bussola esistenziale. Visto che i nostri civilizzati tentativi di dialogo con questi vecchi partiti arrugginiti e colpevoli di mille colpe e fallimenti non sono andati a buon fine, in quanto abbiamo incontrato tanta ottusa testardaggine e forme acute di dissonanza cognitiva democratica ed ugualitaria estremista, abbiamo deciso di indire un grande convegno filosofico ermetico di rinascita nazionale germanica, in una località magica in cui le magnifiche donne presenti non sono noiose fotopie omologate del regno distopico del ventunesimo secolo, ma magnifiche valchirie teutoniche estatiche e furibonde, muse reazionarie ispiratrici di un futuro luminoso inevitabile e vittorioso. Vi diamo il benvenuto in Baviera, nella vostra patria germanica, e nella foresta profonda che custodisce i segreti della Germania Eterna. Questa è una oasi di libertà, civiltà, educazione, comportamento sobrio e misurato, rispetto per il prossimo, cultura monarchica e patriarcale nel senso più alto della parola. Qui potremo cantare inni eroici, fare della ginnastica nordica, consumare cibi naturali afrodisiaci coltivati con le nostre mani sulla nostra terra, leggere i libri dei nostri padri, senza censure e senza dover farci imporre la lingua artificialmente modificata dagli emancipati. Grandi pensatori venuti da tutta l’Europa anticonformista ed aristocratica ci terranno lezioni magistrali assolutamente non autorizzate dalle accademie ufficiali del regime degli emancipati, dove tutta la falsa visione moderna del ventunesimo secolo viene confutata e smantellata punto per punto. Grazie ai nostri potenti riti magici di alto occultismo teutonico, di cui è depositaria esclusiva da secoli la nostra confraternita esoterica pangermanica e panturca, l’anno 2025 sarà l’anno provvidenziale in cui la Germania si sveglierà dal sonno oscuro in cui la decadenza moderna l’ha cacciata. Noi siamo la Germania e il futuro sarò unicamente il frutto della nostra volontà di potenza. E tutti coloro che si iscriveranno questo mese al mio movimento politico extraparlamentare e golpista, avranno da me una magnifica pizza gigante a forma di croce di ferro teutonica. Con amore, vostro Roberto, il mio nome di battaglia è: Rupert Strunz von Kazzenberg, barone di Rosenheim e produttore di grappa analcolica

 

Roberto Minichini, Gorizia, maggio 2025

Bisogna essere alquanto stupidi (Poesia di Roberto Minichini)


Bisogna essere alquanto stupidi

A non saper comprendere il vero carattere

Di un essere umano

E preferire gente disonesta e corrotta

A gente onesta

E dal comportamento etico ed onorevole

Oppure dare retta a pettegolezzi

Distorsione dei fatti e calunnie

Che nascono da anime basse e meschine

L’Islam insegna, giustamente

Che i pettegolezzi sono un grave peccato

E che ascoltare i pettegolezzi lo è altrettanto

Ma gli emancipati non capiscono l’Islam

Pensano di essere superiori

Il loro ego è gonfio, strapieno di illusioni

Ma completamente vuoto e deviato

In quanto vivendo di menzogne

Gli angeli si allontano dalla loro vita

E scendono i demoni, loro veri compagni

Leggere Immanuel Abdullah Kant

Per comprendere

Che la vera etica

Non è relativista o soggettiva

Ma una luce interiore

Da autentici tedeschi ottomani

E non è in vendita

 

Roberto Minichini, Gorizia, maggio 2025

mercoledì 7 maggio 2025

Voglio leggere le tue mani (Poesia di Roberto Minichini)


Voglio leggere le tue mani

Lette centinaia di volte

Il profumo delle tue dita

Una piccola anticipazione

Delle gioie notturne del paradiso

Ascoltare le tue preghiere

Vivere le tue albe

Esplorare il colore dei tuoi occhi

Leggere insieme i libri di Italo Calvino

Progettare un breve viaggio a Parigi

Sognare giardini infiniti

Ed assai colorati

Credere al bene e alla purezza

A valori antichi e perenni

Volare su una nuvola

Sopra le cime delle montagne

 

Roberto Minichini, Gorizia, maggio 2025

L'arte di amare (Poesia di Roberto Minichini)


L’arte di amare

Non si può imparare

E non si può insegnare

Innata qualità dell’anima

Dove lealtà ed onestà

Sono sempre le pietre fondanti

E il rispetto del prossimo

Il quale è diverso e libero

Non appendice del proprio ego

Fa parte dell’impegno dei sentimenti

Amare significa ricreare l’unione primordiale

Di due poli nati per conoscersi a fondo

Integrarsi, eternamente cercarsi

E non c’è dono più grande dell’amore

Unica, vera, autentica

Ricchezza e pienezza

 

Roberto Minichini, Gorizia, maggio 2025

martedì 6 maggio 2025

Le previsioni oniriche di Effendi Mullah Roberto Nostradamus: Roma, la grande città del califfo (Racconto di Robero Minichini)


Le previsioni oniriche di Effendi Mullah Roberto Nostradamus: Roma, la grande città del califfo

I miracoli della grappa analcolica, dello sciamanesimo panturco ed ottomano, e della numerologia basata sulla decifrazione dell’alfabeto arabo. La bellezza di una donna tradizionale e non corrotta dalla modernità, come nuda musa ispiratrice per le visioni. Un amico integralista appare, nella forma di un fantasma fluttuante. Siamo nel mondo astrale, lontani da ogni democrazia o scienza positivista. Come stai, tu, che hai sempre voluto suonare il flauto di Rumi, il sublime mistico musulmano? Vedi, che tutto può essere previsto, in quanto il tempo non esiste, ma solo il destino inevitabile, già scritto? La vita su questa terra è un breve viaggio in autobus nel deserto satanico del materialismo degli infedeli e delle apparenze edoniste vili, e poi bisogna scendere, ad affrontare il giudizio di Dio. Tieniti lontano dal politeismo, dall’ateismo, dal laicismo e dalla modernità nichilista emancipatoria e prega cinque volte al giorno, sradicando gli alcolici e la carne di maiale dalla tua vita di credente puro e luminoso. Vivi la tua sessualità feconda da uomo tradizionale passionale, ma solo all’interno delle regole prescritte dalla Legge Sacra, non seguire le vie dei demoni che ti vogliono far credere che il peccato non sia peccato. Disobbedisci ai miscredenti, predica la verità senza paura anche di fronte ai tiranni, non andare mai a votare e non iscriverti mai ad alcun partito politico, che Allah ti benedica. Per quanto riguarda gli occidentali, non imitare i loro stili di vita, e non farti imporre la loro ideologia massonica ed idolatra immorale, porta la barba lunga molto maschile, il turbante da vero oscurantista per nulla illuminista, e la spada implacabile della teocrazia assoluta. Un giorno verranno le schiere infinite e possenti sopra i fieri cavalli bianchi, e sventoleranno le bandiere nere del monoteismo assoluto. Saranno prima liberate tutte le nostre terre, sarà la fine provvidenziale di usurpatori illegittimi e governi laici, il potere poi sarà solo e soltanto espresso dalla Legge di Dio, e la strada per Roma sarà aperta dagli angeli. Finalmente cadrà anche la seconda Roma, la prima è stata Bisanzio, e tutte e due le conquiste sono state previste oltre mille anni fa dai nostri libri di teologia. Roma sarà ripulita da millenni di inutile paganesimo, dalle statue ed immagini idolatriche e dai peccati infernali e dagli alcolici e sarà consacrata trionfalmente al culto del vero Dio Unico di Abramo. Roma, terra redenta e teocraticamente perdonata, diventata territorio del califfato restaurato universale che sorgerà inevitabilmente. Tutti gli sforzi dei miscredenti per impedire questo saranno completamente inutili, potranno soltanto ritardare, ma non fermare, il disegno di Dio.

 

Roberto Minichini, Gorizia, maggio 2025

lunedì 5 maggio 2025

A forza di progredire troppo si rischia di cadere nell'abisso del nulla (Roberto Minichini)


A forza di progredire troppo si rischia di cadere nell’abisso del nulla, il supposto progredire è in verità un regredire a uno stato barbarico di nichilismo relativista amorale. La artificiale pseudo civiltà piccolo borghese dei consumi del ventunesimo secolo, con la sua finta democrazia governata dalla chiesa dogmatica del politicamente corretto liberale, in essenza un regime dittatoriale capitalista oligarchico diretto anche ideologicamente dalle lobby, una peggio dell’altra, cerca di creare un cittadino modello immaginario standardizzato. L’essere senza volto, a cui è stato tolto il passato in cambio di un ingannevole presente, egocentrico in quanto troppo insicuro, indottrinato al migliore dei mondi possibili, arrivista, edonista, incapace di creare legami saldi umani privati familiari o di dare prova di condotta onorevole ed ascetica per un ideale superiore e trascendente, schiavo dei suoi bassi desideri e delle mode di vario tipo, con sempre le stesse frasi fatte e neologismi preconfezionati in bocca, imparati a memoria dalle televisioni e dai giornali, e trasmessi con ossessione da un ceto di pseudo intellettuali prezzolati e promossi dai vari regimi della omologazione capitalista planetaria. La dittatura perfetta è quella che assume forma democratica e convince i cittadini dominati e manipolati di essere liberi. Al massimo sono liberi di finire oppressi dai loro vizi privati, improvvisamente proclamati virtù, e nei loro pattumi psicologici senza via di uscita e vivere di desideri ed ambizioni mai realmente soddisfatti e di frustrazioni infinite, nascoste dietro sorrisi ipocriti di vincitori perenni. Questo è il capitalismo, il quale ovviamente porta a una concentrazione internazionale di potere nella mane di pochi, e nel controllo della politica e dell’opinione pubblica da parte di chi ha a disposizione la grande finanza e i capitali necessari per imporre la sua volontà ai popoli.

 

Roberto Minichini, Gorizia, maggio 2025


Quanto è bello il medioevo (Poesia di Roberto Minichini)


Quanto è bello il medioevo

Dove ci sono ancora le tribù

I villaggi pieni di figli giovani

Che crescono liberi

In mezzo ad una natura crudele

Voi siete forti e non vivete di comodità

Coltivate e pescate con le vostre mani

Affrontando ogni fatica, ogni prova

Lontani dalla civiltà degli evoluti

Dall’orrore degli omologati sorridenti

Qui c’è la pace e l’armonia

Suoni divini, canti senza musica

E una estetica e uno stile

Severamente socialista

Anticapitalista

Anticonsumista

Anti individualista

Nel freddo e nel gelo

Noi avvertiamo gioia

Quel piacere primordiale

Che si chiama patria cosmica

I nostri figli sono come alberi possenti

Le cui radici sono tali

Che non si possono spostare

Preghiera ed agricoltura

Virtù e bontà

Vogliamo trasmettere

L’ideale di santità

I figli, che hanno il nostro volto

Essi sono noi

E noi siamo essi

Fedeli al passato

Padroni del futuro

Nel regno di un amore infinito

 

Roberto Minichini, Gorizia, maggio 2025

domenica 4 maggio 2025

Anche tu parli con gli spiriti (Poesia di Roberto Minichini)


Anche tu parli con gli spiriti

Nei boschi degli antenati?

Noi abbiamo delle radici antiche

Che trasmetteremo ai nostri figli

In un mondo sempre peggiore

Amiamo la nostra terra

Ed amiamo e rispettiamo

La terra di tutti gli altri popoli

Ma vogliamo rimanere nei nostri boschi

Presso le tombe del nostro popolo

Sovrani e Liberi

Ubriachi di amore mistico

Con le barbe lunghe e i capelli unti

Abbiamo dei principi morali

Non relativisti, ma saldi ed onorevoli

Rifiutiamo menzogne ed inganni

Immagini idolatriche ed alcolici

E pratichiamo la magia solare

Nudi ed erotomani

Danzando in cerchio come i pazzi

Nel cuore mistico della notte

Fin da giovanissimi

Eravamo adepti

Della parapsicologia

Ed abbiamo i sogni veridici

 

Roberto Minichini, Gorizia, maggio 2025

venerdì 2 maggio 2025

Nuotare nel lago dimenticato (Poesia di Roberto Minichini)


Nuotare nel lago dimenticato

Conversare con una bella donna

Che si è convinta da sola

Di stare a parlare con un giornalista

Abbiamo ragionato sul fatto

Che la degradante civiltà moderna

Ha legioni di adepti

Che si mettono da soli

In una sorta di Truman Show permanente

Il capitalismo vende illusioni

Alle masse alienate che vivono di desideri

Sei libero di aspirare ad essere ed avere

Sempre di più, sempre di più, sempre di più

Ma questi sono sogni, nulla avrai

E l’arte dell’accontentarsi è perduta

La signora ha delle belle gambe

E dice a me che ho delle belle gambe

Le dico che sono un prete quasi libertino

Della Chiesa Socialista Abrogata

Di Gioachino da Fiore l’eretico

E lei si mette a ridere

Una bella donna austriaca

Poi si scopre

Che siamo tutti e due appassionati lettori

Del grandissimo e cinico scrittore e drammaturgo

Thomas Bernhard

Conoscitore della natura umana

E della asprezza inevitabile dell’esistenza

 

Roberto Minichini, Gorizia, maggio 2025