La rivedo ancora
Ci incontriamo, quasi increduli
E lei si ricorda tutto
Qui è la nostra gente
Io non faccio differenze
Siamo seduti allo stesso tavolo
E tu fingi di non sapere
Che conosco la tua lingua
Ma io so che tu sai
Questa è la nostra lingua
Ancestrali radici, devozione eterna
Per la terra dei nostri avi
Epoca terribile, dove il male prevale
Le tue mani sono pallide
Sperano, ancora, in un destino felice
Mentre per noi più anziani è tardi
Non tremare, non avere paura
Devi sentirti protetta, ora e per sempre
Occorre essere fedeli
A se stessi e alla propria essenza
Fantasmi, voi non sapete amare
Non toccherò la tua mano
Anche se tu lo vuoi
Evita di innamorarti del potere
Tutto questo maledetto potere
Corrompe l’anima, e porta verso il peccato
Lasciaci fingere, di essere puri
Sento i canti dalla chiesa vicina
Voglio piangere, assieme a te
Bisanzio
Tutto passa, solo l’Eterno resta, il Padre
Andiamo a pregare
E a pentirci di essere nati
Di aver vissuto un tempo
Su questa terra disgraziata ed infelice
Priva di vero amore
Roberto Minichini, Gorizia, maggio 2025
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