venerdì 19 luglio 2024

Ora che sei diventata la regina (Racconto breve di Roberto Minichini)


Ora che sei diventata la regina che hai sempre desiderato essere, sei contenta? Probabilmente si tratta di un fenomeno di compensazione, ma come dice un caro mio amico, le persone che riescono ad arrivare in alto perché spinte da una patologica ambizione egocentrica e compensatoria, sono le più pericolose. Un nuovo ufficio ultramoderno, che sembra uscito da un film futuristico di fantascienza, alle riunioni mi hanno detto devi sempre primeggiare tu, decidere tu, dare ordini tu, ricevere le lodi assolute tu e soltanto tu. La gente ha paura di dirti la verità, di esprimersi liberamente, in quanto tu, tiranna ed amante di ogni monarca teocratico barbuto, fai diventare la gente ipocrita ed intimidita, cosi ti raccontano solo quello che ti vuoi sentire dire, e si autocensurano. Chiedo scusa se mi sono presentato nel tuo magnifico ufficio umanitario e filantropico da cui nella tua mente alienata ti sogni, in maniera ridicola, di riformare e salvare l’umanità, secondo la tua infallibile e suprema sapienza, e se mi sono seduto sulla sedia di fronte a te, puzzolente e sudato, in quanto non mi lavavo e non mi cambiavo da almeno tre giorni. L’ho fatto apposta per farti andare su tutte le furie, visto che tu sei la ultra ordinata, la ultra elegante, la ultra profumata, quella che si cambia vestiti e scarpe di lusso otto volte al giorno, porta orecchini giganti che sembrano dischi volanti di alieni, hai le unghie ultra colorate e lunghissime (pronte a graffiare?) e forse hai a disposizione un salone di parrucchiere tue schiave e di servizio ventiquattro ore al giorno. Quante volte al mese cambi capigliatura? A tratti non ti riconoscevo. Ma forse è proprio questa la verità: io non ti conosco. E come mi hai salutato? Con una sfilza di insulti e critiche, e mi hai anche detto: sei proprio veramente un idiota inguaribile, sembri un barbone e mi hanno informato che vai in giro a dire follie, trattieni la tua lingua e stai attento a quello che dici, non potrai contare su nessun aiuto se ti chiudono per punizione in un buco, e non ti faranno più uscire, ed avranno fatto una opera socialmente utile e gradita a Dio. Ringrazio per queste raffinate parole di benvenuto della grande signora umanitaria, non mi stupisce affatto che la regina ora trionfante, che è anche la dama universale che fa mangiare i profughi e concede interviste alla televisione, ancora una volta ha mostrato che i suoi antenati non erano affatto eminenti aristocratici come falsamente è scritto nel suo curriculum tutto manomesso e gonfiato a dismisura. La notte invece tu sei diversissima, in te viene ad abitare una altra personalità, quella con la quale ti ho conosciuto, una ninfomane dolcissima e buonissima tanto interessata a minuziose e complesse questioni metafisiche ed etiche. Ma mi sono stufato, il mio principio di vita è: santo si, ma anche no. Per questo, visto che il tuo carattere atroce ed arrogante mi ha tolto ogni libido ed ogni desiderio sensuale, ho cominciato a frequentare i postriboli del peccato e certe mie amiche speciali, abbastanza economiche, che mi comprendono e mi danno rifugio. Spiegato quindi il perché le ultime notti che siamo stati insieme non sei riuscita ad ottenere niente da me come uomo, neanche il solito rutto finale. A me non interessano le crociate per la giustizia universale che fai tu, non hai capito nulla di me, e io ho capito ancora meno di te, e se pensi impressionarmi con il tuo potere, ecco cosa ti dico: sopra ogni potente c’è uno ancora più potente e cosi via, fino al vertice. Sopra il vertice, fatto comunque da esseri umani fragili, peccatori e mortali, c’è ancora un potere più grande, di fronte a cui, prima o poi dovremo tutti rendere conto: Dio. Ora che sei rimasta incinta per la terza volta sai che mai potremo separarci in maniera definitiva, e il prete pazzo aveva ragione, quando lo disse quasi tre anni fa: nasceranno tre bambine, una dopo l’altra, ed aveva ragione. Se lo vedi salutalo, il tuo guru novantenne, digli che è un ottimo sciamano cristiano fanatico, probabilmente cavalcato dai demoni, come lo sono anche io, e come lo sei anche tu. E non ti verrò mai più a trovare, ho perso ogni energia, forza e voglia, mi sento un’ombra, uno spettro. Siamo incastrati, dentro un treno che non riusciamo a fermare e dal quale non riusciamo più a saltare, e si va incontro alla apocalisse, e tu sei una cieca indottrinata a livello ideologico, sei ossessa, tu e i tuoi simili, avete i paraocchi e non rappresentate la gente normale, la società o il paese. Mi hai corrotto moralmente, usando l’arma della fornicazione, ed io, nonostante il mio sacerdozio neoplatonico ed ermetico astrologico derviscio, ci sono cascato come un pollo stupido. Inoltre ti sei presentata nel mio letto di asceta contemplativo e germanista sotto falso nome e sotto falsa nazionalità, mentendomi anche sulla identità dei genitori, la tua cittadinanza, la tua confessione religiosa e la tua età. Tutti i lunghi i mesi strani di sogni allucinanti che ho fatto, erano messaggi che io ho ignorato, perché sedotto dalla tua ninfomania contro iniziatica. Vediamo come farai a recuperarmi, io sono mezzo croato e noi siamo gente testarda, ingestibile ed autodistruttiva, a un livello tale che non ti puoi neanche immaginare, l’unica cosa che potrai fare è sequestrarmi e deportarmi, perché io d’ora in poi sono un vecchio infermo in sedia a rotelle, e non sento e non vedo e non parlo e non mi ricordo neanche il nome di mia madre, poveraccia, che è all’oscuro di tutto, cosi almeno non soffre. Potrai celebrare il mio funerale, perché per te non esisto più, ci vedremo solo per le bambine. Sulla mia mia tomba inoltre potrai scrivere tutte le parolacce che ti vengono in mente. Ringrazia inoltre il cielo che sono un gentiluomo e un cavaliere e un santo e un mistico che non usa mezzi bassi e non colpisce alle spalle, lo sai benissimo che se parlo con le persone giuste, tu in meno di due ore perdi tutte le funzioni e finisci a fare la mendicante senza scarpe per strada, fino a quando sarai una vecchia raggrinzita e mummificata e sdentata. La grappa analcolica che produce tuo padre inoltre è disgustosa, ne ho appena bevuto due litri e non mi ha fatto nessun effetto e non ha alcun sapore. Non costringermi a radere a suolo Parigi, non costringermi a bombardare Berlino, non costringermi a perdere il controllo di me e diventare un novello Genghis Khan. Adesso ho voglia di andare a trovare nel suo monastero di fanatici il tuo prete e maestro spirituale novantenne, è lui il capo setta, è lui che ti ha fatto il lavaggio del cervello, è lui l’emissario dell’anticristo massonico sulla terra. Quell’uomo delirante ordina agli altri di fare figli a catena e lui in vita sua non ne ha fatto neanche uno, in quasi un secolo di esistenza inutile, parassitaria e dannosa.

 

Roberto Minichini, Gorizia, luglio 2024

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