Usiamo le rune germaniche
Grazie alle nostre doti sacerdotali innate
E crediamo nel Regno Sacro
Della Germania Eterna
Un Archetipo che vive dentro di noi
Uno spirito che ci possiede
Dopo aver praticato le evocazioni magiche necessarie
Lontani da Roma e lontani da Gerusalemme
Indipendenti da Londra e da Parigi
Sovrani, orgogliosi, liberi e forti
Ostili alla massoneria cosmopolita
Noi siamo tedeschi, noi siamo la Germania
Immersi nella Foresta Nera, nudi e con le ascelle pelose
virili
A mangiare cinghiali e nuotare nella grappa
Oh Rune, noi invochiamo voi e la vostra forza
Consacrate secondo antichi riti
Le nostre Rune
Non quelle new age capitaliste ridicole
Della oscena civiltà moderna
Ma quelle degli antenati oscurantisti e folli
E vediamo ogni cosa
Non avendo alcun bisogno
Di stupidi intellettuali, giornalisti, scrittori
O della peste chiamata
Analisti geopolitici, che spuntano ovunque
Rifiutiamo tutte queste manifestazioni
Del regno finale delle oche e degli asini fintamente
intelligenti
Noi siamo contro la cultura e contro la plebe consumista
Abbiamo bruciato i libri di Freud e di Adorno
Ed imbalsamato il corpo virile di Friedrich Nietzsche
Siamo fedeli alle nostre radici e alla memoria dei nostri
eroi
E pratichiamo il culto imperiale degli antenati analfabeti e
degli spiriti orgiastici
Siamo le tribù germaniche unite, libere dal dominio nefasto
di Roma
Noi avvertiamo le manifestazioni più oscure del Kali Yuga
L’epoca degenerata e capovolta del Ragnarok
Che si rafforzano sempre di più
Ad Occidente e ad Oriente
Senza alcuna differenza
Fenomeno di inversione ciclica
Che riguarda l’intero genere umano
Senza alcuna eccezione
Tutti uguali
Incamminati verso l’abisso
Della epoca dell’anticristo
Confusione, immoralità, perversione
Egocentrismo, individualismo, relativismo
Arrivismo, edonismo, materialismo
Idiozia di massa scambiata per letteratura
Dissoluzione dei legami sacri e dell’anima
E della memoria ancestrale e profonda
Una volta noi eravamo tedeschi
Con la parrucca bionda abbondante
E i baffi gialli finti e costosi, di ottima qualità
artigianale
Coltivavamo le virtù germaniche
La lingua e la letteratura tedesche
Quelle più alte, tutte appartenenti a un passato glorioso
Erano la nostra patria eterna, inviolabile
Ma poi abbiamo dovuto abbandonare la nostra Germania
Patria amata ma perduta
Occupata dalle forze oscure della plutocrazia internazionale
E con il nostro eroico cavallo bianco prussiano
Ci siamo recati lontano, in esilio
Promettendo di tornare
Liberatori e teutonici integralisti
Vegetariani, nudisti, seguaci di Bismarck
Lettori di Franz Kafka e Hermann Hesse
Ma non torneremo mai più
La Germania vera non esiste, è finita per sempre
E la supposta alternativa tedesca
Una truffa di modernisti piccolo borghesi
Che accettano il 90% della falsa religione
Della plutocrazia massonica universale
Non veri patrioti e nudisti, ma marionette
Come sono anche marionette e collaborazionisti
I falsi patrioti italiani, una finta opposizione
Tutti al servizio dell’anticristo e del relativismo morale
Noi ora abbiamo una nuova terra vergine
L’Antartico
Non venite a trovarci, non siete graditi
Siamo felicemente egoisti
E vogliamo mangiare i nostri grassi fagiani da soli
Ghiacci perenni non consumisti e non individualisti
Dove vige un socialismo totalitario e le feste sono un
crimine
In cui è proibita la birra, l’idolatria e la musica
Le statue, le immagini e la filosofia postmoderna, sradicate
E il cristianesimo, religione pagana e trinitaria politeista
Importata dai popoli latini e da Roma, contro la nostra volontà
germanica
Non esiste più
Ma esiste il monoteismo patriarcale teutonico solare di
Odino
In attesa di correre nudi per i rinati prati celesti
Nel Walhalla dell’estasi senza fine
In cui si tornerà a parlare il vero tedesco
Scritto in caratteri gotici dorati
Quello dei padri, degli eroi e dei pensatori geniali
E non quello della decadenza priva di onore
Della pseudo Germania plutocratica del ventunesimo secolo
Noi siamo la Germania
E noi siamo eterni
In una regione dell’anima inviolabile ai profani
Germania!
Roberto Minichini, Gorizia, aprile 2025
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