lunedì 21 aprile 2025

Usiamo le rune germaniche (Poesia di Roberto Minichini)


Usiamo le rune germaniche

Grazie alle nostre doti sacerdotali innate

E crediamo nel Regno Sacro

Della Germania Eterna

Un Archetipo che vive dentro di noi

Uno spirito che ci possiede

Dopo aver praticato le evocazioni magiche necessarie

Lontani da Roma e lontani da Gerusalemme

Indipendenti da Londra e da Parigi

Sovrani, orgogliosi, liberi e forti

Ostili alla massoneria cosmopolita

Noi siamo tedeschi, noi siamo la Germania

Immersi nella Foresta Nera, nudi e con le ascelle pelose virili

A mangiare cinghiali e nuotare nella grappa

Oh Rune, noi invochiamo voi e la vostra forza

Consacrate secondo antichi riti

Le nostre Rune

Non quelle new age capitaliste ridicole

Della oscena civiltà moderna

Ma quelle degli antenati oscurantisti e folli

E vediamo ogni cosa

Non avendo alcun bisogno

Di stupidi intellettuali, giornalisti, scrittori

O della peste chiamata

Analisti geopolitici, che spuntano ovunque

Rifiutiamo tutte queste manifestazioni

Del regno finale delle oche e degli asini fintamente intelligenti

Noi siamo contro la cultura e contro la plebe consumista

Abbiamo bruciato i libri di Freud e di Adorno

Ed imbalsamato il corpo virile di Friedrich Nietzsche

Siamo fedeli alle nostre radici e alla memoria dei nostri eroi

E pratichiamo il culto imperiale degli antenati analfabeti e degli spiriti orgiastici

Siamo le tribù germaniche unite, libere dal dominio nefasto di Roma

Noi avvertiamo le manifestazioni più oscure del Kali Yuga

L’epoca degenerata e capovolta del Ragnarok

Che si rafforzano sempre di più

Ad Occidente e ad Oriente

Senza alcuna differenza

Fenomeno di inversione ciclica

Che riguarda l’intero genere umano

Senza alcuna eccezione

Tutti uguali

Incamminati verso l’abisso

Della epoca dell’anticristo

Confusione, immoralità, perversione

Egocentrismo, individualismo, relativismo

Arrivismo, edonismo, materialismo

Idiozia di massa scambiata per letteratura

Dissoluzione dei legami sacri e dell’anima

E della memoria ancestrale e profonda

Una volta noi eravamo tedeschi

Con la parrucca bionda abbondante

E i baffi gialli finti e costosi, di ottima qualità artigianale

Coltivavamo le virtù germaniche

La lingua e la letteratura tedesche

Quelle più alte, tutte appartenenti a un passato glorioso

Erano la nostra patria eterna, inviolabile

Ma poi abbiamo dovuto abbandonare la nostra Germania

Patria amata ma perduta

Occupata dalle forze oscure della plutocrazia internazionale

E con il nostro eroico cavallo bianco prussiano

Ci siamo recati lontano, in esilio

Promettendo di tornare

Liberatori e teutonici integralisti

Vegetariani, nudisti, seguaci di Bismarck

Lettori di Franz Kafka e Hermann Hesse

Ma non torneremo mai più

La Germania vera non esiste, è finita per sempre

E la supposta alternativa tedesca

Una truffa di modernisti piccolo borghesi

Che accettano il 90% della falsa religione

Della plutocrazia massonica universale

Non veri patrioti e nudisti, ma marionette

Come sono anche marionette e collaborazionisti

I falsi patrioti italiani, una finta opposizione

Tutti al servizio dell’anticristo e del relativismo morale

Noi ora abbiamo una nuova terra vergine

L’Antartico

Non venite a trovarci, non siete graditi

Siamo felicemente egoisti

E vogliamo mangiare i nostri grassi fagiani da soli

Ghiacci perenni non consumisti e non individualisti

Dove vige un socialismo totalitario e le feste sono un crimine

In cui è proibita la birra, l’idolatria e la musica

Le statue, le immagini e la filosofia postmoderna, sradicate

E il cristianesimo, religione pagana e trinitaria politeista

Importata dai popoli latini e da Roma, contro la nostra volontà germanica

Non esiste più

Ma esiste il monoteismo patriarcale teutonico solare di Odino

In attesa di correre nudi per i rinati prati celesti

Nel Walhalla dell’estasi senza fine

In cui si tornerà a parlare il vero tedesco

Scritto in caratteri gotici dorati

Quello dei padri, degli eroi e dei pensatori geniali

E non quello della decadenza priva di onore

Della pseudo Germania plutocratica del ventunesimo secolo

Noi siamo la Germania

E noi siamo eterni

In una regione dell’anima inviolabile ai profani

Germania!

 

Roberto Minichini, Gorizia, aprile 2025

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