martedì 22 aprile 2025

I ricordi (Poesia di Roberto Minichini)


I ricordi

Sono l’unico ponte rimasto in piedi

Tutto il resto è crollato

Spazzato via

Dalla terribile irrazionalità

Che agita gli individui, come le nazioni

Una volta dicevano

Che genio e follia

Sono strettamente imparentati

E anche genio e barbarie

Questo, la pseudo civiltà buonista consumista

Non è in grado di vederlo, per troppa stupidità

Se pensi che sia interessante

Finire dentro una tempesta nel deserto

E sperimentare un grande terremoto

Assistere agli orrori

Di una dittatura

Corrotta ed autoritaria

Ti dico che è invece molto noioso

Ho poca stima per il genere umano

Incapace di pace, silenzio

Ecumenismo universale

Riflessione contemplativa

Che ignora l’ideale della santità

E della purezza

Più che la quantità

L’esteriore

L’attivismo

La ricerca di applausi e vittorie

Il volersi divertire

E giustificare peccati

In nome di una libertà

Basata sulla menzogna e l’abuso

Bisognerebbe cercare altre dimensioni

E non imporre ideologie

Perseguitare minoranze religiose

Aggredire chi non si piega

Allo spirito deleterio dei tempi

E al potere politico economico

Che domina anche la cultura

Perenne serva e schiava

Con i sacerdoti laici del regime capitalista

Alla ricerca di posizioni e notorietà

Squallore piccolo borghese infinito

Con in tasca

La tessera

Della massoneria globale

E dei partiti ufficiali del sistema

Noi siamo un’altra cosa

Siamo i ribelli, i partigiani, usciti dal medioevo

Con la barba lunga e i capelli a forma di serpente

Che si sono ritirati in montagna

Nudisti

Vegetariani

Anarchici neoplatonici

Pazzi

Con le ascelle che puzzano molto

Barbarici

 

Roberto Minichini, Gorizia, aprile 2025

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