domenica 16 giugno 2024

Un prete mancato (Racconto breve di Roberto Minichini)


Come fenomeno di compensazione, quando non si riesce a trovare un proprio equilibrio interiore, un proprio centro, possibilmente spirituale e contemplativo, ci si immerge nelle attività sociali esteriori, magari si intraprende la strada della carriera politica, per mostrare al mondo quanto si vale. Ciò che non si ha all’interno lo si vuole disperatamente conquistare all’esterno. Una derivazione di tutto ciò è cercare il consenso, distorsione mentale da civiltà democratica dei mercanti, e non ci si rende che voler compiacere per forza gli altri esseri umani e piegarsi ai loro miserandi gusti, capricci e pregiudizi, è cosa assai inutile ed illusoria. Gli eroi degli uni sono i delinquenti degli altri, i santi degli uni sono gli eretici degli altri, gli innocenti degli uni sono i colpevoli degli altri, i sapienti degli uni sono gli ignoranti degli altri, quello che è libertà per gli uni, è oppressione per gli altri. Spesso durante i miei voli sciamanici incontro nel mondo degli spiriti l’ex dittatore della Germania dell’Est Walter Ulbricht (1893-1973), il quale per ore mi tiene sermoni su come lui abbia speso tutta la vita di impegni e sacrifici alla causa della classe lavoratrice, della pace e della costruzione del socialismo. Neanche si rende conto che in Germania oggi nessuno se lo ricorda, se non forse qualche anziano che ha dovuto patire sotto il suo regime. Tutti i dittatori sono fatti cosi: pensano di essere dei benefattori dell’umanità, e agli occhi dei loro adepti e dei militanti dei loro partiti lo sono. Mi ricordo che da giovane mi raccontavano che il marxismo non era una ideologia ma una scienza e che il socialismo era il futuro inevitabile del mondo, era solo questione di tempo, e che le contraddizioni interne del sistema capitalista, lo stile degenerato ed immorale di vita della classe e della società borghese e del suo sistema di dominio, avrebbe portato al crollo di tutti i regimi capitalisti entro pochi anni. Ho davanti ai miei occhi ancora professori universitari e giornalisti alla televisione che facevano questi discorsi, tacciando di ignoranza chiunque osasse mettere in dubbio le loro tesi apodittiche. Ho ascoltato trasmissioni radio dove eminenti studiosi ed intellettuali argomentavano come in regime capitalista non ci potesse essere mai alcuna vera democrazia o liberta. E su questo forse avevano pure avere ragione, il capitalismo crea inevitabilmente un dominio oligarchico sovranazionale, fatto anche di controllo dei mass media e delle istituzioni scolastiche e culturali, ne ha bisogno per funzionare e continuare a vivere, e quindi tutto ciò non ha nulla di democratico. Non ha nulla neanche di democratico neanche il socialismo, è semplicemente una gabbia ugualitaria omologante coatta, una prigione a cielo aperto. Poi sotto il socialismo tutta la cultura era in mano alla ideologia dominante, generalmente i funzionari culturali in tutte le epoche storiche sono espressioni del potere politico, e cosi era anche sotto il socialismo. Misteriosa anche l’origine del dogma democratico, qualcuno ha decretato, forse qualche concilio religioso ateo e laicista, che la maggioranza, più o meno sinceramente accertata e non manipolata o indotta a delle scelte, possa avere un livello di maturità e saggezza tali da poter prendere decisioni valide. Sinceramente mi pare un dogma fasullo e piuttosto lontano dalla realtà. Inoltre è facile rendersi conto, che tutti i regimi, anche quelli più tirannici e totalitaria, affermano di basarsi sul più libero e spontaneo consenso popolare. Ho smesso di credere a Babbo Natale all’età di otto anni, ho smesso di credere al socialismo all’età di dieci anni e ho smesso di credere alla democrazia all’età di dodici anni. Una volta raggiunto il quattordicesimo anno di età, ho capito che la politica è una illusione e una menzogna, sempre, e ho animato un mio piccolo circolo culturale di apatici anarchici pacifisti e mi sono messo a fare il pranoterapeuta per signore, e mi dilettavo anche di cartomanzia, radiestesia e sedute spiritiche notturne. Furono inoltre anni intensi di litigi e discussioni con i preti cattolici, non riuscivo a capire la trinità, la divinità di Cristo, il come la composizione del Nuovo Testamento sia frutto di riunioni umane avvenute secoli dopo la vita di Gesù, e da dove sia spuntata tutta questa struttura gigantesca ed autoritaria del clero. Inoltre non riuscivo a capire come si faceva a dire di essere monoteisti e poi le chiese erano tutte piene di immagini e di statue. Alla fine un sacerdote cattolico italiano, mio caro amico, ha prospettato l’ipotesi che io ero indemoniato e che un esorcismo mi sarebbe stato d’aiuto per chiarirmi le idee e comprendere finalmente la fede. Inoltre diceva che la mia mentalità era frutto di una famiglia di socialdemocratici atei, mia madre però ha sempre creduto in Dio ma non credeva ai preti delle varie religioni, inoltre sarei stato influenzato della cultura razionalista ed iconoclasta del protestantesimo tedesco, e che se continuavo con le mie eresie più in là con gli anni sarei potuto cadere nella seduzione della massoneria laicista e deista. Durante una seduta spiritica chiesi all’anima di San Francesco cosa dovevo fare e San Francesco mi disse che dovevo smetterla con le sedute spiritiche. Poi a Udine conobbi una signora che aveva incontrato dal vivo e parlato direttamente con Padre Pio (1887-1968), lei diceva che mi avrebbe guidato spiritualmente ed avrebbe sciolto i miei dubbi teologici, invece cademmo nel peccato della fornicazione per qualche mese. Alla fine questa signora era talmente arrabbiata con me e si mise ad inveire accusandomi di essere un diavolo e che lei aveva copulato con il demonio. In treno verso Milano mi ponevo domande dottrinali del tipo: ma chi copula con il diavolo mette al mondo figli diabolici se nascono figli? Quanti esseri umani sono nati da diavoli? La democrazia concede il diritto di voto anche a coloro che sono nati da padri diabolici? Forse per questo la Chiesa non è democratica ma rigidamente gerarchica e selettiva. L’unica cosa che mi è rimasta del mio rapporto conflittuale con la Chiesa Cattolica è l’aver capito che il culto della gerarchia e dell’autoritarismo permette alle istituzioni di sopravvivere per secoli, attraversando periodi storici diversissimi fra di loro. Queste considerazioni potrebbero essere eretiche, sono eventualmente la suggestione esercitata sul mio inconscio mentre ero bambino, dal mio maestro privato di musica bavarese, il quale oltre ad essere un nazionalista tedesco fanatico, si era fatto protestante per lottare contro quello che lui chiamava invasione latina sullo spirito germanico, e vedeva nella Chiesa di Roma un trucco degli italiani per dominare il mondo. Mi sono dovuto sorbire centinaia di ore di discorsi contro i gesuiti, il papato, la massoneria e il marxismo cosmopolita, la psicanalisi freudiana e l’arte astratta degenerata e di musica non si studiava nulla, non ho mai imparato a leggere neanche le note musicali con lui, queste cose le ho imparate invece a scuola. Se non sono mai diventato sacerdote cattolico è sicuramente colpa del settarismo del protestantesimo tedesco oltranzista di una volta. La colpa è di Lutero. Oppure no?

 

Roberto Minichini, Gorizia, giugno 2024

La giovane donna sembrava imbarazzata (Poesia di Roberto Minichini)


La giovane donna sembrava imbarazzata

Lei credeva di trovarsi di fronte a un burocrate

Che esercita il potere

Dell’essere umano sull’essere umano

Viviamo in un universo, assai triste

Di arrampicatori sociali, opportunisti, affaristi

Politicanti, ideologie umane fasulle, materialismi

Propagande contrapposte e perenni riformatori dell’umanità

Pseudo religioni e guru esoterici ridicoli

Partiti, sette, movimenti

Fazioni in cui è divisa la follia umana

Giornali che si fanno pagare per ingannare i popoli

Le fu dato il biglietto di visita

C’era scritto

Aspirante servo di Dio ed aspirante pittore

Fece gli occhi grandi, meravigliata

Durante la passeggiata nei boschi profondi

Le fu mostrato un albero magico

Questo albero parla

Svela i bugiardi

Riconosce i sinceri

Lei mise una mano sull’albero

E l’altra sulla spalla del supposto uomo di potere

Era una che apparteneva alle anime sincere

Il primo passo per sperare nel paradiso

Che è molto più importante

Dell’intero pianeta assurdo ed inutile

Durante la serata

Le fu spiegata

La natura luciferina del mondo moderno illuminista

E la futilità dei discorsi dei filosofi

I quali vivono di congetture assai vuote

Sono i mercanti del nulla e di ogni capriccio individuale

Elevato a sistema, un sistema di cui si può fare a meno

La Verità sta altrove

Ed è fortemente percepita dall’anima

Ogni anima deve cercare per conto suo la Fonte Perenne

Da cui tutto deriva, e a cui tutto, inevitabilmente, torna

 

Roberto Minichini, Gorizia, giugno 2024

venerdì 14 giugno 2024

Abbiamo sempre creato (Poesia di Roberto Minichini)


Abbiamo sempre creato

Un Ordine dal Caos

Parliamo all’antica

Non secondo i canoni

Del neo linguaggio orwelliano

Inventato dalle lobby oligarchiche

Del grande capitale finanziario amorfo

Che domina con pugno di ferro

Le menti e le coscienze dei suoi sudditi

Masse di nichilisti disperati

Dissolvere ogni identità

Sradicare e demonizzare ogni retaggio

Benvenuti nel regno distopico

A tutto ciò può porre un freno

La lettura intensa e fanatica

Del grande Maestro Confucio

Che riflette Verità Primordiali

La peggiore forma di eresia oggi

Dove distruggono con furia iconoclasta

Siate liberi di essere un grande nulla

Dicono i padroni del discorso

Assomiglia alla finta libertà

Del serpente che nel paradiso terrestre

Istigava a mangiare la mela

 

Roberto Minichini, Gorizia, giugno 2024

 

Sotto le insegne delle bandiere (Poesia di Roberto Minichini)


Sotto le insegne delle bandiere

Del totalitario regime globalista

Si vive un amore medievale

Mentre Babilonia la corrotta

Sempre più marcia e in crollo demografico

Si dissolve convinta delle proprie bugie

Noi parliamo di teocrazia

Di preghiera, morale e spiritualità

Siamo noi i ribelli e i diversi

Non quelli pagati da George Soros

Ovunque faraoni autodeterminati

Accecati dal loro vuoto credersi divini

Noi continueremo a fare tanti figli

Facendo sempre esattamente il contrario

Di quello che ci dicono i giornali

 

Roberto Minichini, Gorizia, giugno 2024

giovedì 13 giugno 2024

Chiudere gli occhi (Poesia di Roberto Minichini)


Chiudere gli occhi

Nelle vaste e gelide distese

Abitate solo da pochi demoni in forma umana

Perennemente ubriachi

E dediti alla idolatria

Sprecano la loro vita terrena

Brevissima

In danze sfrenate, discorsi inutili

Ideologie politiche materialiste

Pettegolezzi e mode prive di senso

Ciechi che guidano altri ciechi

Stolti che insegnano ad altri stolti

Prima ancora di rendersene conto

Sono vecchi

E il tempo, ormai scaduto

Non tornerà mai più

Nella tomba, non sapranno rispondere

Alle domande degli angeli severi

 

Roberto Minichini, Gorizia, giugno 2024

Nuda terra (Poesia di Roberto Minichini)


Nuda terra, nuda realtà, nuda verità

Nulla è come sembra

Nella società del gareggiare ed apparire

E ci sono nicchie di pace ed autenticità

In cui il pacato ed aperto conversare

Non assume i toni di un obbligo

Ma dell’essere se stessi

Senza doverlo affermare

Naturale privata naturalezza rilassata

Come le onde spontanee del mare

 

Roberto Minichini, Gorizia, giugno 2024

sabato 8 giugno 2024

Grazie al moderno mondo tecnologico (Poesia di Roberto Minichini)

Grazie al moderno mondo tecnologico

I potenti possono indottrinare a volontà

Si spartiscono il pianeta

Come una torta fra le loro grinfie
assetate di dominio

E non si trova posto per sfuggire alla logica della quantità

In una vita passata ero sindaco autoproclamato di Edimburgo

Ma era prima dell’invenzione del telefono e della radio

Accompagnato del mio asino andai in ritiro spirituale in campagna

Ogni villaggio era un universo indipendente e libero

Con la sua lingua e il suo culto e la sua sensibilità unica

Forse è questo il significato vero di pluralismo

Non quello artificiale ed orwelliano della società digitale

Nuotare nei laghi dell’eros cosmogonico e peripatetico

Lontano da predicatori, indovini, miglioratori del mondo

Dipingere gli alberi plurisecolari e le amanti sensuali della mistica

Camminare nudi per i boschi con la barba lunga e le ascelle puzzolenti

Parlare con le stelle nel firmamento

Ma solo perché non rispondono

 

Roberto Minichini, Gorizia, giugno 2024

Creazione prima della creazione (Poesia di Roberto Minichini)


Creazione prima della creazione

Storia della nascita di un’opera letteraria

Ovvero

Come si discende nell’abisso

Dopo aver fatto il patto con il diavolo

Pur di emergere ed avere potere e gloria

Su questa terra di disgraziati, infelici, disorientati

In cui ogni cosa è temporanea e nulla rimane

La polvere che torna polvere

E l’arroganza luciferina per un attimo si illude

Di poter tutto

Completamente sbagliato

Il culto del Superuomo o Superdonna

Qui nessuno è super

Ma siamo tutti semplici viandanti

Verso un mistero più grande di noi

 

Roberto Minichini, Gorizia, giugno 2024

venerdì 7 giugno 2024

Sono le nuvole (Poesia di Roberto Minichini)


Sono le nuvole ad accompagnarci

Sempre

Nel bene e nel male

Come angeli che non si esprimono

Tanto a fare infinte chiacchiere ci pensano gli altri

E nove cose su dieci su false, distorte, stupide

Lasciare gli esseri umani ai loro vani discorsi

Cavalcare una nuvola

Verso orizzonti di pace e libertà

Sempre in volo, sempre insieme

Forse è amore?

 

Roberto Minichini, Gorizia, giugno 2024

Ci sono letture (Poesia di Roberto Minichini)


Ci sono letture che meritano

Di essere riprese, col passare del tempo

In quanto scrigni, che non si esauriscono mai

Leggere lentamente, sotto il sole

Addormentarsi

Pensando al caro Hermann  Hesse

La sua vita, la sua visione del mondo

Le pagine che ci ha donato

Sognando Demian, Siddharta, il Lupo della Steppa

Altri tempi, altri luoghi, altre dimensioni

 

Roberto Minichini, Gorizia, giugno 2024

mercoledì 5 giugno 2024

Fu il silenzio (Poesia di Roberto Minichini)


Fu il silenzio a donare

I concetti più belli e permanenti

E stare seduti su una panca

Come ai vecchi tempi che furono

A guardare le nuvole ed aspettare la notte

Non abbiamo altri desideri

Solo amare la luna, piena di sensibilità

Essa appare in sogni decorati di silenzio

Facendoci gradita compagnia

 

Roberto Minichini, Gorizia, giugno 2024

martedì 4 giugno 2024

La bellezza di una rosa (Poesia di Roberto Minichini)


La bellezza di una rosa

Consiste nella sua anima

E sono le parole buone ed umane

Che danno nutrimento a una amicizia

Dormire di notte abbracciati nei campi

Sapendo che è tutto finito

Un ultimo bacio primaverile

Poi partire per il nulla

Masse di turisti a pochi chilometri

Il regno della quantità, dei consumi e dei selfie

Anche questo maggio sta per finire, e si sveglia l’eros e la telepatia

Questo abbraccio non serve

Le anime sono come i cristalli

Le simili si attraggono, altrimenti no

Solo l’ipocrisia e la superficialità portano a cercare tante amicizie

Mentre i gufi notturni selezionano le proprie compagnie

In base alla luce interiore che si percepisce

Sono i pipistrelli, che spuntano dopo ogni esorcismo

Che strano fenomeno, te ne ho parlato

Butta via il tuo talismano

Ed affidati unicamente a Dio

Sono le rose, quelle speciali

A non aver bisogno di predicatori o insegnanti

Non imparare, non insegnare, essere, amare, sperare

 

Roberto Minichini, Gorizia, giugno 2024

Lunghe sono le passeggiate solitarie (Poesia di Roberto Minichini)


Lunghe sono le passeggiate solitarie

Nella immensa natura vergine

Che ci ha partorito tutti

Espulsi dal paradiso terrestre

Nella dimensione materiale dell’impermanenza

Ogni cosa nasce, cresce, soffre, invecchia e muore

Come le piante immobili che vengono salutate

Con una carezza

Ho cercato di tramettere un poco di storia dell’illuminismo

A severi settari detentori della verità assoluta

Come parlare a un muro

Continuo a pensare

Che il mondo vada letto al plurale

E che se tutti danno ragione a se stessi e torto agli altri

Si vive in una illusione stolta e non si è per nulla saggi

Ognuno contento della propria tribù, della propria setta e del proprio partito

Scambiare il parziale per universale

Il fazioso e limitato per il vero supposto indiscutibile

Gli alberi possono trasmettere molte conoscenze

E gli spiriti dei morti sussurrano con il vento

 

Roberto Minichini, Gorizia, giugno 2024

lunedì 3 giugno 2024

Ogni frammento di memoria (Poesia di Roberto Minichini)


Ogni frammento di memoria

Deve essere conservato come una reliquia

E, mentre abbiamo abbandonato il vecchio mondo

Ne siamo entrati in un altro

Drammatico, fatto di meraviglie inedite

La lingua che parliamo, non è più comprensibile

Vecchi patrioti che vivono di archeologia

Non si attendono la fine di ogni cosa

Essi non conoscono l’universo

Non vedono oltre la punta del proprio naso

E il fatto che la storia è già scritta

Risulta uno scandalo da rifiutare con sdegno

Non saranno i loro discendenti

Ad ereditare il mondo di domani

Ma noi cerchiamo ancora di conservare la gentilezza

E mentre rimaniamo completamente muti

Di fronte ai figli che sembrano appartenere a un’altra epoca

Sappiamo, che questo è il futuro

 

Roberto Minichini, Gorizia, giugno 2024

domenica 2 giugno 2024

La spirale dell'assurdo (Racconto breve di Roberto Minichini)


La spirale dell’assurdo non cessa di stupire neanche coloro che la hanno messa al moto. Dopo aver scoperto di aver esagerato e di aver fatto un errore, per fermare ogni cosa si sono impegnati per evitare ulteriori tragedie, violenze, settarismi, follie dettate da estremismi opposti ed ideologie umanistiche e anche fondamentaliste malsane. Ma non ci sono riusciti e non ci riescono, la spirale dell’assurdo sembra aver assunto una vita propria autonoma e si avviluppa e si contorce sempre di più e in modo sempre più testardo, inquietante, fanatico e pericoloso, la spirale dell’assurdo si è ribellata a coloro che l’hanno evocata, creata, resa vitale ed operativa e lanciata. Le moltitudini planetarie, composte sempre ed ovunque da menti mediocri e scadenti, da masse di bipedi che si illudono di contare qualcosa o di essere padroni delle loro esistenze, hanno soltanto una percezione limitata, faziosa e distorta, non si rendono conto di nulla e continuano a credere di avere sicurezze e certezze e di vivere nel migliore e più razionale del mondo possibili. Nella visione numero sette appare una piccola spiaggia dove dei bambini giocano e costruiscono ridendo e facendo un poco a botte fra loro un bellissimo e ben riuscito castello di sabbia. Dietro a questa spiaggia si vede una piccola cittadina, ordinata, pulita, tranquilla, piena di edifici recenti e di colore spesso chiaro. Pochi secondi dopo non c’è più nulla, tutto scomparso, annichilito, sradicato ed eliminato in un attimo e nel silenzio più totale. Dove si trova questa spiaggia e questa cittadina? Nella visione numero otto siamo in un bosco e si sentono molti spari, delle raffiche intense e continuative, ci sono uomini in tuta mimetica e barbe molto lunghe e scure, sono anche armati da spade, hanno prigionieri che vengono trattati con estrema brutalità. Uscendo dal bosco si entra in un campo e dopo dall’altezza di una grande collina si vedono una lunga serie di villaggi completamente rasi al suolo. Questi uomini con barbe estremamente lunghe sembrano tutti uguali, come robot prodotti in serie, non parlano, ma colpiscono con durezza e crudeltà, si vedono libri distrutti, morti per le strade, un incubo. Continuando a camminare si vede un museo pesantemente danneggiato, con nel cortile statue decapitate e quadri fatti a pezzi. In che paese del mondo ci troviamo ora? Siamo alla visione numero nove. Cosa si vede? Una megalopoli con grandi palazzi di cristallo ed ovunque telecamere, scritte elettroniche che inneggiano alla uguaglianza e alla libertà individuale e alla pace e al rispetto per l’ambiente, droni che volano in alto controllando il comportamento della gente per strada. Le persone portano un casco e hanno delle lenti con cui interagiscono e parlano di continuo, come se ci fossero degli schermi a cui sono costantemente connessi. Non si capisce se sono uomini o donne e sembrano non esserci bambini, ma vengono portati a spasso vari tipi di animali, e strani ibridi fra esseri viventi non ben identificabili ed aggeggi meccanici artificiali ed informatici. Dove siamo?

 

Roberto Minichini, Gorizia, giugno 2024

sabato 1 giugno 2024

Saturno regna sovrano ed autoritario (Racconto breve di Roberto Minichini)


Saturno regna sovrano ed autoritario con pugno di ferro nel feudo dove si erge la nuda e muta statua di un barbuto monaco dotato di occhi magnetici che non guardano nel volto i profani e munito di un bastone pietrificato e fossilizzato, utile ad arcani e potenti riti magici che non conoscono limiti di tempo o spazio, in quanto tempo e spazio, come il caso, non esistono, o esistono solo nella mente superstiziosa dei materialisti e razionalisti ferventi aderenti della setta dei moderni. Tutto ha un significato e nulla accade a caso, il destino esiste e anche la predestinazione fatalista decretata dagli astri. Un sentiero difficile ed oscuro in mezzo a fango, pietre ed arbusti pieni di spine che porta verso il Reno, vicino a Magonza, non c’è mai stato nessuno durante il freddo e la neve di quei mesi. Solo i corvi mi accompagnavano, parlando in dialetto. I piccolo borghesi globalisti, edonisti, individualisti, relativisti e modernisti non possono accedere a questo territorio sacro. Hanno venduto la patria al cosmopolitismo, rinnegato i loro padri e la solare corona imperiale germanica perenne. Ora vedo davanti a me le immagini, come se fosse un film proiettato in diretta. Con i piedi nudi affondo nel fango e sento le radici della terra vergine, ancestrale, i piedi nel fango non avvertono freddo e la pioggia gelida non ha effetto su di me. Un prete mi ha cacciato nei giorni precedenti dal Duomo di Magonza, ogni volta che mi vede, mi caccia fuori dalla chiesa, mentre sono seduto solo e silenzioso in un angolo a guardare tutti gli idoli, le statue e le immagini presenti nel luogo di culto. Probabilmente il prete è un eretico, adepto non pentito del globalismo, del capitalismo, del modernismo e del capovolgimento di ogni cosa, un servo del sistema, un conformista, uno sempre pronto a dare ragione ai padroni del momento, anche se gli attuali padroni sono l’anticristo. Solo una giovane suora mi vuole bene, mi sorride sempre con dolcezza, una donna bellissima con gli occhi puri da santa, non è tedesca, proviene dall’Asia, forse dall’India, una angelica donna di luce. Il clero tedesco invece è corrotto e liberale e ha rinnegato la Monarchia e l’Impero, questi preti del ventunesimo non sono neanche preti ma attivisti sociali e democratici privi di Spirito Santo e lontani dalla Tradizione, saranno espulsi dal clero appena potrò parlare quattr’occhi con il Papa di Roma e spiegargli cosa stanno combinando i suoi sacerdoti ingrati in Germania. Il Santo Padre mi capirà, egli è un gesuita come me. Ma in questa finta e rinnegata Germania di perdenti solo i corvi mi comprendono, unicamente e soltanto essi capiscono il senso sacro e superiore della gerarchia e della obbedienza eroica cieca a norme impersonali, divine, eterne, giustamente tiranniche e dettate dalla ispirazione invincibile dell’Eros Cosmogonico di Saturno il Supremo. Tutto ciò che faccio lo faccio per la salvezza della Germania Eterna, e nulla sarà concesso ai collaborazionisti del serpente cosmopolita moderno e alla sua falsa e blasfema visione del mondo.

 

Firmato: Barone Roberto Minichini, alias Siegrfried von Mainz, esiliato a Gorizia, Viceministro degli Affari Esteri del governo temporaneamente all’estero del Sacro Romano Impero di Nazione Germanica

L'anziana signora tedesca (Poesia di Roberto Minichini)


L’anziana signora tedesca

Mostra grande sensibilità

E notevole capacità di discernimento

Virtù di una Germania ormai scomparsa

Ha oltre novanta anni e un carattere di acciaio

Fiduciosa, serena, onesta e schietta

Mentre camminiamo, conversando

Ammiriamo, con rispetto

Le bellezze architettoniche del passato

E ci lamentiamo di una società oramai artificiale

Fatta di propaganda ed ingegneria sociale

Il migliore dei mondi possibili è di una noia incredibile

Gli illuminati e gli emancipati ad ogni angolo

Come in un film orwelliano totalitario soft

La stampa asservita ai grandi poteri internazionali

Dove sono finiti i geniali pensatori tedeschi oggi?

Mancano iconoclasti che pensano fuori dagli schemi obbligati

Parliamo di Ludwig Klages, e di Stefan George

Di quest’ultimo lei ha avuto il privilegio raro

Aver potuto vedere alcune pagine manoscritte

Entriamo in una libreria

Ma usciamo dopo pochi minuti

La letteratura schiava del pensiero unico globale non ci interessa

Fortunati sono Thomas Man e Hermann Hesse

Di non aver dovuto assistere a una tale decadenza

Il paese è perduto, finito, cancellata la sua eredità

E gli ultimi tedeschi, come i Rosacroce

Sono ormai emigrati in Oriente

Ma il cenacolo iniziatico della Germania Segreta

Da qualche parte fra le nuvole ancora si riunisce

Per onorare la vera ed originaria lingua dei tedeschi

 

Roberto Minichini, alias Siegfried von Mainz, Gorizia, Impero Austro-Ungarico