Come fenomeno di compensazione, quando non si riesce a trovare un proprio equilibrio interiore, un proprio centro, possibilmente spirituale e contemplativo, ci si immerge nelle attività sociali esteriori, magari si intraprende la strada della carriera politica, per mostrare al mondo quanto si vale. Ciò che non si ha all’interno lo si vuole disperatamente conquistare all’esterno. Una derivazione di tutto ciò è cercare il consenso, distorsione mentale da civiltà democratica dei mercanti, e non ci si rende che voler compiacere per forza gli altri esseri umani e piegarsi ai loro miserandi gusti, capricci e pregiudizi, è cosa assai inutile ed illusoria. Gli eroi degli uni sono i delinquenti degli altri, i santi degli uni sono gli eretici degli altri, gli innocenti degli uni sono i colpevoli degli altri, i sapienti degli uni sono gli ignoranti degli altri, quello che è libertà per gli uni, è oppressione per gli altri. Spesso durante i miei voli sciamanici incontro nel mondo degli spiriti l’ex dittatore della Germania dell’Est Walter Ulbricht (1893-1973), il quale per ore mi tiene sermoni su come lui abbia speso tutta la vita di impegni e sacrifici alla causa della classe lavoratrice, della pace e della costruzione del socialismo. Neanche si rende conto che in Germania oggi nessuno se lo ricorda, se non forse qualche anziano che ha dovuto patire sotto il suo regime. Tutti i dittatori sono fatti cosi: pensano di essere dei benefattori dell’umanità, e agli occhi dei loro adepti e dei militanti dei loro partiti lo sono. Mi ricordo che da giovane mi raccontavano che il marxismo non era una ideologia ma una scienza e che il socialismo era il futuro inevitabile del mondo, era solo questione di tempo, e che le contraddizioni interne del sistema capitalista, lo stile degenerato ed immorale di vita della classe e della società borghese e del suo sistema di dominio, avrebbe portato al crollo di tutti i regimi capitalisti entro pochi anni. Ho davanti ai miei occhi ancora professori universitari e giornalisti alla televisione che facevano questi discorsi, tacciando di ignoranza chiunque osasse mettere in dubbio le loro tesi apodittiche. Ho ascoltato trasmissioni radio dove eminenti studiosi ed intellettuali argomentavano come in regime capitalista non ci potesse essere mai alcuna vera democrazia o liberta. E su questo forse avevano pure avere ragione, il capitalismo crea inevitabilmente un dominio oligarchico sovranazionale, fatto anche di controllo dei mass media e delle istituzioni scolastiche e culturali, ne ha bisogno per funzionare e continuare a vivere, e quindi tutto ciò non ha nulla di democratico. Non ha nulla neanche di democratico neanche il socialismo, è semplicemente una gabbia ugualitaria omologante coatta, una prigione a cielo aperto. Poi sotto il socialismo tutta la cultura era in mano alla ideologia dominante, generalmente i funzionari culturali in tutte le epoche storiche sono espressioni del potere politico, e cosi era anche sotto il socialismo. Misteriosa anche l’origine del dogma democratico, qualcuno ha decretato, forse qualche concilio religioso ateo e laicista, che la maggioranza, più o meno sinceramente accertata e non manipolata o indotta a delle scelte, possa avere un livello di maturità e saggezza tali da poter prendere decisioni valide. Sinceramente mi pare un dogma fasullo e piuttosto lontano dalla realtà. Inoltre è facile rendersi conto, che tutti i regimi, anche quelli più tirannici e totalitaria, affermano di basarsi sul più libero e spontaneo consenso popolare. Ho smesso di credere a Babbo Natale all’età di otto anni, ho smesso di credere al socialismo all’età di dieci anni e ho smesso di credere alla democrazia all’età di dodici anni. Una volta raggiunto il quattordicesimo anno di età, ho capito che la politica è una illusione e una menzogna, sempre, e ho animato un mio piccolo circolo culturale di apatici anarchici pacifisti e mi sono messo a fare il pranoterapeuta per signore, e mi dilettavo anche di cartomanzia, radiestesia e sedute spiritiche notturne. Furono inoltre anni intensi di litigi e discussioni con i preti cattolici, non riuscivo a capire la trinità, la divinità di Cristo, il come la composizione del Nuovo Testamento sia frutto di riunioni umane avvenute secoli dopo la vita di Gesù, e da dove sia spuntata tutta questa struttura gigantesca ed autoritaria del clero. Inoltre non riuscivo a capire come si faceva a dire di essere monoteisti e poi le chiese erano tutte piene di immagini e di statue. Alla fine un sacerdote cattolico italiano, mio caro amico, ha prospettato l’ipotesi che io ero indemoniato e che un esorcismo mi sarebbe stato d’aiuto per chiarirmi le idee e comprendere finalmente la fede. Inoltre diceva che la mia mentalità era frutto di una famiglia di socialdemocratici atei, mia madre però ha sempre creduto in Dio ma non credeva ai preti delle varie religioni, inoltre sarei stato influenzato della cultura razionalista ed iconoclasta del protestantesimo tedesco, e che se continuavo con le mie eresie più in là con gli anni sarei potuto cadere nella seduzione della massoneria laicista e deista. Durante una seduta spiritica chiesi all’anima di San Francesco cosa dovevo fare e San Francesco mi disse che dovevo smetterla con le sedute spiritiche. Poi a Udine conobbi una signora che aveva incontrato dal vivo e parlato direttamente con Padre Pio (1887-1968), lei diceva che mi avrebbe guidato spiritualmente ed avrebbe sciolto i miei dubbi teologici, invece cademmo nel peccato della fornicazione per qualche mese. Alla fine questa signora era talmente arrabbiata con me e si mise ad inveire accusandomi di essere un diavolo e che lei aveva copulato con il demonio. In treno verso Milano mi ponevo domande dottrinali del tipo: ma chi copula con il diavolo mette al mondo figli diabolici se nascono figli? Quanti esseri umani sono nati da diavoli? La democrazia concede il diritto di voto anche a coloro che sono nati da padri diabolici? Forse per questo la Chiesa non è democratica ma rigidamente gerarchica e selettiva. L’unica cosa che mi è rimasta del mio rapporto conflittuale con la Chiesa Cattolica è l’aver capito che il culto della gerarchia e dell’autoritarismo permette alle istituzioni di sopravvivere per secoli, attraversando periodi storici diversissimi fra di loro. Queste considerazioni potrebbero essere eretiche, sono eventualmente la suggestione esercitata sul mio inconscio mentre ero bambino, dal mio maestro privato di musica bavarese, il quale oltre ad essere un nazionalista tedesco fanatico, si era fatto protestante per lottare contro quello che lui chiamava invasione latina sullo spirito germanico, e vedeva nella Chiesa di Roma un trucco degli italiani per dominare il mondo. Mi sono dovuto sorbire centinaia di ore di discorsi contro i gesuiti, il papato, la massoneria e il marxismo cosmopolita, la psicanalisi freudiana e l’arte astratta degenerata e di musica non si studiava nulla, non ho mai imparato a leggere neanche le note musicali con lui, queste cose le ho imparate invece a scuola. Se non sono mai diventato sacerdote cattolico è sicuramente colpa del settarismo del protestantesimo tedesco oltranzista di una volta. La colpa è di Lutero. Oppure no?
Roberto Minichini è nato nel 1973 in Germania e vive a Gorizia. E' poeta, studioso di cultura tedesca, esoterismo, storia delle religioni e di astrologia. Per contatti: astrologominichini@gmail.com o la sua pagina Facebook
domenica 16 giugno 2024
Un prete mancato (Racconto breve di Roberto Minichini)
Come fenomeno di compensazione, quando non si riesce a trovare un proprio equilibrio interiore, un proprio centro, possibilmente spirituale e contemplativo, ci si immerge nelle attività sociali esteriori, magari si intraprende la strada della carriera politica, per mostrare al mondo quanto si vale. Ciò che non si ha all’interno lo si vuole disperatamente conquistare all’esterno. Una derivazione di tutto ciò è cercare il consenso, distorsione mentale da civiltà democratica dei mercanti, e non ci si rende che voler compiacere per forza gli altri esseri umani e piegarsi ai loro miserandi gusti, capricci e pregiudizi, è cosa assai inutile ed illusoria. Gli eroi degli uni sono i delinquenti degli altri, i santi degli uni sono gli eretici degli altri, gli innocenti degli uni sono i colpevoli degli altri, i sapienti degli uni sono gli ignoranti degli altri, quello che è libertà per gli uni, è oppressione per gli altri. Spesso durante i miei voli sciamanici incontro nel mondo degli spiriti l’ex dittatore della Germania dell’Est Walter Ulbricht (1893-1973), il quale per ore mi tiene sermoni su come lui abbia speso tutta la vita di impegni e sacrifici alla causa della classe lavoratrice, della pace e della costruzione del socialismo. Neanche si rende conto che in Germania oggi nessuno se lo ricorda, se non forse qualche anziano che ha dovuto patire sotto il suo regime. Tutti i dittatori sono fatti cosi: pensano di essere dei benefattori dell’umanità, e agli occhi dei loro adepti e dei militanti dei loro partiti lo sono. Mi ricordo che da giovane mi raccontavano che il marxismo non era una ideologia ma una scienza e che il socialismo era il futuro inevitabile del mondo, era solo questione di tempo, e che le contraddizioni interne del sistema capitalista, lo stile degenerato ed immorale di vita della classe e della società borghese e del suo sistema di dominio, avrebbe portato al crollo di tutti i regimi capitalisti entro pochi anni. Ho davanti ai miei occhi ancora professori universitari e giornalisti alla televisione che facevano questi discorsi, tacciando di ignoranza chiunque osasse mettere in dubbio le loro tesi apodittiche. Ho ascoltato trasmissioni radio dove eminenti studiosi ed intellettuali argomentavano come in regime capitalista non ci potesse essere mai alcuna vera democrazia o liberta. E su questo forse avevano pure avere ragione, il capitalismo crea inevitabilmente un dominio oligarchico sovranazionale, fatto anche di controllo dei mass media e delle istituzioni scolastiche e culturali, ne ha bisogno per funzionare e continuare a vivere, e quindi tutto ciò non ha nulla di democratico. Non ha nulla neanche di democratico neanche il socialismo, è semplicemente una gabbia ugualitaria omologante coatta, una prigione a cielo aperto. Poi sotto il socialismo tutta la cultura era in mano alla ideologia dominante, generalmente i funzionari culturali in tutte le epoche storiche sono espressioni del potere politico, e cosi era anche sotto il socialismo. Misteriosa anche l’origine del dogma democratico, qualcuno ha decretato, forse qualche concilio religioso ateo e laicista, che la maggioranza, più o meno sinceramente accertata e non manipolata o indotta a delle scelte, possa avere un livello di maturità e saggezza tali da poter prendere decisioni valide. Sinceramente mi pare un dogma fasullo e piuttosto lontano dalla realtà. Inoltre è facile rendersi conto, che tutti i regimi, anche quelli più tirannici e totalitaria, affermano di basarsi sul più libero e spontaneo consenso popolare. Ho smesso di credere a Babbo Natale all’età di otto anni, ho smesso di credere al socialismo all’età di dieci anni e ho smesso di credere alla democrazia all’età di dodici anni. Una volta raggiunto il quattordicesimo anno di età, ho capito che la politica è una illusione e una menzogna, sempre, e ho animato un mio piccolo circolo culturale di apatici anarchici pacifisti e mi sono messo a fare il pranoterapeuta per signore, e mi dilettavo anche di cartomanzia, radiestesia e sedute spiritiche notturne. Furono inoltre anni intensi di litigi e discussioni con i preti cattolici, non riuscivo a capire la trinità, la divinità di Cristo, il come la composizione del Nuovo Testamento sia frutto di riunioni umane avvenute secoli dopo la vita di Gesù, e da dove sia spuntata tutta questa struttura gigantesca ed autoritaria del clero. Inoltre non riuscivo a capire come si faceva a dire di essere monoteisti e poi le chiese erano tutte piene di immagini e di statue. Alla fine un sacerdote cattolico italiano, mio caro amico, ha prospettato l’ipotesi che io ero indemoniato e che un esorcismo mi sarebbe stato d’aiuto per chiarirmi le idee e comprendere finalmente la fede. Inoltre diceva che la mia mentalità era frutto di una famiglia di socialdemocratici atei, mia madre però ha sempre creduto in Dio ma non credeva ai preti delle varie religioni, inoltre sarei stato influenzato della cultura razionalista ed iconoclasta del protestantesimo tedesco, e che se continuavo con le mie eresie più in là con gli anni sarei potuto cadere nella seduzione della massoneria laicista e deista. Durante una seduta spiritica chiesi all’anima di San Francesco cosa dovevo fare e San Francesco mi disse che dovevo smetterla con le sedute spiritiche. Poi a Udine conobbi una signora che aveva incontrato dal vivo e parlato direttamente con Padre Pio (1887-1968), lei diceva che mi avrebbe guidato spiritualmente ed avrebbe sciolto i miei dubbi teologici, invece cademmo nel peccato della fornicazione per qualche mese. Alla fine questa signora era talmente arrabbiata con me e si mise ad inveire accusandomi di essere un diavolo e che lei aveva copulato con il demonio. In treno verso Milano mi ponevo domande dottrinali del tipo: ma chi copula con il diavolo mette al mondo figli diabolici se nascono figli? Quanti esseri umani sono nati da diavoli? La democrazia concede il diritto di voto anche a coloro che sono nati da padri diabolici? Forse per questo la Chiesa non è democratica ma rigidamente gerarchica e selettiva. L’unica cosa che mi è rimasta del mio rapporto conflittuale con la Chiesa Cattolica è l’aver capito che il culto della gerarchia e dell’autoritarismo permette alle istituzioni di sopravvivere per secoli, attraversando periodi storici diversissimi fra di loro. Queste considerazioni potrebbero essere eretiche, sono eventualmente la suggestione esercitata sul mio inconscio mentre ero bambino, dal mio maestro privato di musica bavarese, il quale oltre ad essere un nazionalista tedesco fanatico, si era fatto protestante per lottare contro quello che lui chiamava invasione latina sullo spirito germanico, e vedeva nella Chiesa di Roma un trucco degli italiani per dominare il mondo. Mi sono dovuto sorbire centinaia di ore di discorsi contro i gesuiti, il papato, la massoneria e il marxismo cosmopolita, la psicanalisi freudiana e l’arte astratta degenerata e di musica non si studiava nulla, non ho mai imparato a leggere neanche le note musicali con lui, queste cose le ho imparate invece a scuola. Se non sono mai diventato sacerdote cattolico è sicuramente colpa del settarismo del protestantesimo tedesco oltranzista di una volta. La colpa è di Lutero. Oppure no?
La giovane donna sembrava imbarazzata (Poesia di Roberto Minichini)
La giovane donna sembrava imbarazzata
Lei credeva di trovarsi di fronte a un burocrate
Che esercita il potere
Dell’essere umano sull’essere umano
Viviamo in un universo, assai triste
Di arrampicatori sociali, opportunisti, affaristi
Politicanti, ideologie umane fasulle, materialismi
Propagande contrapposte e perenni riformatori dell’umanità
Pseudo religioni e guru esoterici ridicoli
Partiti, sette, movimenti
Fazioni in cui è divisa la follia umana
Giornali che si fanno pagare per ingannare i popoli
Le fu dato il biglietto di visita
C’era scritto
Aspirante servo di Dio ed aspirante pittore
Fece gli occhi grandi, meravigliata
Durante la passeggiata nei boschi profondi
Le fu mostrato un albero magico
Questo albero parla
Svela i bugiardi
Riconosce i sinceri
Lei mise una mano sull’albero
E l’altra sulla spalla del supposto uomo di potere
Era una che apparteneva alle anime sincere
Il primo passo per sperare nel paradiso
Che è molto più importante
Dell’intero pianeta assurdo ed inutile
Durante la serata
Le fu spiegata
La natura luciferina del mondo moderno illuminista
E la futilità dei discorsi dei filosofi
I quali vivono di congetture assai vuote
Sono i mercanti del nulla e di ogni capriccio individuale
Elevato a sistema, un sistema di cui si può fare a meno
La Verità sta altrove
Ed è fortemente percepita dall’anima
Ogni anima deve cercare per conto suo la Fonte Perenne
Da cui tutto deriva, e a cui tutto, inevitabilmente, torna
Roberto Minichini, Gorizia, giugno 2024
venerdì 14 giugno 2024
Abbiamo sempre creato (Poesia di Roberto Minichini)
Abbiamo sempre creato
Un Ordine dal Caos
Parliamo all’antica
Non secondo i canoni
Del neo linguaggio orwelliano
Inventato dalle lobby oligarchiche
Del grande capitale finanziario amorfo
Che domina con pugno di ferro
Le menti e le coscienze dei suoi sudditi
Masse di nichilisti disperati
Dissolvere ogni identità
Sradicare e demonizzare ogni retaggio
Benvenuti nel regno distopico
A tutto ciò può porre un freno
La lettura intensa e fanatica
Del grande Maestro Confucio
Che riflette Verità Primordiali
La peggiore forma di eresia oggi
Dove distruggono con furia iconoclasta
Siate liberi di essere un grande nulla
Dicono i padroni del discorso
Assomiglia alla finta libertà
Del serpente che nel paradiso terrestre
Istigava a mangiare la mela
Roberto Minichini, Gorizia, giugno 2024
Sotto le insegne delle bandiere (Poesia di Roberto Minichini)
Sotto le insegne delle bandiere
Del totalitario regime globalista
Si vive un amore medievale
Mentre Babilonia la corrotta
Sempre più marcia e in crollo demografico
Si dissolve convinta delle proprie bugie
Noi parliamo di teocrazia
Di preghiera, morale e spiritualità
Siamo noi i ribelli e i diversi
Non quelli pagati da George Soros
Ovunque faraoni autodeterminati
Accecati dal loro vuoto credersi divini
Noi continueremo a fare tanti figli
Facendo sempre esattamente il contrario
Di quello che ci dicono i giornali
Roberto Minichini, Gorizia, giugno 2024
giovedì 13 giugno 2024
Chiudere gli occhi (Poesia di Roberto Minichini)
Chiudere gli occhi
Nelle vaste e gelide distese
Abitate solo da pochi demoni in forma umana
Perennemente ubriachi
E dediti alla idolatria
Sprecano la loro vita terrena
Brevissima
In danze sfrenate, discorsi inutili
Ideologie politiche materialiste
Pettegolezzi e mode prive di senso
Ciechi che guidano altri ciechi
Stolti che insegnano ad altri stolti
Prima ancora di rendersene conto
Sono vecchi
E il tempo, ormai scaduto
Non tornerà mai più
Nella tomba, non sapranno rispondere
Alle domande degli angeli severi
Roberto Minichini, Gorizia, giugno 2024
Nuda terra (Poesia di Roberto Minichini)
Nuda terra, nuda realtà, nuda verità
Nulla è come sembra
Nella società del gareggiare ed apparire
E ci sono nicchie di pace ed autenticità
In cui il pacato ed aperto conversare
Non assume i toni di un obbligo
Ma dell’essere se stessi
Senza doverlo affermare
Naturale privata naturalezza rilassata
Come le onde spontanee del mare
Roberto Minichini, Gorizia, giugno 2024
sabato 8 giugno 2024
Grazie al moderno mondo tecnologico (Poesia di Roberto Minichini)
I potenti possono indottrinare a volontà
Si spartiscono il pianeta
Come una torta fra le loro grinfie
assetate di dominio
E non si trova posto per sfuggire alla logica della quantità
In una vita passata ero sindaco autoproclamato di Edimburgo
Ma era prima dell’invenzione del telefono e della radio
Accompagnato del mio asino andai in ritiro spirituale in
campagna
Ogni villaggio era un universo indipendente e libero
Con la sua lingua e il suo culto e la sua sensibilità unica
Forse è questo il significato vero di pluralismo
Non quello artificiale ed orwelliano della società digitale
Nuotare nei laghi dell’eros cosmogonico e peripatetico
Lontano da predicatori, indovini, miglioratori del mondo
Dipingere gli alberi plurisecolari e le amanti sensuali
della mistica
Camminare nudi per i boschi con la barba lunga e le ascelle
puzzolenti
Parlare con le stelle nel firmamento
Ma solo perché non rispondono
Roberto Minichini, Gorizia, giugno 2024
Creazione prima della creazione (Poesia di Roberto Minichini)
Creazione prima della creazione
Storia della nascita di un’opera letteraria
Ovvero
Come si discende nell’abisso
Dopo aver fatto il patto con il diavolo
Pur di emergere ed avere potere e gloria
Su questa terra di disgraziati, infelici, disorientati
In cui ogni cosa è temporanea e nulla rimane
La polvere che torna polvere
E l’arroganza luciferina per un attimo si illude
Di poter tutto
Completamente sbagliato
Il culto del Superuomo o Superdonna
Qui nessuno è super
Ma siamo tutti semplici viandanti
Verso un mistero più grande di noi
Roberto Minichini, Gorizia, giugno 2024
venerdì 7 giugno 2024
Sono le nuvole (Poesia di Roberto Minichini)
Sono le nuvole ad accompagnarci
Sempre
Nel bene e nel male
Come angeli che non si esprimono
Tanto a fare infinte chiacchiere ci pensano gli altri
E nove cose su dieci su false, distorte, stupide
Lasciare gli esseri umani ai loro vani discorsi
Cavalcare una nuvola
Verso orizzonti di pace e libertà
Sempre in volo, sempre insieme
Forse è amore?
Roberto Minichini, Gorizia, giugno 2024
Ci sono letture (Poesia di Roberto Minichini)
Ci sono letture che meritano
Di essere riprese, col passare del tempo
In quanto scrigni, che non si esauriscono mai
Leggere lentamente, sotto il sole
Addormentarsi
Pensando al caro Hermann
Hesse
La sua vita, la sua visione del mondo
Le pagine che ci ha donato
Sognando Demian, Siddharta, il Lupo della Steppa
Altri tempi, altri luoghi, altre dimensioni
Roberto Minichini, Gorizia, giugno 2024
mercoledì 5 giugno 2024
Fu il silenzio (Poesia di Roberto Minichini)
Fu il silenzio a donare
I concetti più belli e permanenti
E stare seduti su una panca
Come ai vecchi tempi che furono
A guardare le nuvole ed aspettare la notte
Non abbiamo altri desideri
Solo amare la luna, piena di sensibilità
Essa appare in sogni decorati di silenzio
Facendoci gradita compagnia
Roberto Minichini, Gorizia, giugno 2024
martedì 4 giugno 2024
La bellezza di una rosa (Poesia di Roberto Minichini)
La bellezza di una rosa
Consiste nella sua anima
E sono le parole buone ed umane
Che danno nutrimento a una amicizia
Dormire di notte abbracciati nei campi
Sapendo che è tutto finito
Un ultimo bacio primaverile
Poi partire per il nulla
Masse di turisti a pochi chilometri
Il regno della quantità, dei consumi e dei selfie
Anche questo maggio sta per finire, e si sveglia l’eros e la
telepatia
Questo abbraccio non serve
Le anime sono come i cristalli
Le simili si attraggono, altrimenti no
Solo l’ipocrisia e la superficialità portano a cercare tante
amicizie
Mentre i gufi notturni selezionano le proprie compagnie
In base alla luce interiore che si percepisce
Sono i pipistrelli, che spuntano dopo ogni esorcismo
Che strano fenomeno, te ne ho parlato
Butta via il tuo talismano
Ed affidati unicamente a Dio
Sono le rose, quelle speciali
A non aver bisogno di predicatori o insegnanti
Non imparare, non insegnare, essere, amare, sperare
Roberto Minichini, Gorizia, giugno 2024
Lunghe sono le passeggiate solitarie (Poesia di Roberto Minichini)
Lunghe sono le passeggiate solitarie
Nella immensa natura vergine
Che ci ha partorito tutti
Espulsi dal paradiso terrestre
Nella dimensione materiale dell’impermanenza
Ogni cosa nasce, cresce, soffre, invecchia e muore
Come le piante immobili che vengono salutate
Con una carezza
Ho cercato di tramettere un poco di storia dell’illuminismo
A severi settari detentori della verità assoluta
Come parlare a un muro
Continuo a pensare
Che il mondo vada letto al plurale
E che se tutti danno ragione a se stessi e torto agli altri
Si vive in una illusione stolta e non si è per nulla saggi
Ognuno contento della propria tribù, della propria setta e
del proprio partito
Scambiare il parziale per universale
Il fazioso e limitato per il vero supposto indiscutibile
Gli alberi possono trasmettere molte conoscenze
E gli spiriti dei morti sussurrano con il vento
Roberto Minichini, Gorizia, giugno 2024
lunedì 3 giugno 2024
Ogni frammento di memoria (Poesia di Roberto Minichini)
Ogni frammento di memoria
Deve essere conservato come una reliquia
E, mentre abbiamo abbandonato il vecchio mondo
Ne siamo entrati in un altro
Drammatico, fatto di meraviglie inedite
La lingua che parliamo, non è più comprensibile
Vecchi patrioti che vivono di archeologia
Non si attendono la fine di ogni cosa
Essi non conoscono l’universo
Non vedono oltre la punta del proprio naso
E il fatto che la storia è già scritta
Risulta uno scandalo da rifiutare con sdegno
Non saranno i loro discendenti
Ad ereditare il mondo di domani
Ma noi cerchiamo ancora di conservare la gentilezza
E mentre rimaniamo completamente muti
Di fronte ai figli che sembrano appartenere a un’altra epoca
Sappiamo, che questo è il futuro
Roberto Minichini, Gorizia, giugno 2024
domenica 2 giugno 2024
La spirale dell'assurdo (Racconto breve di Roberto Minichini)
La spirale dell’assurdo non cessa di stupire neanche coloro che la hanno messa al moto. Dopo aver scoperto di aver esagerato e di aver fatto un errore, per fermare ogni cosa si sono impegnati per evitare ulteriori tragedie, violenze, settarismi, follie dettate da estremismi opposti ed ideologie umanistiche e anche fondamentaliste malsane. Ma non ci sono riusciti e non ci riescono, la spirale dell’assurdo sembra aver assunto una vita propria autonoma e si avviluppa e si contorce sempre di più e in modo sempre più testardo, inquietante, fanatico e pericoloso, la spirale dell’assurdo si è ribellata a coloro che l’hanno evocata, creata, resa vitale ed operativa e lanciata. Le moltitudini planetarie, composte sempre ed ovunque da menti mediocri e scadenti, da masse di bipedi che si illudono di contare qualcosa o di essere padroni delle loro esistenze, hanno soltanto una percezione limitata, faziosa e distorta, non si rendono conto di nulla e continuano a credere di avere sicurezze e certezze e di vivere nel migliore e più razionale del mondo possibili. Nella visione numero sette appare una piccola spiaggia dove dei bambini giocano e costruiscono ridendo e facendo un poco a botte fra loro un bellissimo e ben riuscito castello di sabbia. Dietro a questa spiaggia si vede una piccola cittadina, ordinata, pulita, tranquilla, piena di edifici recenti e di colore spesso chiaro. Pochi secondi dopo non c’è più nulla, tutto scomparso, annichilito, sradicato ed eliminato in un attimo e nel silenzio più totale. Dove si trova questa spiaggia e questa cittadina? Nella visione numero otto siamo in un bosco e si sentono molti spari, delle raffiche intense e continuative, ci sono uomini in tuta mimetica e barbe molto lunghe e scure, sono anche armati da spade, hanno prigionieri che vengono trattati con estrema brutalità. Uscendo dal bosco si entra in un campo e dopo dall’altezza di una grande collina si vedono una lunga serie di villaggi completamente rasi al suolo. Questi uomini con barbe estremamente lunghe sembrano tutti uguali, come robot prodotti in serie, non parlano, ma colpiscono con durezza e crudeltà, si vedono libri distrutti, morti per le strade, un incubo. Continuando a camminare si vede un museo pesantemente danneggiato, con nel cortile statue decapitate e quadri fatti a pezzi. In che paese del mondo ci troviamo ora? Siamo alla visione numero nove. Cosa si vede? Una megalopoli con grandi palazzi di cristallo ed ovunque telecamere, scritte elettroniche che inneggiano alla uguaglianza e alla libertà individuale e alla pace e al rispetto per l’ambiente, droni che volano in alto controllando il comportamento della gente per strada. Le persone portano un casco e hanno delle lenti con cui interagiscono e parlano di continuo, come se ci fossero degli schermi a cui sono costantemente connessi. Non si capisce se sono uomini o donne e sembrano non esserci bambini, ma vengono portati a spasso vari tipi di animali, e strani ibridi fra esseri viventi non ben identificabili ed aggeggi meccanici artificiali ed informatici. Dove siamo?
Roberto Minichini, Gorizia, giugno 2024
sabato 1 giugno 2024
Saturno regna sovrano ed autoritario (Racconto breve di Roberto Minichini)
Saturno regna sovrano ed autoritario con pugno di ferro nel feudo dove si erge la nuda e muta statua di un barbuto monaco dotato di occhi magnetici che non guardano nel volto i profani e munito di un bastone pietrificato e fossilizzato, utile ad arcani e potenti riti magici che non conoscono limiti di tempo o spazio, in quanto tempo e spazio, come il caso, non esistono, o esistono solo nella mente superstiziosa dei materialisti e razionalisti ferventi aderenti della setta dei moderni. Tutto ha un significato e nulla accade a caso, il destino esiste e anche la predestinazione fatalista decretata dagli astri. Un sentiero difficile ed oscuro in mezzo a fango, pietre ed arbusti pieni di spine che porta verso il Reno, vicino a Magonza, non c’è mai stato nessuno durante il freddo e la neve di quei mesi. Solo i corvi mi accompagnavano, parlando in dialetto. I piccolo borghesi globalisti, edonisti, individualisti, relativisti e modernisti non possono accedere a questo territorio sacro. Hanno venduto la patria al cosmopolitismo, rinnegato i loro padri e la solare corona imperiale germanica perenne. Ora vedo davanti a me le immagini, come se fosse un film proiettato in diretta. Con i piedi nudi affondo nel fango e sento le radici della terra vergine, ancestrale, i piedi nel fango non avvertono freddo e la pioggia gelida non ha effetto su di me. Un prete mi ha cacciato nei giorni precedenti dal Duomo di Magonza, ogni volta che mi vede, mi caccia fuori dalla chiesa, mentre sono seduto solo e silenzioso in un angolo a guardare tutti gli idoli, le statue e le immagini presenti nel luogo di culto. Probabilmente il prete è un eretico, adepto non pentito del globalismo, del capitalismo, del modernismo e del capovolgimento di ogni cosa, un servo del sistema, un conformista, uno sempre pronto a dare ragione ai padroni del momento, anche se gli attuali padroni sono l’anticristo. Solo una giovane suora mi vuole bene, mi sorride sempre con dolcezza, una donna bellissima con gli occhi puri da santa, non è tedesca, proviene dall’Asia, forse dall’India, una angelica donna di luce. Il clero tedesco invece è corrotto e liberale e ha rinnegato la Monarchia e l’Impero, questi preti del ventunesimo non sono neanche preti ma attivisti sociali e democratici privi di Spirito Santo e lontani dalla Tradizione, saranno espulsi dal clero appena potrò parlare quattr’occhi con il Papa di Roma e spiegargli cosa stanno combinando i suoi sacerdoti ingrati in Germania. Il Santo Padre mi capirà, egli è un gesuita come me. Ma in questa finta e rinnegata Germania di perdenti solo i corvi mi comprendono, unicamente e soltanto essi capiscono il senso sacro e superiore della gerarchia e della obbedienza eroica cieca a norme impersonali, divine, eterne, giustamente tiranniche e dettate dalla ispirazione invincibile dell’Eros Cosmogonico di Saturno il Supremo. Tutto ciò che faccio lo faccio per la salvezza della Germania Eterna, e nulla sarà concesso ai collaborazionisti del serpente cosmopolita moderno e alla sua falsa e blasfema visione del mondo.
Firmato: Barone Roberto Minichini, alias Siegrfried von
Mainz, esiliato a Gorizia, Viceministro degli Affari Esteri del governo
temporaneamente all’estero del Sacro Romano Impero di Nazione Germanica
L'anziana signora tedesca (Poesia di Roberto Minichini)
L’anziana signora tedesca
Mostra grande sensibilità
E notevole capacità di discernimento
Virtù di una Germania ormai scomparsa
Ha oltre novanta anni e un carattere di acciaio
Fiduciosa, serena, onesta e schietta
Mentre camminiamo, conversando
Ammiriamo, con rispetto
Le bellezze architettoniche del passato
E ci lamentiamo di una società oramai artificiale
Fatta di propaganda ed ingegneria sociale
Il migliore dei mondi possibili è di una noia incredibile
Gli illuminati e gli emancipati ad ogni angolo
Come in un film orwelliano totalitario soft
La stampa asservita ai grandi poteri internazionali
Dove sono finiti i geniali pensatori tedeschi oggi?
Mancano iconoclasti che pensano fuori dagli schemi obbligati
Parliamo di Ludwig Klages, e di Stefan George
Di quest’ultimo lei ha avuto il privilegio raro
Aver potuto vedere alcune pagine manoscritte
Entriamo in una libreria
Ma usciamo dopo pochi minuti
La letteratura schiava del pensiero unico globale non ci
interessa
Fortunati sono
Thomas Man e Hermann Hesse
Di non aver dovuto assistere a una tale decadenza
Il paese è perduto, finito, cancellata la sua eredità
E gli ultimi tedeschi, come i Rosacroce
Sono ormai emigrati in Oriente
Ma il cenacolo iniziatico della Germania Segreta
Da qualche parte fra le nuvole ancora si riunisce
Per onorare la vera ed originaria lingua dei tedeschi