domenica 9 marzo 2025

Cantare il poema mediocre di amori e figli perduti (Poesia di Roberto Minichini)


Cantare il poema mediocre di amori e figli perduti

Nel vento crudele e disumano della storia

Dove nessuno riconosce più nessuno

E l’anima è diventata una pietra troppo dura

Genitori dimenticati, figli abbandonati

Fratelli cacciati, storie passate, cancellate

E non ci si ricorda degli abbracci e dell’affetto

Una volta immenso, oggi un’ombra orrenda dissolta

Quanta è immatura e stolta l’umanità

I baci, non hanno più sapore

Gli amori brevi

Sono squallide fughe

Per dimenticare

La catastrofe e l’orrore

E il peggio deve ancora arrivare

Siamo vittime, ormai perenni

Di propagande incrociate

Superpotenze che si vogliono spartire

Una umanità di schiavi

Di povere persone

Considerate solo numeri statistici

Schiacciate dalle gerarchie politiche ciniche

Masse, come le formiche, ignare

Che si credono onnipotenti

Perché il sistema ha donato loro un giocattolo

Chiamato internet

Che nel futuro sarà tolto e vietato

Lui, all’apparenza parla la nostra lingua

Ma è una illusione, perché parla tutte le lingue

Io l’ho visto, e penso anche di averlo conosciuto

Per come era per davvero

Prima che lo portassero via

E lo trasformassero

In quello che non è lui

Leggo su un giornale

Le righe seguenti, scritte da un giornalista ignorante

Sostanzialmente a malapena cammina, dopo cinquanta metri rallenta, poi ancora un centinaio di metri e si ferma. Per parlare, non parla, al massimo saluta o finge di conversare per pochi minuti. Assume la parte che gli altri gli assegnano, ma non è lui. Quante parti diverse riesce ad incarnare e recitare! Noi lo abbiamo visto ed osservato, è qualcosa di assolutamente strano.

Non ci guarda negli occhi, ci disprezza

Sembra chiuso in una sua dimensione da cui non esce

Incapace di comunicare con il mondo esterno

Dice di aver vissuto molte vite diverse

Di essere antico, di vivere da secoli

E che tutti i suoi amici ormai sono morti

Mentre lui è in compagnia degli spiriti degli antenati

Passa le notti in ginocchio, davanti a una Croce

Ci descrive luoghi che non può conoscere

E li descrive alla perfezione

 

Roberto Minichini, Gorizia, marzo 2025

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