domenica 30 marzo 2025

Nell'universo dei falsi guru (Poesia di Roberto Minichini)


Nell’universo dei falsi guru

C’è una sovraofferta, esagerata

Di maestri spirituali e cime esoteriche

In questa civiltà materialista

Capitalista e competitiva, superficiale

Del relativismo etico nichilista

Tutto sembra fuori posto ed assurdo

Il regno della quantità

Privo di prospettiva metafisica

Produce ciarlataneria e superstizioni

Come effetto del disorientamento generale

Mentre noi siamo distesi nei prati della gioia

Ad amoreggiare grazie alla primavera mistica

Persi nell’estasi numerologica dei sensi

Lontani da politicanti, mercanti, pettegoli

E dai predicatori del nulla e del sincretismo

Che incombono ovunque

Nella dittatura dei maghi falliti

 

Roberto Minichini, Gorizia, marzo 2025

venerdì 28 marzo 2025

Solo gli gnomi eterni dei boschi (Poesia di Roberto Minichini)


Solo gli gnomi eterni dei boschi sanno fare discorsi intelligenti

Nell’epoca del grande nulla omologato

Delle eccessive chiacchiere, opinioni, informazioni

E mentre abbiamo la barba molto lunga

Profumata in maniera abbondante con muschio bianco

Camminiamo lenti, osservando gli alberi e gli arbusti

Incontriamo qualche volta

Strani cinghiali, assai timidi

Che corrono via, veloci come i fulmini

Sorpresi e spaventati

Di aver visto un monaco santo a piedi nudi con il turbante

Evocare melodie bizzarre con un canto stonato

Tornate, tornate, tornate

Sono fratello vostro

E conosco il linguaggio degli animali

Inoltre non mangio carne di maiale

Non bevo alcolici

E non adoro immagini o idoli

Se tornate a farmi compagnia

Cari cinghiali mistici

Potrete accarezzarmi la enorme barba

E giocare a scacchi con me

 

Roberto Minichini, Gorizia, marzo 2025

giovedì 27 marzo 2025

Fiume colorato d'amore (Poesia di Roberto Minichini)


Fiume colorato d’amore

Dove il sole e il vento si uniscono

Indifferenti, ad ogni cosa

E mentre le nuvole guardano

Tutto sembra pura magia

 

Roberto Minichini, Gorizia, marzo 2025

martedì 25 marzo 2025

Due sono le cose belle (Poesia di Roberto Minichini)


Due sono le cose belle

In questa quotidiana visione

In cui la naturalezza

E la gentilezza

Aumenta di valore

La stessa visione

E si aggiunge il fondo della valle

Meraviglioso

E pieno, ancora, di speranze

 

Roberto Minichini, Gorizia, marzo 2025 

giovedì 20 marzo 2025

Le passeggiate altamente iniziatiche ( Poesia di Roberto Minichini)


Le passeggiate altamente iniziatiche

Piene anche di sensualità reazionaria

Dove si fa satira

In questa Italia attuale priva di grandezza

Sottomessa alla dittatura del politicamente corretto

E si ride, per non piangere

Di governo ed opposizione

Giornalismo scadente ed intellettuali stupidi

Finti ribelli al servizio del conformismo

Scrittori e scrittici della chiesa laica della bontà globalista

Noi, a cui piace camminare a piedi nudi

Godendo del contatto con la terra ancestrale

Patrioti, che tutte le domeniche

Si vestono come Cesare

Abbiamo scoperto il teorema di Pitagora

E gli errori politici di Platone l’illuso

Raccontando dello strano caso umano

Di un tedesco bizzarro chiamato Nietzsche

Censurato per decenni, come Schopenhauer

Dai comunisti sovietici della Germania Orientale

In quanto troppo poco progredito

E quindi vietato agli studenti del socialismo vittorioso

Ridere di tutto ciò

Fragorosamente, e con le lacrime di pazzi agli occhi

E stare a distanza, da tutto e da tutti

Sette politiche fasulle del Kali Yuga degenerato

Fa parte della ginnastica esoterica reazionaria

Molto meglio dello Yoga moderno da palestra

In quanto, da Brahmani e pittori erotici

Siamo dotati di sulfureo senso dell’umorismo

 

Roberto Minichini, Gorizia, marzo 2025

martedì 18 marzo 2025

Mi ricordo la serata (Poesia di Roberto Minichini)


Mi ricordo la serata

Di molti secoli fa

Dove ero seduto con Ibn Arabi

Il Grande Maestro, il puro, l’estatico

Che non parlava mai di politica

Ma spesso parlava della bellezza femminile

E a cui piaceva fare molta letteratura

Piena di simboli, metafore, paradossi

Come un monaco zen islamico

Scuoteva le barbe lunghe e i turbanti

Del clero ufficiale ed istituzionale

Ibn Arabi non seguiva alcuna scuola giuridica

Trascendeva le forme e le inglobava tutte

Ma aderiva rigidamente alla Legge Sacra

E non era un liberale o un sincretista

Il caro Ibn Arabi temeva i dogmatici e i senza fede

Alla stessa maniera, e li teneva a distanza

Come si tengono a distanza gli idoli e gli alcolici

Vedeva i limiti e l’intolleranza di tutte sette e scuole teologiche

Padroneggiava una lingua araba classica eccelsa

L’unico modo per accedere alle scienze islamiche autentiche

La serata con Ibn Arabi, vissuta tanti secoli fa

Era trascorsa felice, avvertendo una benedizione sublime

Palpabile la presenza degli angeli e delle anime dei santi

Avvolti dalla Luce del Monoteismo Assoluto

 

Roberto Minichini, Gorizia, marzo 2025

Schiavi delle proprie sette politiche (Poesia di Roberto Minichini)


Schiavi delle proprie sette politiche

E dello spirito dominante dei tempi

Partecipano a regimi, governi, parlamenti

Tifano per partiti, fazioni, ideologie

Di cui nessuno si ricorderà più nel futuro

Le contingenze sono pure illusioni, frammiste a menzogne

Tormentano i filosofi nudisti gnostici

Quelli, la cui aureola patriarcale, è fatta di ozio

Con le loro inutili ed infinte analisi politiche

Miglioratori del mondo, ovunque, in massa

Che non perdono un solo secondo a migliorare se stessi

Tanto sono perfetti, santi, giusti, infallibili

 

Roberto Minichini, Gorizia, marzo 2025

lunedì 17 marzo 2025

L'anima del mondo (poesia di Roberto Minichini)


L’anima del mondo

Sembra non avere memoria

Ti ascolto e ti guardo

Un nuovo vestito rosso

Forse è già primavera?

Eppure io amo solo l’inverno

Mentre i sorrisi si sono spenti

Non così i discorsi

Un ultimo ballo?

Tanto non so ballare

Lo sai benissimo

Che non mi divertono i divertimenti dei profani

La civiltà delle feste e dei balli e della musica

Non è la mia

Io mi vesto di nero ed amo i monasteri antichi

Lontano da politici e giornalisti ed arrivisti

In mezzo ai boschi gelidi e pieni di neve perenne

Dove la tecnologia è vietata

E il commercio privato illegale

Ogni forma di turismo è inconcepibile

Tutte le ideologie politiche rifiutate

Spesso gli spiriti degli antenati

Appaiono in sogni colorati e profumati

Sotto forma di santi e di sante

Portando consiglio spirituale e visioni

Un medioevo pietrificato meraviglioso

Guarda in silenzio, assieme a me

Tenendo la mia mano morbida nella tua, dolce

Quanto è melanconico il buio assoluto

Severo, onesto, angelico

Teocratico e non populista o moderno

Lontano dalla volgarità del regno della quantità

Non c’è serenità interiore maggiore

Purezza contemplativa più integrale

Della preghiera e del digiuno

 

Roberto Minichini, Gorizia, marzo 2025

lunedì 10 marzo 2025

Grazie (Poesia di Roberto Minichini)


Grazie

Bisogna dirlo

Grazie ancora

Per aver saputo ringraziare

La santa che guida dal regno delle ombre

Verso un mondo migliore

Purificato dal sole

Immerso nel dolore

In queste perenne tenebri

Il volgo ha perso la lingua

E spente le inutili televisioni

Le formiche transumaniste del pianeta terra

Ormai sono lontane

Catapultate in ogni direzione

Da un vento gelido e mai visto

Che ispira disperazione

Prostrati di fronte all’anziano vitello d’oro

Con il finto ciuffo biondo, narcisista vanitoso

Che tiene monologhi infiniti tutti i giorni

E ha accanto come assistente Elon il diabolico

L’umanità stolta, eccessivamente viziata

Che troppo ha voluto, troppo ha preteso

Sperimenterà il regno folle del Faraone

Benvenuti

Nella post democrazia digitale

Ma anche quella prima, di democrazia

Era finta

Da quella collina si sentono venire risate isteriche

Un parlamento di buffoni parla a vuoto e fa spettacolo

Nell’ultimo territorio di liberali allucinati, su un pianeta anonimo

In cui si crede ancora alle favole

Con cui i popoli vengono nutriti da generazioni

Illudendosi di contare veramente qualcosa

Karl Abdullah Marx aveva ragione

Il denaro governa il mondo

Non i preti e non i parlamenti

I preti, senza distinzione di culti o religioni

Non sanno allacciarsi neanche le scarpe

E nei parlamenti si parla troppo

 

Roberto Minichini, Gorizia, marzo 2025

domenica 9 marzo 2025

Cantare il poema mediocre di amori e figli perduti (Poesia di Roberto Minichini)


Cantare il poema mediocre di amori e figli perduti

Nel vento crudele e disumano della storia

Dove nessuno riconosce più nessuno

E l’anima è diventata una pietra troppo dura

Genitori dimenticati, figli abbandonati

Fratelli cacciati, storie passate, cancellate

E non ci si ricorda degli abbracci e dell’affetto

Una volta immenso, oggi un’ombra orrenda dissolta

Quanta è immatura e stolta l’umanità

I baci, non hanno più sapore

Gli amori brevi

Sono squallide fughe

Per dimenticare

La catastrofe e l’orrore

E il peggio deve ancora arrivare

Siamo vittime, ormai perenni

Di propagande incrociate

Superpotenze che si vogliono spartire

Una umanità di schiavi

Di povere persone

Considerate solo numeri statistici

Schiacciate dalle gerarchie politiche ciniche

Masse, come le formiche, ignare

Che si credono onnipotenti

Perché il sistema ha donato loro un giocattolo

Chiamato internet

Che nel futuro sarà tolto e vietato

Lui, all’apparenza parla la nostra lingua

Ma è una illusione, perché parla tutte le lingue

Io l’ho visto, e penso anche di averlo conosciuto

Per come era per davvero

Prima che lo portassero via

E lo trasformassero

In quello che non è lui

Leggo su un giornale

Le righe seguenti, scritte da un giornalista ignorante

Sostanzialmente a malapena cammina, dopo cinquanta metri rallenta, poi ancora un centinaio di metri e si ferma. Per parlare, non parla, al massimo saluta o finge di conversare per pochi minuti. Assume la parte che gli altri gli assegnano, ma non è lui. Quante parti diverse riesce ad incarnare e recitare! Noi lo abbiamo visto ed osservato, è qualcosa di assolutamente strano.

Non ci guarda negli occhi, ci disprezza

Sembra chiuso in una sua dimensione da cui non esce

Incapace di comunicare con il mondo esterno

Dice di aver vissuto molte vite diverse

Di essere antico, di vivere da secoli

E che tutti i suoi amici ormai sono morti

Mentre lui è in compagnia degli spiriti degli antenati

Passa le notti in ginocchio, davanti a una Croce

Ci descrive luoghi che non può conoscere

E li descrive alla perfezione

 

Roberto Minichini, Gorizia, marzo 2025

Coloro come noi (Poesia di Roberto Minichini)


Coloro come noi

Che hanno in antipatia

Il mare e l’estate

Ed amano il buio e il gelo

Le terre disabitate ed ostili

Facendosi crescere una barba lunga

Di asceti che continuano a fare figli

Come i sultani ottomani del passato

O i corrotti Papi del Medioevo

Coloro che sono uguali a noi

Sono pochi

E di natura duramente sacerdotale

Noi vestiamo rigorosamente il nero

Siamo sempre a visitare i cimiteri

A pregare per le anime dei morti

L’essere umano è una mela che marcisce presto

C’è il ponte verso l’altro mondo che aspetta tutti

Questa terra miseranda è una valle di lacrime

Un periodo di prova morale e spirituale

Per testare la fede e la purezza dell’anima

Non un posto da trasformare nel giardino del paradiso

Il pianeta è in mano a pazzi e demoni incarnati

Che esercitano un potere che presto dovranno abbandonare

In quanto la morte aspetta anche di cogliere costoro

E più vecchi sono e più avidi sono di gloria

Invece di mettersi l’anima in pace

Tacere e sparire

Ritirarsi in monastero

E chiedere contriti perdono dei loro peccati infernali

Continuano ad essere cavalcati

Dalle schiere immonde degli spiriti dell’ego individuale

 

Roberto Minichini, Gorizia, marzo 2025

Salve, sono molto anziano e ho molti amici in Baviera (Scritto iniziatico di Roberto Minichini)


Salve, sono molto anziano e ho molti amici in Baviera, soprattutto in campagna, e a Rosenheim, un secolo fa, insegnavo magia alle casalinghe annoiate, ma poi mi sono accorto che stavo vendendo per pochi soldi i segreti iniziatici della Confraternita Pangermanica, di cui ero capo indiscusso e che aveva come sede sacra una sala della mia pizzeria. Comunque la magia non funziona se non si ha un dono di nascita, rarissimo, e che generalmente è trasmesso all’interno di una stessa famiglia da molte generazioni. La magia non è democratica e non è ugualitaria, le cose di valore non sono mai per tutti in maniera indiscriminata, come lo spirito dominante della attuale civiltà cerca di far credere con una ossessione grottesca. Io, essendo molto vecchio, ho visto altri tempi, avevo anche un cavallo antibolscevico che si chiamava Otto, un meraviglioso cavallo nero, con aquila imperiale incisa sulla fronte, ed elmetto storto in testa. Ero un giovane peccatore e donnaiolo, giocatore d’azzardo incallito, astrologo previsionale che lavorava solo per politici ed industriali importanti, e conferenziere anti massonico. Di persona avevo incontrato Rudolf Steiner, e gli avevo insegnato la vera cartomanzia germanica, praticata in circoli elitari ristretti e patriarcali appartenenti al movimento monarchico, agricolo anti industriale e feudale tedesco. Tramite riti magici disperati ed ancestrali, ho cercato di evitare la proletarizzazione dei contadini, ma non ci sono riuscito, ormai tutti erano diventati operai al servizio del meccanicismo delle industrie, volevano abitare in città, addirittura sognavano loro stessi di diventare borghesi. Masse enormi di amorfi ed indistinti, tutti uguali e tutti desiderosi di modernità e tecnica, pronti ad essere indottrinati dalle ideologie totalitarie moderne. Le mie petizioni contro la scuola d’obbligo e le università a troppo facile accesso non hanno avuto successo, i miei tentativi di mettere fuori legge giornali, stazioni radio, giornalismo e società della informazione di massa, mi hanno visto perdente. Anche il mio referendum non popolare e non a suffragio universale per restaurare gli antichi privilegi aristocratici è andato a finire male. Mentre nuotavo da giovane uomo nudo nei sacri fiumi della patria germanica eterna, mi ricordavo le ultime parole di mio bisnonno: scappa via, caro mio, quando qualcuno ti parla di uguaglianza, l’uguaglianza vera esiste solo in carcere o al cimitero, il resto sono menzogne per stupidi, che rovinano alla fine ogni alta, solare, virile, epica, mitica, eroica, geniale, suprema civiltà. Quell’uomo meraviglioso di mio bisnonno: Karl Heinz Ugo Friedrich, finto barone, commesso viaggiatore fallito e spiritista a pagamento. Nessuno meglio di lui sapeva inscenare ectoplasmi di fantasmi fasulli, era un vero artista.

 

Roberto Minichini, Gorizia, marzo 2025

Solo gli elefanti capiscono la filosofia


Solo gli elefanti capiscono la filosofia

In quanto si fanno i fatti loro

E non guardano la televisione

Non commentano ogni avvenimento

Ma si dedicano agli orizzonti eterni

Della contemplazione pura

Gli elefanti sono umili

Non cercano notorietà

E non lottano per la giustizia

Vogliono solo passeggiare nudi sotto il sole

Evitando le masse di individualisti ed arrivisti

Le legioni di politicanti ed opinionisti

L’unica cosa che gli elefanti vogliono

Si chiama pace, armonia, saggezza

Contro ogni filologia o archeologia

Contro ogni giornalismo o ideologia

Contro l’insegnamento della storia

Non emancipati e non liberi

Come tutti pretendono di essere

Seguendo isterie collettive

No, gli elefanti sono altro

Pigri e servi devoti della natura

Luminosi esseri sacri

 

Roberto Minichini, Gorizia, marzo 2025