Da giovane mi avevano chiuso in un monastero
Dovevo diventare un padre spirituale e un santo
Invece poi sono fuggito nascondendomi nei villaggi vicini
Praticando la fornicazione e la magia nera
I confratelli, sorpresi e sconvolti
Erano convinti
Che ero temporaneamente
Posseduto da una strana schiera di demoni
Dal monastero partivano di notte le squadre
Di monaci barbuti armati di bastoni e catene
Per darmi la caccia nei boschi fitti e selvaggi
Per sei mesi non riuscivano a prendermi
Poi venne l’inverno, duro, spietato
In mezzo a quelle montagne crudeli
Mi arresi, giurando di essere sinceramente pentito
Dei figli illegittimi che stavano per nascere
Dei feticci di stregoneria con cui avevo lottato contro
monaci
Dei sabotaggi contro le processioni religiose e i funerali
E di tutti i denari fatti sparire delle offerte dei
pellegrini
Per tutto l’inverno venni chiuso dentro una cella
La notte veniva a trovarmi un monaco ultra fanatico
Doveva praticare su di me le preghiere da esorcista
Accompagnare il mio percorso di pentimento
Correggere i miei errori dottrinali
Rafforzare la mia anima contro i peccati della carne
Spesso le nostre discussioni teologiche violentissime
Si trasformavano in brutali risse con parolacce infernali
Ora quel monaco oscurantista sarà nell’altro mondo
Era un eretico che adorava le immagini e le statue
Un bevitore di alcolici e un mangiatore di carne di maiale
Pace all’anima sua, ma era uno che creava solo casini
Ogni cosa che toccava si rovinava
Inoltre era un fornicatore incallito
Che non aveva mai conosciuto i suoi figli
Frutti del peccato e della dissoluzione
Era tutto strambo e mancava di logica e razionalità
Probabilmente era un mago molto potente
Ed era posseduto certamente dai demoni
Roberto Minichini, Gorizia, febbraio 2025
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