sabato 15 febbraio 2025

Da giovane mi avevano chiuso in un monastero (Poesia di Roberto Minichini)


Da giovane mi avevano chiuso in un monastero

Dovevo diventare un padre spirituale e un santo

Invece poi sono fuggito nascondendomi nei villaggi vicini

Praticando la fornicazione e la magia nera

I confratelli, sorpresi e sconvolti

Erano convinti

Che ero temporaneamente

Posseduto da una strana schiera di demoni

Dal monastero partivano di notte le squadre

Di monaci barbuti armati di bastoni e catene

Per darmi la caccia nei boschi fitti e selvaggi

Per sei mesi non riuscivano a prendermi

Poi venne l’inverno, duro, spietato

In mezzo a quelle montagne crudeli

Mi arresi, giurando di essere sinceramente pentito

Dei figli illegittimi che stavano per nascere

Dei feticci di stregoneria con cui avevo lottato contro monaci

Dei sabotaggi contro le processioni religiose e i funerali

E di tutti i denari fatti sparire delle offerte dei pellegrini

Per tutto l’inverno venni chiuso dentro una cella

La notte veniva a trovarmi un monaco ultra fanatico

Doveva praticare su di me le preghiere da esorcista

Accompagnare il mio percorso di pentimento

Correggere i miei errori dottrinali

Rafforzare la mia anima contro i peccati della carne

Spesso le nostre discussioni teologiche violentissime

Si trasformavano in brutali risse con parolacce infernali

Ora quel monaco oscurantista sarà nell’altro mondo

Era un eretico che adorava le immagini e le statue

Un bevitore di alcolici e un mangiatore di carne di maiale

Pace all’anima sua, ma era uno che creava solo casini

Ogni cosa che toccava si rovinava

Inoltre era un fornicatore incallito

Che non aveva mai conosciuto i suoi figli

Frutti del peccato e della dissoluzione

Era tutto strambo e mancava di logica e razionalità

Probabilmente era un mago molto potente

Ed era posseduto certamente dai demoni

 

Roberto Minichini, Gorizia, febbraio 2025

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