Abbiamo attraversato insieme il ponte
Abbracciati, felici, muti
Che ci libera dal regno delle banalità
Dominato da mercanti, fiere e giornalisti
Invaso da analisti geopolitici e grandi esoteristi
Emancipati indottrinati della civiltà dei selfie
Pieno di guru e filosofi scadenti ed improbabili
Del dominio totale della economia e della tecnologia
Ma ora il ponte ci porta via da tutto ciò
Verso una numinosa dimensione
Dove l’onestà e la purezza angelica
Ci fanno intravedere le cime paradisiache
Della contemplazione mistica
Tutto è nato polvere e tutto tornerà polvere
La bellezza di oggi si guarda allo specchio
E vede la mummia e poi la tomba
Agitarsi non serve, l’io non esiste
Se non come idolo infernale dei moderni
Che vivono di ambizioni, frustrazioni
Parole d’ordine ottimiste ed illusorie
Aspettando un futuro migliore
Che sarà molto peggiore
Roberto Minichini, Gorizia, febbraio 2025
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