Ci sono scrittori che risultano invisibili ai loro contemporanei non per mancanza di valore ma per un eccesso di rigore intellettuale. Il loro lavoro procede in una zona di isolamento che non ha nulla di romantico e che si traduce in anni di rifiuti editoriali e di silenzio critico. In questi casi la scrittura diventa un esercizio di fedeltà a una visione del mondo più che una carriera letteraria. Il tempo della ricezione non coincide mai con il tempo della composizione e questa distanza produce opere difficili da collocare nelle mode culturali. Guido Morselli rappresenta in modo esemplare questa condizione di autore estraneo al proprio secolo. Nato a Bologna nel 1912 e cresciuto in un ambiente borghese colto ma privo di reale sostegno umano Morselli visse gran parte della sua vita in solitudine tra Milano e la casa di Gavirate dedicandosi a una scrittura metodica e priva di compromessi. Tutti i suoi romanzi furono rifiutati dagli editori durante la sua vita e solo dopo la sua morte nel 1973 iniziarono a essere pubblicati e letti. Tra questi spiccano "Roma senza papa" "Il comunista" "Dissipatio H G" "Divertimento 1889" e "Contro passato prossimo" che mostrano una straordinaria capacita di coniugare immaginazione critica e riflessione storica. In "Roma senza papa" Morselli costruisce una visione della Chiesa privata del suo centro tradizionale mettendo in scena una crisi spirituale che non e polemica ma analitica. In "Il comunista" il confronto con l’ideologia non assume mai i toni della satira ma quelli di una indagine morale sulla fede politica e sulla disillusione. "Dissipatio H G" rappresenta uno dei vertici della sua opera con la descrizione di un mondo improvvisamente svuotato dell’umanità in cui il protagonista resta solo a interrogare il senso dell’esistere e della storia. La critica ha spesso sottolineato come la sua scrittura si collochi fuori dal neorealismo e dalle avanguardie preferendo una prosa limpida controllata e carica di pensiero. Morselli leggeva con attenzione la filosofia la teologia e la storiografia e questo emerge in una narrativa che non separa mai il racconto dalla meditazione. Il suo suicidio avvenuto pochi giorni dopo l’ultimo rifiuto editoriale non può essere ridotto a gesto letterario ma resta il segno drammatico di una vita condotta senza concessioni. Oggi Guido Morselli appare come uno degli scrittori più coerenti e necessari del Novecento italiano capace di parlare a lettori disposti ad accettare la fatica del pensiero e la serietà della forma.
Roberto Minichini.
dicembre 2025

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