Il grande indovino che sapeva sempre tutto
Ignorava il vuoto della sua anima
Si agitava sempre, non stava mai fermo
Anche da anziano, negava l’esistenza del tempo
Diventava sempre più autoritario ed arrogante
E voleva comandare e dare ordini
Essere sempre al centro dell’attenzione
Rifiutando l’ordinamento divino
Che decreta che ogni cosa è illusoria e passeggera
E le ambizioni umane sono una cosa miseranda
Incapace di contemplazione
Fu cacciato dal monastero della sapienza gnostica
E divenne cittadino
Del regno lunare dell’individualismo e del consumismo
Ultima fase della dissoluzione capitalista dell’umanità
Dove a predicare sui pulpiti ci sono solo usurpatori
E c’è la pandemia degli analisti politici
Roberto Minichini, Gorizia, agosto 2025
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