Sono i labirinti che si aprono a sorpresa
Nell’umana esistenza
Fatta di infinite trappole distopiche
E di concerti di flauti improvvisati
Che generalmente deludono
Spronando ad ulteriori imprese fallimentari
Da nuvoloso a temporale
Poi pure il terremoto
Non c’è limite all’assurdo infelice
E tutto tace, il che inganna
E promette ulteriori disgrazie
E ogni cosa si dissolve nell’inutile
Ora o mai più, quindi mai più
Anche lo rose attendono un nuovo giorno
Per sperimentare altre spiacevoli esperienze
Prigioniere di labirinti senza fine
Roberto Minichini, Gorizia, agosto 2024
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