Come se ci fosse una lieve speranza
Di poter ragionare di cose belle
Nella civiltà dell’apparire
Che ha dimenticato l’essere
O se vogliamo
Il permanere senza divenire
Ho finto di non capire la tua lingua
In quanto, ora
Non voglio essere più poliglotta
E piegarmi ai paradigmi altrui
Solo i boschi degli antenati possono capire
La terra nuda ancestrale può gradire
Stufo di fare il nomade senza porto sicuro
Universo in dissoluzione, inevitabile
Le contingenze vengono prese per assoluti
Quando sono solo l’ombra di fantasmi fugaci
Roberto Minichini, Gorizia, maggio 2024
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