sabato 4 maggio 2024

Abbiamo perso la ragione (Poesia di Roberto Minichini)


Abbiamo perso la ragione

Forse mai avuta

E parliamo al plurale maiestatis

In quanto non padroni di noi stessi e schiavi

Amando troppo la regina reazionaria dei ghiacci

Rossa di capelli e dagli occhi verdi spenti, è sonnambula ed appare

Nella forma di un serpente che pratica la magia delle Rune Nordiche

Onnivora erotica, gelosa e possessiva, pittrice surrealista

Maestra di Kung Fu e di Scacchi spiritici ed animisti

Incide sui destini con gli incantesimi degli antenati mai dimenticati

E vede il passato, il presente e il futuro e mormora formule inedite

Creatura fanaticamente mistica e settaria

Adepta dell’Ordine Teutonico di Saturno l’astrologo e il medium

La quale vive, bellissima e folle e nuda, al polo nord

Rinchiusa in una cella fatta di neve di cemento

Non si rende conto della realtà e non sa in che secolo vive

Siamo fuggiti da lei, liberandoci dalle catene e dalle frustate

Ci fustigava tutti i giorni come esercizio spirituale a noi assai sgradito

La nostra corsa verso il lontano si era fatta necessaria

E cavalcando, poco convinti

Verso tempeste dolorose

Dove le ombre catturano e non lasciano più

Mentre i baci sono perduti dentro un pozzo oscuro

E fare l’amore è diventato un esercizio ascetico

La preghiera invece è ridotta a commercio

Tenersi per mano è come un triste funerale

Essendo pianeti lontani e diversi

Non possiamo guardarci negli occhi

Ci siamo conosciuti in maniera distorta

Fornicando con la lingua, con la bocca, con il corpo

Due sconosciuti posseduti da demoni

Con cui non ci si può davvero intendere

Ma solo con una scintilla spirituale donata dal cielo

Sarebbe stato possibile, o quasi

Un cielo che si è ritirato altrove

Lasciandoci orfani di una Germania mitica persa per sempre

Mentre noi, ormai con il turbante in testa

Ci siamo ritirati in Oriente

E nelle montagne della Anatolia

In zone anarchiche dove non esiste alcun governo

Pratichiamo il sufismo ottomano, la poligamia e la magia curda

E sappiamo, che non vedremo mai

Crescere i nostri figli

Ma diventeremo teologi perspicaci ed eruditi

E nessuno ascolterà le nostre prediche

 

Roberto Minichini, Gorizia, maggio 2024

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