Abbiamo imparato
A stringerci la mano in silenzio
In quanto
Più si parla meno si capisce
E sono i giardini meravigliosi fatti di silenzi
Che danno significato ad ogni cosa
Roberto Minichini, Gorizia, dicembre 2024
Roberto Minichini è nato nel 1973 in Germania e vive a Gorizia. E' poeta, studioso di cultura tedesca, esoterismo, storia delle religioni e di astrologia. Per contatti: astrologominichini@gmail.com o la sua pagina Facebook
A stringerci la mano in silenzio
In quanto
Più si parla meno si capisce
E sono i giardini meravigliosi fatti di silenzi
Che danno significato ad ogni cosa
Roberto Minichini, Gorizia, dicembre 2024
Dotato di una aura strana
Liberato dalle banalità
Assai diverso, forse eccentrico
Con lo sguardo rivolto all’indietro
Praticava la levitazione
E l’amore sacro
Di notte, sognava, intensamente
Isole verdi lontani
Con alberi dai frutti abbondanti
Roberto Minichini, Gorizia, dicembre 2024
Solo una guida pura
Non asservita
Allo spirito del tempo
Mentre la falsa nuova dottrina
Onnipresente ed invasiva
Predica menzogne e capovolgimenti
L’adorazione del proprio ego basso
Ignorando l’esistenza di Dio
E del Giorno de Giudizio
Collaborando
Con le forze nefaste della modernità
Ignoranti metafisici venduti al potere
Che recitano la parte dei sapienti
Ripetendo le filosofie della miscredenza
Ci sono invece ancora esseri umani
Alla ricerca della luce profetica
Che non credono a poteri o ideologie
Invenzioni umane non rivelate
Non volendo sporcare la propria anima
Con peccati e relativismo morale
Sincretismi massonici e liberalismi laici
Tutto è vano e tutto è destinato a sparire
E conta unicamente
Il ricordo costante dei Nomi Divini
Prostrati verso la Mecca
Rifiutando ogni idolo ed ogni immagine
Ed ogni bandiera, partito o nazionalismo
Seduti nel deserto, vestiti di stracci e felici
A meditare, dormire, con il turbante in testa
Crescere figli di cui non si conoscono i nomi
E fare discussioni teologiche sempre più profonde
Roberto Minichini, Gorizia, dicembre 2024
Nelle dimensioni dell’abisso
Volare
Oggi
Domani
Per l’eternità
Con gli spiriti dei mistici teocratici
Mentre il vuoto cosmico
Avanza
Abbiamo ascoltato la sinfonia
Era noiosa
In quanto siamo ostili ad ogni musica
Sentito predicare il predicatore
Un eretico modernista liberale
Successivamente
Abbiamo assistito
Alla propaganda democratica evolutiva
E ci siamo addormentati, sognando il medioevo
Stufi della omologazione planetaria e delle banalità
Viviamo da monaci teocratici poligami pieni di figli
E siamo pure ascetici, bigotti ed iconoclasti
Non crediamo alla vita materiale
Nulla ci entusiasma
Nulla ci rattrista
Nulla ci cambia
Mai faremo a meno
Della nostra ferrea immobilità
Roberto Minichini, Gorizia, dicembre 2024
Quando una persona vive di menzogne
E il gioco dell’apparire continua
Dediti ad inganni ed illusioni
Passano molte esistenze sprecate
Quando la luce purissima della verità
Permette di ascendere
Verso piani dell’essere pieni di benedizioni
Ed abbiamo maestri spirituali fasulli
Che adorano il proprio ego come un idolo
Quando aprono bocca, mentono
Cercano solo gloria e seguaci
Ed insegnano arti di cui non sanno nulla
Piccole anime meschine
Chi non sa, parla di certi argomenti
Chi sa, tace e ride o piange
Chi ha ambizioni non può essere un maestro
E neanche chi cerca il consenso o l’approvazione
Civiltà delle immagini e dell’arrivismo
Del conformismo buonista e dei sorrisi finti
Capitalismo corrotto, edonista, amorale
Altrove si trova l’oro autentico
Delle scienze spirituali e morali antiche
Roberto Minichini, Gorizia, dicembre 2024
Verso le montagne sacre dell’estasi
A conoscere asceti ed eremiti
Abbiamo amore per i santi e i puri
Lontani dai progrediti ed illuminati
Qui non sono graditi giornalisti o politici
Esistono ancora spazi di libertà
Dove si può comunicare
Con le anime dei contemplativi defunti
Ed amare intensamente
In quanto l’eros è un fiore del paradiso
Anche i discorsi teologici sono gioia pura
E noi sappiamo conversare lungamente
In tutte le lingue
Ma anche tacere come muti per settimane
Non vogliamo ascoltare i miglioratori del mondo
Ma volare liberi come le aquile
Misticamente pietrificati
Roberto Minichini, Gorizia, dicembre 2024
Non si muove
Mentre chi parla di eterno
Si interessa assai
Di banalità contingenti ed effimere
O delle miserie e meschinità altrui
Alcuni maestri di saggezza insegnano
Che non esistono maestri di saggezza
In tempi in cui l’esoterismo è diventato
Un privilegio fasullo di masse oceaniche
Quasi una parola immorale
Ci sono monaci misantropi e quindi santi
Seduti di notte in cimiteri abbandonati
A contemplare
La futilità immatura delle ambizioni terrene
Roberto Minichini, Gorizia, dicembre 2024
Che perfetti non sono
Vogliono impressionare
Quando tutto è chiaro
In quanto ampia esperienza insegna
Che i perfetti sono il contrario
Della maschera che indossano
E gli alberi, che non mentono
E che non recitano
E che non aspirano a sogni irreali
Sono d’accordo
Roberto Minichini, Gorizia, dicembre 2024
Mentre si bisbigliava
Si faceva conoscenza
Volumi, assai interessanti
Che parlavano della storia della letteratura
Un regno solo per noi
In quanto le masse sono interessate ad altro
Possiamo cercare i libri su Thomas Mann
Uomo in fuga dalla tirannide
E dal dominio della quantità
Di una Europa vittima di totalitarismi
Il pensiero unico, ottuso, non ammette dissenso
Non importa l’ideologia, importa la mancanza di libertà
Ogni dittatura si inventa il suo falso catechismo
La realtà ridotta a formule banali, comprensibili a tutti
Il nostro Thomas Mann fu vittima
Della stupidità e della cattiveria
Di indottrinati del regno meccanico della quantità
Slogan, cartelli in piazza, bandiere in marcia
Ed ogni incubo diventa concepibile e reale
Mentre la polizia politica riforma il linguaggio
Ed impone un nuovo modo di parlare e scrivere
Gli idoli al potere
Si fotografano in mille pose
Ed ottengono il plauso delle masse
Le librerie espongono testi
Che insegnano il verbo dominante
Se si vuole fare strada nella vita
Bisogna salire sul carro dei vincenti del momento
Oppure avere dignità
E saper dire di no
Ai disastri della storia
E agli entusiasmi delle contingenze nefaste
Roberto Minichini, Gorizia, dicembre 2024
Ti devo comunicare
Cara mia
Che non sono mai riuscito
Ad essere un piccolo borghese
O un pettegolo
Entusiasta dei fatti altrui
Non lo sono mai stato
E non mi interessano neanche i fatti miei
O le mode ideologiche vincenti
Basate sul conformismo e le sciocchezze
Piuttosto mi piacciono gli gnomi magici
Che popolano i boschi e i campi
E le montagne innevate, gelide, siderali
Dove Zarathustra predica in solitudine
Il verbo dei puri e dei nobili d’animo
E mentre ho mille patrie
Non ne ho neanche una
Vado d’accordo solo con i poliglotti
Che conoscano almeno
Sette lingue e tre civiltà
E siano esperti
Di storia delle religioni tradizionali
Una volta ero un tedesco
Allevato da un aristocratico di antico stampo
Ma ora sono apolide e volo verso la luna
Abbandonando un pianeta di matti e totalitari
Dove tutti pensano ad avere ragione
E tutti hanno torto
Sono rari i filosofi, rarissimi
E non dare retta a giornali e televisioni
Che ogni giorno ti presentano
Mille falsi filosofi di regime
Al servizio del conformismo imperante
Rari sono i contemplativi
Come le pietre preziose
In una epoca di pietre volgari
Roberto Minichini, Gorizia, dicembre 2024
Si chiama, sempre
Purezza ed onestà
Amore profondo ed umiltà
Di creature che sanno
Che l’orgoglio
E la sete di potere
Non sono affatto virtù
E nei monasteri della teocrazia oscurantista
Tanti figli illegittimi senza cognome
In stato di follia amorosa abbiamo concepito
Ma chi non è in grado
Di dominare i suoi desideri e le sue passioni
Non è degno
Di aspirare alla compagnia degli angeli
E la luce cercata è una sola
Quella dell’abbandono della tracotanza
Credendo ancora alla esistenza
Di una isola di pace e libertà
Roberto Minichini, Gorizia, dicembre 2024
Luoghi discendenti, assai particolari
Andare a nuotare nella piscina
Delle giovani donne bellissime
Appassionate di teologia
E di pittura astratta
Quando ancora il sole
Era alto nel cielo e gioioso
Mentre le nuvole oscure
Delle menzogne e distorsioni
E del culto idolatrico dell’ego
Non erano moda massificata comune
Da incubo distopico squallido
Nuotare nella piscina estatica
In costumi succinti
E con il ricordo di tempi felici
Roberto Minichini, Gorizia, dicembre 2024
E ritornati, meditare, sui fatti e la gente
Osservare costoro
Sepolti in stato di povertà estrema
Alla fine del mondo conosciuto
O quasi
Nelle terre nordiche e germaniche
Antichissime tradizioni contadine
Di cui si hanno solo vaga memoria
In uno stato di fatalistica disperazione
Noia estatica, contemplazione involontaria
Strana e marginale parte della Germania
Dimenticata, ignorata, di mentalità assai provinciale
Ricordi di nonni ormai sepolti
A coltivare la terra che non concede frutti
E a recarsi in fabbriche che non pagano lo stipendio
Soltanto miserande tariffe minime
Vivere, come per caso
Per stare durante le serate distesi a raccontarsi
Tristi barzellette ascoltate mille volte
Forse hanno bisogno
Di maestri di vita e coach esistenziali
E di varie altre categorie
Assai di moda e sempre onnipresenti
Nella società consumista individualista arrivista
Ma che ne sanno costoro
Delle meraviglie progredite della civiltà moderna
Dove dietro i grandi sorrisi tracotanti
Si nascondono infinite ipocrisie ed angosce
Ambizioni insoddisfatte e manie di grandezza
Esoterismi a pagamento e spiritualità evolutive
Loro invece sono bucolici, rustici
Dei morti viventi non integrati, ma autentici
Una tribù di poche anime, gli ultimi rimasti
E il flusso di informazioni, di esperti, grande cultura e
civiltà
Analisti di geopolitica, intellettuali di successo
Artisti, guru, miglioratori della società
Si svolge lontanissimo da costoro
E non sanno di vivere in un paradiso grigio
Ruttare insieme a questi amici invecchiati
Ed avere le ascelle virili e puzzolenti
Farsi la doccia una volta ogni dieci giorni
Deve essere considerato un privilegio non meritato
Roberto Minichini, Gorizia, dicembre 2024
Mangia solo torte alla cioccolata con panna
Dipinge strani quadri
Agli occhi dei profani incomprensibili
Tace, tace, tace
Inutile interrogarlo
Ha perso l’uso della lingua
Chiude gli occhi
Mormora preghiere in una lingua ignota
Apre un libro tascabile e lo legge alla rovescia
Invece di parlare con la famiglia
Parla con le sue tartarughe
Brevi frasi ripetute all’infinito
Fra lunghe pause di silenzio assoluto
E si flagella di notte con la frusta
Per le eccessive fornicazioni commesse
La mattina si guarda allo specchio
Per vedere se c’è l’aureola
Ma non c’è mai
Roberto Minichini, Gorizia, dicembre 2024
Il freddo è la più dolce compagnia
In questa cella che è l’ennesima prigionia
Mentre si vola con l’anima
Verso i sentieri della libertà
Stiamo vedendo il villaggio felice
Sepolto da gelo perenne
E dove crescono i figli di cristallo
Siamo monaci lontani
Dalle basse vicende di questa dimensione
E da asceti l’unica nostra azione
Consiste nella preghiera perpetua
Ogni cosa è una breve e triste illusione
E le tombe
Degli antenati sepolti da tempo
Tacciono
In quanto la meta dei teologi dell’arcano
Non è d questo mondo
Roberto Minichini, Gorizia, Novembre 2024
Eppure è tutto vero
Abbiamo abolito la poesia
E anche l’astrologia
Il carrierismo e l’arrivismo
L’appiattimento di ogni cosa
Non crediamo più agli indovini
Ma solo ai santi morti
Roberto Minichini, Gorizia, novembre 2024
Spesso l’universo appare strano
Una nuova cosmologia
E un fiume che rimane ghiacciato
In questa notte, noi ci siamo conosciuti
La conversazione, l’incontro, la simpatia reciproca
Troppe parole
Sono inutili
Bastano frasi brevi
Roberto Minichini, Gorizia, novembre 2024
Che sembra creato fuori dal tempo
La dolcezza dell’incontro, desiderato
Durante un freddo autunno romantico
Avvolti dalla nebbia ed abbracciati
Intensamente uniti, anche se stanchi
Lontani, finalmente
Dalla cattiveria e dalla volgarità
Dove gli angeli tacciono, per pudore
E i baciano parlano, sfacciati
Cercando l’armonia spontanea
Di istanti intensi senza tempo
Mentre Madre Natura accoglie, benevola
E l’amore, è l’unica cosa che conta
Beati coloro che sanno amare
In un cosmo oscuro di ghiaccio e crudeltà
Roberto Minichini, Gorizia, novembre 2024
Bisognerebbe inventarla
Cercando strade nuove
Verso dimensioni di gioia
Di pace e serenità realizzate
E il cammino, comune
Diventa sempre più bello
Roberto Minichini, Gorizia, novembre 2024
In una società basata sull'arrivismo
Di un dialogo sincero
Pacato, umano, non teso
E non competitivo
Camminiamo in boschi bellissimi
Avanziamo, costretti ed obbligati
Da presenze spirituali che ci dominano
Lentamente, nella nebbia
Alla ricerca di un sapere perduto
Ed abbiamo chiesto ospitalità
In un villaggio di gente buona e semplice
In cambio del cibo
E della profumata e sensuale compagnia femminile
Leggiamo le mani, per scoprire il destino
Ma solo alle signore
In quanto i signori, scettici e sarcastici
Non ci credono, credono solo alla scienza
E si dedicano alla meccanica, al calcio, alla politica
Oppure a qualche trasmissione televisiva d’attualità
Fatemi vedere, dolci dame
Le vostre mani, i vostri occhi e le vostre orecchie
Che tutto è predeterminato
E tutto ciò che succede
Ha un senso recondito
Il caso non esiste
E non esiste il paradiso su questa terra
Ma un destino di prove, spesso difficili
In cui pazientare, con serenità
Senza finti sorrisi
Ma col volto calmo, dignitoso, sincero
E i talismani non funzionano
Per ciò che non si può cambiare
Roberto Minichini, Gorizia, novembre 2024
Il regno fittizio
Di coloro che raccontano bugie
Ai veggenti autorizzati dal sacerdozio
Mentre gli algoritmi censurano
In modo implacabile
Continuativo, pervicace, inquisitoriale
Le visioni sgradite e sgradevoli
Di una sfera di cristallo assai strana
Per mettere a tacere
Chi smaschera le menzogne
Di un potere senza misericordia
E le assurde contraddizioni
Della logica del migliore del mondo possibile
Edgar Allan Poe si è fatto monaco
Pieno di figli illegittimi in mezzo mondo
Ora si dedica alle prediche
Imitando Savonarola
Mentre gli spiriti oscuri volano
Nelle notti di luna piena
Annunciando incubi
Roberto Minichini, Gorizia, novembre 2024
Il corpo sottile ed invisibile dell’essere umano è collegato
con una corda di colore chiaro argento all’ombelico, e quando si dorme l’anima
lascia il corpo tramite questa corda, per quello che si dice nella tradizione
islamica che il sonno è la piccola morte. Dopo la ingiusta ed illegale
dichiarazione Balfour del 1917 la Palestina araba ha cominciato ad essere
colonizzata ed occupata ed è iniziato così un conflitto che dura da oltre un
secolo, e che nelle profezie islamiche sui tempi ultimi è stato previsto e ha
una natura non semplicemente e banalmente politica e territoriale, ma veramente
escatologica. Il progetto estremista nazionalista ed imperialista di cacciare
tutti i palestinesi dalla propria terra, di impadronirsi per sempre dell’intera
Gerusalemme, e di espandersi anche verso altri territori arabi, in direzione
Eufrate, Nilo e sud del Libano, di distruggere la spianata delle moschee a
Gerusalemme e costruire il Terzo Tempio, instaurando un regime biblico
teocratico messianico fondamentalista, potrebbe portare a conseguenze orribili,
capaci di gettare l’intero pianeta in un lungo periodo di caos e conflitti
infiniti. L’illusione occidentale di poter in tal modo sottomettere ed umiliare
quasi due miliardi di musulmani, che vivono sull’intero pianeta, è una forma di
vera stupidità irresponsabile. Con il mio corpo astrale ho fatto un breve
viaggio spirituale dell’anima nella Palestina, in particolare a Gaza,
territorio martoriato e massacrato che non si arrende affatto e che continua a
mostrare una determinazione a non piegarsi alla arroganza dell’occupazione, una
resistenza che ha dell’incredibile per i canoni dei nostri tempi moderni, e per
noi occidentali, tanto eroici a parole, comodi e sicuri e con la pancia piena,
facendo una vita protetta e viziata, privilegiata rispetto alle situazioni in
cui vivono tanti altri popoli della terra. Ora sono con il mio corpo astrale a
Gaza. Il territorio è una teocrazia sunnita secondo la versione dell’ideologia
dei Fratelli Musulmani, e sul terreno molti sono salafiti o con forti tendenze
più o meno salafite. Io no sono per nulla salafita e quindi devo stare attento
a come parlo e a come mi comporto. Ovunque mi viene detto che la vita terrena è
una cosa a cui non bisogna dare importanza. Sembra che costoro abbiano ancora
qualche passione per la vita, eppure nei sermoni religiosi parlano sempre di
ricordo costante della morte e dell’aldilà. Curioso come certe anime
strumentalizzino volentieri la religione per esercitare il potere ed ottenere
posizioni sociali, gloria, onori e visibilità in questo basso e passeggero
mondo illusorio. Molti invece sono anime pure e sincere, e vanno incontro alla
morte come se si trattasse di un pranzo a casa di parenti, con leggerezza e con
la determinazione indifferente e serena, senza pensarci neanche un attimo, e
già hanno fatto il salto nell’altra dimensione, sperando nella ricompensa del
paradiso. Sono seduto dentro una stanza spoglia e squallida a meditare. Non ci
sono sedie, o un divano o un letto, o un televisore, non ci sono mobili o
quadri, nulla, solo il nudo e grigio pavimento di cemento, e un piccolo tappeto
per la preghiera. Ieri ho parlato con una donna che ha perso tutti e cinque i
figli e il marito. Le chiedo cosa fa durante il giorno e mi risponde che ha
come costante compagnia il Corano, e lo recita giorno e notte. Sua sorella ha
otto figli e cinque figlie e la viene a trovare e le porta del cibo. La vita
terrena è soltanto un brevissimo viaggio verso la vita eterna, attaccarsi alla
vita terrena è come cercare di tenere fra le mani una statua di sabbia, si
dissolve inevitabilmente in pochi istanti. La mattina seguente partecipo alla
preghiera collettiva, generalmente evito le moschee, e questa non è una
moschea, le moschee attorno sono state tutte state rase al suolo durante i
combattimenti, questa è una sala di preghiera improvvisata, che entro pochi
giorni potrebbe non esserci più. Poco prima dell’alba mi hanno bussato alla
porta due giovanotti armati, dovevo venire a fare la preghiera in gruppo, la
quale è un obbligo per i maschi adulti, e mi hanno anche detto che chi prega da
solo, come generalmente faccio io, è in mano a satana e finirà nel fuoco
dell’inferno e le sue preghiere non saranno accettate da Dio. Dopo la preghiera
l’imam mi vuole parlare, mi chiede perché non vengo cinque volte al giorno a
fare la preghiera collettiva, perché non partecipo mai alla preghiera del
venerdì e perché sono sempre a parlare con le donne e mai con gli uomini.
Inoltre mi contesta che la mia barba è troppo corta, i miei pantaloni troppo stretti
e che i libri di letteratura che accumulo non servono a niente e distraggono
dallo studio della religione. Alla fine mi dice che la mia conoscenza della
lingua araba è pessima, che io capisco tutto ma che quando parlo faccio ridere
anche i bambini e i gatti, che un vero musulmano non è credibile se non conosce
alla perfezione l’arabo classico, e che il mondo musulmano è pieno di falsi
sapienti religiosi e finti esperti di teologia e diritto islamico, i quali al
massimo padroneggiano un arabo mediocre, e quindi sono dei truffatori. Alla
fine mi congeda dicendo: il Corano è in arabo, il Profeta era arabo, Mecca,
Medina e Gerusalemme sono arabe e l’Imam Mahdi che verrà sarà arabo, Gesù
quando tornerà parlerà arabo e preghiera rivolto alla Mecca spezzando le croci,
e la lingua del paradiso sarà l’arabo, e Roma in Italia sarà conquista
dall’Islam e la lingua di Roma diventerà l’arabo. Mi dirigo verso la mia stanza
e noto con orrore che interi palazzi, grattacieli, sono crollati nelle ultime
ore, fra l’altro i terribili boati si sono sentiti per chilometri di distanza.
Vedo delle scritte: La democrazia occidentale è la religione dei miscredenti ed
uccide le donne e i bambini dei musulmani, oppure: Non sono morti coloro che
sono caduti combattendo sulla Via di Dio, ma sono vivi presso il loro Signore.
Questa ultima scritta è un versetto del Corano. Una bandiera con calligrafia
appare su un balcone, c’è scritto: Non c’è divinità al di fuori di Allah e
Muhammad è il Suo Messaggero. Un altro verso del Corano appare: Non prendete
per alleati giudei e cristiani, essi sono alleati fra loro… Mentre cammino
incontro solo per strada, ma queste non sono strade, sono cumuli di polvere e
di rovine, un uomo anziano, palesemente cieco, con veste bianca e copricapo
bianco in testa. Mi abbraccia, mi bacia sulle guance, mi chiede soldi, o da
mangiare o ospitalità. Lo porto in un posto vicino dove come pasto unico
preparano una specie di zuppa per poveri di ceci e fave. Mangiamo insieme e ci
danno anche un poco di pane secco e piatto, il mio pezzo aveva già della muffa.
In una sala di preghiera vicina, veramente piccola, facciamo la preghiera del
mezzogiorno insieme. L’imam, questa volta un ragazzo molto giovane, mi dice che
Gerusalemme sarà liberata dai nuovi crociati e dagli infedeli, e che lui ed io,
come veri fratelli, a Dio piacendo, pregheremo insieme nella Gerusalemme retta
dalla Sharia, arabo musulmana vittoriosa, che sorgerà nel futuro. Alla fine
cerco di tornare a riposare nella mia spoglia e solitaria piccola stanza, ma
dopo una ventina di minuti di cammino, mi accorgo che la stanza non c’è più.
Sono arrivati gli aerei della democrazia occidentale e hanno fatto l’ennesimo
massacro di civili, distruggendo tutti gli edifici ancora abitabili nel
quartiere. Evidentemente il diritto internazionale, e i processi per crimini di
guerra e contro l’umanità, sono misure inventate e controllate dall’Occidente,
che vengono usate solo contro i nemici dell’Occidente, altrimenti rimangono
ipocrita lettera morta. In base a quale diritto e filosofia l’Occidente pensa
di poter imporre la sua volontà, le sue decisioni, i suoi ordini, la sua
ideologia, la sua giurisprudenza e il suo stile di vita all’intero genere umano
su tutto il pianeta? Con il mio corpo astrale da mistico vedo frammenti di futuro
e vedo che l’Occidente è entrato in una fase di decadenza e di degenerazione
collettiva, che avrà come conseguenza che entro pochi anni l’Occidente sarà
solo una componente minoritaria ed assai debole della civiltà umana universale.
Quando parlo tutti i giorni con gli occidentali vedo in loro una straordinaria
arroganza e supponenza. Imparino l’umiltà, in quanto l’arroganza è una
caratteristica delle anime sataniche. Alla fine tutti torneremo a Dio, l’Unico,
il Giudice del Giorno del Giudizio.
Frate e Derviscio Roberto Minichini, l’ultimo Papa di Roma e
il Primo Califfo di Roma, che ha scoperto che Pitagora e Platone erano due
eretici e deviati, Gorizia, novembre 2024
Dove ogni cosa è relativa, soggettiva, virtuale
Usurpazione e ciarlataneria
Dominio assoluto della falsa dimensione digitale
Un linguaggio impoverito e purgato e riformato
Obbediente ai canoni del regno degli emancipati
Sorveglianza ovunque, propaganda ovunque
Capovolgimento di ogni cosa
Sradicamento e distruzione del passato
Ogni certezza demolita
Censura preventiva per motivi ideologici
Esclusione e degradazione nei confronti di chi non si
conforma
La storia dell’umanità riscritta al contrario
Il narcisismo e l’individualismo senza limiti come stile di
vita dominante
Controllo totale del mercato privato e dell’alta finanza sui
governi
Guerre continue e senza fine, una dopo l’altra
Masse di profughi costretti ad abbandonare le terre dei
propri antenati
Ognuno imprenditore di se stesso, ogni persona un
capitalista in proprio
False religioni, falsi esoterismi, falsi culti, false sette
e falsi maestri spirituali
L’intera vita umana interpretata in chiave soggettivistica e
relativistica
Al posto di Dio sarà adorato l’ego e le sue esigenze senza
fine
Le virtù saranno derise e i vizi considerati meritevoli
Non si riuscirà più a distinguere il giorno dalla notte
O a dire la differenza primordiale fra sole e luna
I classici della letteratura o proibiti i riscritti secondo
nuovi canoni
La fase ultima ed estrema del fanatismo ateo modernista
Roberto Minichini, Gorizia, novembre 2024
Che vivono da soli
In boschi gelidi e poco generosi
Risparmiati dalla peste dei turisti
Lontani da mercanti, politicanti e pettegoli
Nella oscurità
Dove si mangia poveramente
E si dorme nel freddo
In compagnia di demoni silenziosi
E spiriti agricoli sempre più pigri
Quando eravamo giovani
Abbiamo subito il terrore bolscevico
Dopo aver sopportato le torture
Dell’inferno socialista e comunista
Nei sogni abbiamo lottato per anni
Contro Karl Marx e Lenin
Rifiutando ogni forma di ateismo e materialismo
E non diamo ai filosofi laici
Il diritto di decidere il destino dei popoli
Ci ribelliamo alla modernità e al razionalismo
Alla tirannide scientista e tecnologica
Alla logica luciferina di un mondo senza sacro
Alla usurpazione di chi capovolge l’eredità del passato
E difendiamo le ancestrali sorgenti della nostra anima
Gli zombie amorfi della omologazione globale avanzano
In masse oceaniche, tutti uguali, indottrinati
Un incubo, distopico, machiavellico, modernista
Che sarebbe piaciuto ai teorici dell’umanità meccanica
Dove tutti parlano allo stesso modo
Dove tutti si vestono alla stessa maniera
Dove tutti hanno la stessa visione del mondo
Dove tutti hanno rinnegato i loro padri e il loro passato
Dove tutti sono vuoti, artificiali, sostituibili,
intercambiabili
Solo numeri senza volto del grande regime globale del nulla
planetario
Dittatura assoluta, che mente parlando di libertà
Dittatura assoluta, che demonizza il dissenso
Dittatura assoluta, che cancella ogni traccia di opinioni
diverse
Scende il buio freddo sugli ignoranti
Che si credono sapienti
Perché hanno imparato a memoria
Il catechismo obbligatorio della nuova era
Scritto e diretto dalle multinazionali e dalle lobby
In tempi passati, i teologi eruditi
Avrebbero parlato volentieri
Del regno capovolto dell’anticristo
L’essere crudele, egocentrico, immorale
Roberto Minichini, Gorizia, novembre 2024
Di una banalità penosa
Per dare il tributo obbligatorio
Allo spirito totalitario
Dei tempi emancipati
Nella mia anima invece tutto ciò mi fa ridere
E ci vedo una civiltà priva di concetti profondi
Ossessa dalla omologazione
Mentre io credo profondamente alle differenze
E il regno della uguaglianza forzata è una dittatura
Che censura, perseguita, obbliga
I dissidenti
Difensori delle concezioni tradizionali
A sottomettersi al nuovo credo illuminato
Le utopie portano all’inferno sulla terra
Il realismo, l’equilibrio e la moderazione
E il tenere conto di antichi costumi e tradizioni
Sono forme di saggezza, oggi demonizzate
Dalle masse di fanatici della rivoluzione culturale
Quando la mediocrità e l’invidia e la frustrazione
Hanno la meglio, e vogliono riscrivere la storia
Siamo nella logica del giacobinismo estremo
E il degrado avanzerà senza fine
Innalzando statue ad incapaci e nullità
Realizzando le fosche visioni di George Orwell
Roberto Minichini, Gorizia, novembre 2024
E delle amicizie facili
In quanto viviamo più nello spirito
Che nelle fallaci sensazioni esteriori
E siamo anche privi di ambizioni
E non crediamo alla giovinezza perenne
E non leggiamo i giornali
Ma siamo sempre e soltanto in compagnia
Degli alberi, delle nuvole, e dei cimiteri
E i materialisti e gli edonisti, si illudono
Una illusione che oscura l’anima, ed è di tempo limitato
In quanto poi cala il sipario su ogni messinscena
E questo universo è afflitto da fin troppi improbabili maestri
Spirituali, esoterici, mistici ed esistenziali
Tutto ciò è alquanto ridicolo
E ci si rifugia sotto gli alberi silenziosi, anche nel
freddo
A conversare tramite preghiere con Dio
Stando lontano dalla modernità e dalla quantità
Roberto Minichini, Gorizia, novembre 2024
Che non sono accessibili
Per noi poveri e modesti cercatori
Di un Sacro Graal di cui abbiamo letto
In un libro
Di cui non ci ricordiamo più il titolo
E mentre sogniamo le montagne sacre
Ci accontentiamo di ogni cosa
Cioè di vane speranze
Roberto Minichini, Gorizia, novembre 2024
Quando dovrai affrontare il giudizio di Dio
Ed ogni povero mistico derviscio che vive di elemosine
Fedele alle sue preghiere
Lontano dai peccati, dalle perversioni e dalla idolatria
Riceverà una stazione molto più alta in paradiso
Di infinite quantità di oppressori, imperialisti e tiranni
Giustamente dicono i cristiani
Che gli ultimi saranno i primi
E i primi saranno gli ultimi
Correre dietro alla gloria, alla fama, al potere
Accumulare ricchezze, che neanche si possono consumare
Non serve a niente, ed è illusione da stolti ed ignoranti
Nell’altro mondo nessuno sarà interessato
A sapere che eredità ha lasciato sulla terra
E sarà in compagnia solo della sua purezza, fede e preghiere
Il mondo materiale è un palcoscenico di finzioni
Dove tutti i mortali attendono di passare alla vita eterna
In un ciclo continuo di ricambio, fino alla fine dei giorni
E nessuna creatura è Dio, e nessuna ha poteri divini
Siamo tutti uguali, deboli e peccatori e limitati ed
imperfetti
Abbandona i bassi piaceri e le trappole degradanti dell’ego
E pensa al tuo destino eterno
Che nell’altro mondo sarai solo
E non ti porterai dietro
Neanche un soldo e neanche un amico e neanche un figlio
Roberto Minichini, Gorizia, novembre 2024
Verso luoghi sacri nei boschi
Dove abitano le anime dei santi del passato
Essendo io, qualche volta
Derviscio e sciamano ed esorcista
Con devozione libero gli alberi ancestrali
Dalla presenza di globalisti, laici ed emancipati
Affinché i demoni non possano interferire
Nelle mie visioni di veggente teocratico
Ove si preveda l’apertura di un grande abisso nero
Questa è la storia, assolutamente vera e certa
Sul crollo a tappe della civiltà digitale moderna
Che non distingue più il sole dalla luna
E in maniera ossessiva capovolge la cosmologia
Mettendo ovunque la luna al posto del sole
Lucifero capovolge ogni cosa
Mentre gli angeli stanno in silenzio a guardare
Inorriditi
Non temete, cari angeli
I globalisti sono posseduti e cavalcati
Da entità spiritiche di bassa morale
E i loro filosofi patetici sono segno chiaro
Dell’arrivo dei tempi finali della decadenza
Previsti dalle profezie escatologiche
L’epoca dell’amorfo della uguaglianza meccanica
Degli esseri umani robotizzati volanti e digitali omologati
Del nudismo di massa di plastica ridicolo e noioso
Della cancellazione antinomica della etica tradizionale
Noi, che siamo santi, dervisci, sciamani ed esorcisti
Facciamo gli segni di scongiuro magici potentissimi
Di fronte all’abisso nero enorme
Che si apre per inghiottire nel nulla perenne
Masse enormi di omologati individualisti
Che non sanno neanche votare come si deve
Facendosi ingannare
Da false destre e false sinistre, tutte fazioni globaliste
E credono pure ai giornalisti menzogneri e collaborazionisti
Accettando ideologie inventate da lobby dell’alta finanza
Mentre noi, nudi, puri, asceti e liberi pensatori dogmatici
Siamo in montagna a meditare e a pregare
Conoscendo i segreti del Tao, dello Yoga e del Catarismo
Ottomano
Vedendo con nitida chiarezza, metafisica e gnostica
La fine a rate di ogni incubo moderno
E l’avvento del Restauratore
Trionfante e monoteista e teocratico assoluto
Anche se ciò, questo è certo
Agli idolatri emancipati dispiacerà moltissimo
In quanto il progresso, è una falsa religione
E il ritorno delle caste e dei brahmani
Inevitabile, come l’arrivo del sole a mezzogiorno
Roberto Minichini, Gorizia, novembre 2024
Ora, che abbiamo siglato il patto
Scritto in bella calligrafia araba
In quanto io sono uno spirito romantico
Ma non invitarmi a ballare
E non farmi ascoltare nessuna musica
In quanto ballare è proibito
E la musica è il canto del demonio
Non avere paura
Della mia enorme barba e del mio turbante gigante
Le bandiere nere che vedi sventolare attorno, sono sacre
E ti danno il benvenuto nel territorio della vera teocrazia
Vogliamo avere un poco di riposo, e fare l’amore in maniera
legittima
In questo paradiso terrestre, governato con pugno di ferro
Dove Adamo ed Eva sono eternamente uniti
Chi separa Adamo ed Eva, i quali sono destinati all’amore
Partecipa al progetto del diavolo, che vuole mettere Adamo
contro Eva
Tutti gli idolatri alla fine sono la stessa cosa
Essi odiano il Creatore e si ribellano a Lui
Progressisti e reazionari, uniti contro Dio
Noi invece preghiamo rivolti verso la Mecca
E non ci importa dell’opinione pubblica, mutevole e labile
E faremo esattamente il contrario di quello che vogliono i
padroni del mondo
E noi non siamo liberali, e non siamo comunisti e non siamo
fascisti
Noi rifiutiamo tutte le ideologie umane, rifiutiamo la
modernità
Sepolti nel medioevo, siamo oscurantisti, retrogradi e molti
felici
L’ultima cosa che vogliamo è sottometterci e prendere ordini
Da supposti emancipati di ogni genere
E da versioni ridicole maoiste demagogiche della religione
Noi siamo come le pietre, immobili, rigidi
Già in vita siamo morti
E la morte è la vera vita
Non abbiamo bisogne di mummie materialiste
Che si illudono di stare per sempre
Su questa miseranda terra
E non si rendono conto
Che la vita è solo un breve viaggio in treno
Da cui tutti dovranno presto scendere
E bellezza e giovinezza e sensualità
Sono strettamente collegate e necessarie
Giochi meravigliosi della natura
Che preparano a fertilità e nascite di nuove creature
E non giochi futili di vanità ed esibizionismo vacuo
Noi non abbiamo bisogno di intellettuali o attrici
Possiamo fare a meno di filosofi, conferenzieri, giornalisti
E anche di
Pittori, musicisti, esoteristi, massoni e partiti politici
Tutto ciò è illusione e trastullo dannoso
Che distrae dalla preghiera
Roberto Minichini, Gorizia, novembre 2024
Abbonati alla Gazzetta della Legge Sacra
Dei discepoli tiepidi e dall’anima modernista
E degli aspiranti studenti del seminario teocratico
Che chiedono udienza al sultano conservatore
Un vero ottomano, mistico sufi ed oscurantista medievale
Emerge
Il loro essere condizionati
Dallo spirito dei loro tempi
Prima la lotta di classe fallimentare
Poi l’artificiale culto dell’io assoluto
Della uguaglianza utopica da atei ed idolatri
Senza limiti
Un credo recentissimo, falso ed eretico
Finanziato dalle centrali globaliste
Segno di una civiltà assurda
Destinata a cadere su se stessa
Nel deserto del nulla
E nella immoralità relativista
Dove ogni cosa è soggettiva, amorfa
E i legami più saldi rovinati
Per creare l’individuo assoluto
In verità sono masse di disperati
Costretti a fingere di essere sempre
Felici vincenti e molto sapienti
Con le idee politiche giuste
Sempre le stesse, propagandate ovunque
Emancipati, moderni e tanto progrediti
Masse di pseudo esoteristi e di coach esistenziali ad ogni
angolo
Il sacro tradizionale deprecato
Nuovi e fasulli culti, fintamente antichi
Venduti ai cercatori spirituali edonisti del fine settimana
Il vuoto assoluto
Di contenuto ed essenza
Tempi ultimi, sovversione in ogni campo
L’estinzione demografica incombe
La cultura tradizionale demonizzata e sradicata
Mentre i ciechi danzano e festeggiano
Convinti di essere la grande civiltà illuminata
Distorsione cognitiva di massa assai grave
Di un mondo destinato a sparire
Deriso e disprezzato
Da chi difende valori e principi ben più forti
Mentre gli idolatri e gli atei laici fanno i loro piani
Dio fa piani ancora migliori
E non c’è peggiore ignoranza
Della ignoranza spirituale e metafisica
Sarà il tempo, e saranno i fatti storici
A dare ragione al poeta teocratico tradizionalista
Roberto Minichini, Gorizia, novembre 2024
E il razionalismo arrogante
Non porta da nessuna parte
Mentre le sette e le scuole di pensiero si moltiplicano
Ognuna ferma alla interpretazione letterale
Delle proprie fonti parziali
Esiste una dimensione luminosa
Dove l’anima in viaggio
Sperimenta direttamente il Vero
In quel momento ogni teologia dogmatica
Cessa di esistere, per sempre
E anche le faccende transitorie di questo basso mondo
Contano meno di una ala di una zanzara
Non importa avere ragione di fronte alle altre creature
Importa avere un colloquio intimo con il Signore
E invece di discutere all’infinito
Su dove mettere le mani durante la preghiera
Comprendere per illuminazione interiore
Il significato ultimo essenziale della preghiera stessa
Roberto Minichini, Gorizia, novembre 2024
Che fanno sentire l’anima felice
Immersa nella gioiosa fioritura
Degli svelamenti e degli stati intuitivi
Mentre i sogni parlano, parlano anche fiori
E l’interpretazione esoterica della Legge Sacra
Ne conferma ogni singola parte
I Profeti e i sapienti sono venuti
Per indicare alle anime la via verso il paradiso
Non servono libri accumulati
Che sembrano come volumi sulla schiena di un asino
Se si vive nel buio e nel peccato
Nella idolatria della dispersione illusoria
Nel materialismo della vita contingente
E si promuove l’errore e il vizio
Tacendo di fronte a tiranni ed oppressori
Il cui ego vuole solo potere e dominio e gloria
Ci sono certi ignoranti che si credono eterni
Investendo tutto su una esistenza terrena breve
Ma il peggiore idolo è l’ego
Ed è lo stesso idolo preferito da satana
Non esistono solo idoli fatti di immagini e pietre
Il criterio della verità non è la maggioranza
E non sono i desideri e i bassi istinti misura di giustizia
La strada vera si distingue chiaramente
Dalle infinite vie della deviazione
E mentre il Maestro dei mistici
Insegnava l’Uno ovunque
Trascendente ed immanente
Non ha mai predicato nessun sincretismo
E nessuna guida spirituale autentica
Mescola le religioni come in un tempio massonico
La preghiera costante illumina lo spirito
E fa comprendere i testi della dottrina sacra
In quanto si vede col cuore e non con la mente
E il vizio, il peccato, l’ego e l’idolatria rendono ciechi
Meglio pregare tanto e sembrare peccatori ignoranti
Che essere servi del materialismo e degli istinti
E scrivere trattati lunghi di filosofia dialettica
Roberto Minichini, Gorizia, novembre 2024
Dalle catene del laicismo ateo
Siamo in compagnia di angeli
Che vivono di un nettare paradisiaco
Permanenza nella teocrazia sacra
Diffidenti nei confronti
Di demagogie populiste e socialiste moderne
Noi crediamo alla autorità dei sultani
Ed invochiamo i Nomi di Dio intensamente
Vivendo di monoteismo assoluto
Come sono belli i luoghi di culto
Senza immagini, statue o altri idoli
Egli è Uno
Lui è l’Unico
E l’Unicità dell’Esistenza si manifesta ovunque
Come epifania miracolosa
Degli attributi divini
Le anime si purificano con il pentimento
E si sporcano seguendo i desideri
Noi non crediamo alla libertà dell’ego
Ma alla sottomissione dell’ego
A Principi Eterni, Assoluti
Impersonali, perenni, non soggettivi
E crediamo alla legge naturala creata da Dio
Al paradiso e all’inferno
Agli angeli e ai demoni
Alla verità della fede
E alla falsità della miscredenza
Alla santità e alle sue stazioni gerarchiche
E al peccato e agli abissi a cui trascina
Non diamo retta a stregoni ed idolatri
E baciamo invece la mano
Alle guide spirituali e agli uomini che pregano molto
Ballare misticamente
Al ritmo del tamburo estatico
E ripetere, all’infinito
Uno
Uno
Uno
Roberto Minichini, Gorizia, novembre 2024